Fra gli innumerevoli mezzi tecnici per effettuare un buon monitoraggio esploriamo le lampade elettro-luminose a base collante
Prima di entrare nel merito dell’innumerevole mondo delle lampade elettro-luminose a base collante mi permetto una divagazione (non sarà l’unica) dal tema: il cerchio. Il cerchio è la figura geometrica più emblematica.Nei libri gialli quando il cerchio si chiude significa che il colpevole è smascherato; il cerchio è la rappresentazione della ruota, una scoperta fondamentale nell’evoluzione tecnologica dell’umanità, inoltre quando diciamo “è come la quadratura del cerchio” intendiamo indicare un problema insolubile. E come non pensare al Cerchio della Qualità principio su cui si basano le ISO insieme al Cerchio di Deming. Ed è proprio da quest’ultimi cerchi che inizierò la mia breve disamina delle risorse tecniche. Per il Cerchio della Qualità mi limito a sottolineare che le ISO non implicano alta qualità, ma nel nostro mondo, e in particolare nella filiera alimentare significa fornire uno standard adeguato in primis alle richieste del cliente e rispettarne le implicite richieste coerentemente al quadro normativo di riferimento. In termini di marketing operativo la cosa sfiora l’utopia, ma in termini di marketing strategico non può essere trascurato. Ed è mia convinzione che il marketing strategico debba essere una delle colonne portanti delle associazioni di categoria, ANID in primis. Per il cerchio di Deming direi che è meglio rimandarlo alle conclusioni. Primo caposaldo (monitoraggio){module BOXDISINFESTAZIONE 1} Fra gli innumerevoli mezzi tecnici per effettuare un buon monitoraggio, a livello esemplificativo, esploriamo le lampade elettro-luminose a base collante. Dopo una breve indagine la tendenza del mercato sembra privilegiare i modelli a parete, oppure quelle a due facce da montarsi a bandiera fissandole a parete. Sempre meno si vedono lampade che scendono dai soffitti. Anche le grandi lampade da 80 W in grado di coprire fino a 400 mq sono sostituite da lampade di minor potenza. Magari compensando la minor copertura aumentandone il numero e, oltretutto, si risparmia. Le potenze più vendute sono quelle da 30 e 45 W. Tutto sommato se la lettura delle basi collanti è fatta correttamente (e tempestivamente) le deduzioni che se ne possono trarre sono più circostanziate. Il punto critico è, visto la corsa al risparmio, che si cerchi di ridurre i costi di gestione delle lampade. Allungando i tempi di esposizione delle basi. La logica che la Qualità totale è la somma di Qualità parziali (senza eccezioni possibili) non “ammetterebbe” deroghe. Secondo caposaldo (i trattamenti) Dato per scontato la conoscenza biologica del o dei parassiti bersaglio; la loro localizzazione e il grado di pericolosità, in relazione alla filiera alimentare di riferimento, non resta che organizzare una razionale lotta mirata. Che possiamo schematizzare riassumendola in: • Il prerequisito per la lotta mirata in una pianificazione guidata è la realizzazione di pulizie rivolte (mirate) alla prevenzione. A cui i disinfestatori dovrebbero sempre di più prestare attenzione come completamento di gamma. • Trattamenti nell’aria-ambiente (indoor): giocoforza abbattenti e verso insetti volatori. Il punto di eccellenza è che il trattamento avvenga nel momento di massima presenza dell’entità infestante utilizzando l’attrezzatura giusta, il PMC/Biocida con il miglior rapporto beneficio/sicurezza e rispettando i dosaggi (ml/mc). • Trattamenti misti (outdoor): ove è possibile gli interventi esterni attenuano la pressione di infestazione esterna e, se ben realizzati, possono avere un effetto abbattente e residuale. In questo caso i dosaggi a cui prestare attenzione sono ml/mc per l’azione abbattente e µg o mg/mq. Per saperne di più www.my-personaltrainer.it/salute/conversione-mg-dl • Trattamenti mirati nell’aria-microambienti (indoor): sono effettuati con nebulizzatori, aerosolizzatori, ULV o addirittura con bombole spray. L’obiettivo è trattare realtà circoscritte ove l’irrorazione risulta poco efficace o addirittura inopportuna (l’esempio classico sono i circuiti elettrici). • Trattamenti mirati sulle superfici: in questo caso l’utilizzo di irroratrici è d’obbligo. L’effetto desiderato è quello della massima residualità per cui è importante effettuarli su superfici che non vengono in contatto con alimenti e con formulati la cui tensione di vapore garantisce l’assenza del cosiddetto vapor effect. • Tecniche alternative e/o complementari: nel progettare un programma di lotta non dovrebbero mai essere trascurati (il che non significa necessariamente adottarli) i sistemi di erogazione automatici, le barriere a flussi laminari e prodotti alternativi (mi riferisco in particolare alle polveri di diatomee). Terzo caposaldo (verifiche di efficacia e documentazione){module BOXDISINFESTAZIONE 2} Lascio al lettore di esercitare il suo diritto di scelta fra gli innumerevoli report che circolano, frutto dell’esperienza e dell’inventiva di esperti di informatica e ditte del settore, o addirittura di realizzarne uno che risponda alle sue esigenze. Vorrei solo sottolineare che l’aver cavalcato l’onda dei monitoraggi è stato, è oggi e sarà una meritoria e giustificata attività imprenditoriale. Ma nel lungo termine si potrebbe intravedere un Punto Critico. Non è azzardato ipotizzare che il “taglia incolla” ormai imperante che consente la replicazione delle documentazioni a costo zero o quasi, ingenera una corsa al ribasso già in atto. Mi si potrebbe dire, con ragione, che la corsa al ribasso trae origine dalla crisi, ma al fenomeno contribuisce la facilità di produrre carta (in effetti neppure quella visto che ormai tutti si avvalgono di documentazione elettronica). Un’ipotesi auspicabile, ma sicuramente quasi impossibile da realizzare dal singolo imprenditore, è quella di ridare concretezza ai dati come certificazione di risultati realmente ottenuti. Affermo che il singolo poco o nulla può fare ma, in una logica di associazione che dedica una parte delle sue risorse al lungo termine, qualche cosa sarebbe possibile. In ultima analisi l’industria automobilistica che cavalca l’onda vincente ha dovuto sensibilizzare gli utilizzatori coinvolgendoli in scelte consapevoli. Il rischio di questo proliferare di norme è che si avveri l’affermazione di Armand Jean Du Plessis de Richelieu Mémoires (1585-1642): “Fare una legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuol proibire”. Forse è un’affermazione eccessiva ma la mia tesi è quella che nel medio lungo periodo ci si ponga l’obiettivo strategico di “potare” i rami secchi o ricchi di foglie ma privi di frutti. Ruota di Deming, ovvero come introdurre il concetto di miglioramento continuo (quello che io chiamo i progetti auto-adattativi) – Ciclo PDCA A- Pianificazione. D- Esecuzione del programma in aree test. C- Controllo dei risultati e verifica se i risultati ottenuti in contesti circoscritti sono generalizzabili. A- Se la risposta al punto C è positiva si passa alle modifiche del sistema-processo.