Life 2016 ha messo a fuoco le grandi potenzialità che il facility management italiano - 2,5 milioni di occupati e 135 miliardi di euro di fatturato potenziale - può portare per il futuro dell’Italia
Il facility italiano si propone come chiave di volta per lo sviluppo di tre asset strategici del paese: Beni Culturali, rigenerazione urbana e innovazione tecnologica del mondo dei servizi. I lavori che si sono svolti nell’ambito dei due giorni di Life 2016, la seconda edizione del Labour Intensive Facility Event svoltosi a Milano il 10 e 11 novembre scorso - promosso dall’ANIP (Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e Servizi Integrati), aderente a Confindustria- hanno messo a fuoco le grandi potenzialità che il facility management italiano (2,5 milioni di occupati e 135 miliardi di euro di fatturato potenziale) può portare per il futuro dell’Italia, attraverso un fitto programma di appuntamenti e momenti di confronto su diversi argomenti. “Dalla prima edizione del 2015 al Life di quest’anno - commenta il presidente di Anip, Lorenzo Mattioli - abbiamo fatto un grande salto di qualità. Dall’importante e inedito dibattito sul tema dell’identità della rappresentanza del nostro settore, che abbiamo stimolato lo scorso anno, siamo arrivati, con Life 2016, a elaborare una piattaforma organica di proposte che rilancia il facility italiano come soggetto politico di una nuova stagione industriale del paese”. Tema della rappresentanza che è stato anche ripreso da Pierangelo Albini Direttore area lavoro e welfare Confindustria. “Oggi ci sono segni evidenti di un cambiamento profondo - ha detto Albini – se prima Confindustria associava prevalentemente aziende manifatturiere, oggi metà degli associati, invece, rientra nel settore dei servizi. Eventi come Life facilitano il dialogo e il confronto tra comparti differenti che devono essere tutti riuniti in una organizzazione di rappresentanza”. Nel corso della prima giornata, moderato dal giornalista Fabio Savelli del Corriere della Sera, le tre tematiche di fondo della manifestazione sono state al centro dei “table&speech” che, anche quest’anno, hanno catalizzato l’attenzione la partecipazione degli oltre 200 imprenditori intervenuti all’evento oltre ai rappresentanti delle istituzioni, della politica, del mondo accademico e dei diversi stakeholder del settore. Rigenerazione urbana In primo piano, il Facility Management e la rigenerazione urbana, tema che sta assumendo una centralità crescente nel dibattito politico italiano perché stiamo entrando in una nuova era contraddistinta da un cambiamento di prospettiva caratterizzata dal concetto di “manutenzione della casa comune” come valore anche spirituale che lo stesso citato Papa Francesco ha dichiarato nella sua enciclica “Laudato sii”. Una tendenza che travalica i criteri dell’architettura tradizionale e mette in primo piano il cittadino con le sue esigenze complesse che sono cambiate nel corso degli anni. L’utente-cittadino si è aperto a nuove strutture che prevedono spazi di condivisione a basso impatto ambientale. I beni culturali e il facility In questo processo di rigenerazione urbana si colloca anche la gestione e la valorizzazione dei beni culturali presenti nel nostro Paese. “L’Italia è il primo posto nella classifica mondiale per la presenza di siti patrimonio dell’umanità (51) per un totale di 2.1 milioni di metri quadrati di superficie, ha sostenuto Silvano Curcio, Direttore di Terotec. Dati che però non rispecchiano le potenzialità del Paese stesso: sommando, infatti, i visitatori dei primi 15 musei italiani raggiungiamo il numero di quelli che hanno visitato il solo Louvre. Verso il Facility 4.0 L’Italia, quindi, necessita di uno slancio che deve arrivare anche dall’industria. “Il governo ha un piano da 13 miliardi di euro come incentivi per le aziende 4.0 – ha affermato Marco Calabrò della direzione generale del Ministero per lo sviluppo economico - e ci apprestiamo a passare l’epoca della quarta rivoluzione industriale caratterizzata dall’interconnessione e dall’abbattimento della divisione tra i vari settori. Il nostro impegno è quello di favorire questo salto tecnologico con azioni orizzontali e non settoriali”. la nuova federazione dei Servizi Industriali Nella seconda giornata dei lavori di Life 2016, animata e coordinata dal noto giornalista di Radio24-Il Sole 24 Ore, Oscar Giannino, protagonista è stato il racconto della nascita della Federazione dei Servizi Industriali di Confindustria. Il progetto per la costituzione di una rappresentanza unitaria del settore del “facility management”, prosegue così il suo percorso, anche dal punto di vista formale: Anip, Assosistema, hanno firmato il primo protocollo d’intesa per dar vita a una federazione dei servizi all’interno del mondo confindustriale in grado di compattare, per la prima volta, la rappresentanza del settore. Oggi diventano Compagni di strada Anip, Assosistema, Uniferr e Anid. Il supporto convinto al progetto della Confederazione è arrivato anche da Confindustria attraverso le parole di Alvise Biffi, Vice Presidente Piccola Industria-Confindustria. La nuova legge appalti e la NASPI Altri due argomenti “caldi” e di stretta attualità che hanno focalizzato la seconda giornata dei lavori di Life sono stati: la nuova legge appalti e la tassa sul licenziamento (Naspi). A proposito di appalti, è toccato a Oscar Giannino introdurre il tema forte della trasparenza, in un faccia a faccia “fuori programma” tra Lorenzo Mattioli e Michele Corradino, consigliere di Anac. Prendendo spunto dal suo libro “E’ normale … lo fanno tutti” (Chiarelettere), il Consigliere Anac ha ribadito la necessità di partecipare al processo di riforma della spesa pubblica, promosso dalla nuova legge sugli appalti, in un percorso che coinvolga pubblico e privato. L’Anac, promossa a “best practice” internazionale contro la corruzione dall’Ocse e impegnata nella redazione delle “linee guida” di applicazione della nuova normativa, “proseguirà anche dopo l’emanazione della normativa nel percorso di accompagnamento verso una moralizzazione del mondo degli appalti“, ha sottolineato Corradino ”. Da ultimo l’attesissimo dibattito sulla Naspi, la “tassa sul licenziamento” introdotta dalla legge 92 del 2012 (Fornero - Monti): il Responsabile Economico del Partito Democratico Filippo Taddei, intervenuto alla presentazione, a cura della Fondazione EYU, dei risultati della ricerca condotta dal professor Roberto Leombruni dell’Università di Torino, in partnership con Anip, sugli effetti che potrebbe avere a livello politico, sociale ed economico l’applicazione della “tassa sul licenziamento”, visto il periodo “caldo” preparatorio della legge di stabilità 2017 ha voluto tranquillizzare la platea: “siamo ben consapevoli che la Naspi, nel caso di cambio appalto, sia iniqua in quanto i lavoratori non perdono il posto di lavoro. Adesso si tratta solo di individuare l’iter normativo più adeguato per arrivare all’obiettivo. Ma voglio sgomberare il campo da qualsiasi equivoco: la Naspi non sarà applicata a situazioni collegate al cambio appalto.” Ma Life non è stata solo occasione di confronto e discussione intorno al business dei servizi industriali. Ha avuto anche un momento dai forti contenuti etici ed emotivi, durante la Serata di Gala Organizzata per i 70 anni di UNICEF, presso il Four Seasons hotel di Milano dove la solidarietà è stata protagonista attraverso l’esibizione dell’Orquestra de Instrumentos Reciclados de Cateura, composta da 15 bambini del Paraguay che, dalle discariche di Asunción dove vivono, sono arrivati nel cuore di Milano per raccontare la loro storia attraverso un piccolo concerto musicale con strumenti realizzati da loro stessi con materiale di riciclo.