Le tre facce dello spreco

MUDA
In giapponese Muda significa spreco, qualcosa di estremamente negativo che va combattuto ed eliminato in maniera sistematica. Identifica tutte quelle attività inutili, che non aggiungono valore, improduttive. Sette sono gli sprechi più comuni da evitare o ridurre: Difetti: i difetti nella qualità portano i clienti a rifiutare il prodotto/servizio ed è uno spreco lo sforzo impiegato per la produzione di prodotti difettosi o per l’erogazione di servizi non conformi agli standard di qualità concordati con il cliente. Si considerano prodotti/ servizi difettosi sia i prodotti finiti, ma anche informazioni non corrette, rilavorazioni eccetera. Sovrapproduzione: è la produzione o l’acquisizione di beni prima che siano effettivamente richiesti. È lo spreco più pericoloso per l’azienda, perché indice di cattiva organizzazione. I problemi connessi alla sovrapproduzione sono di natura logistica, in quanto occorre disporre di locali adatti alla gestione delle scorte ed economica, perché le scorte causano immobilizzazione di capitali in beni non “vendibili” a breve. Nei servizi possono essere costituiti da prestazioni non richieste erogate autonomamente dagli operatori, in aggiunta a quanto concordato contrattualmente e quindi poi non valorizzati. Trasporto: ogni volta che un prodotto viene sottoposto a movimento rischia di essere danneggiato, perso e comporta tempi che possono causare ritardi, senza arrecare valore aggiunto. Il trasporto non produce trasformazioni che i clienti siano disposti a pagare. Occorre, pertanto, limitarlo al massimo. Attese: cercare un oggetto, un utensile, una procedura, un ordine eccetera è uno spreco di tempo e quindi anche di costi. Scorte: le scorte – materie prime, materiale in preparazione, prodotti fi niti – rappresentano un capitale che deve ancora produrre un guadagno, sia per il produttore sia per il cliente. Ciascuna delle tre voci che non sia stata elaborata per produrre guadagno è uno spreco. Movimento: si riferisce ai lavoratori e alle macchine. Il tempo impiegato per raggiungere il posto di lavoro o per spostarsi da un reparto all’altro è uno spreco. La movimentazione di macchine può produrre danni e causare problemi di sicurezza. Il movimento di persone e di macchine va limitato al massimo. Nei servizi di pulizia è relativo ai percorsi che l’operatore attua nello svolgere le prestazioni. Sovraprocessi: usare risorse più costose del necessario o aggiungere funzioni in più, oltre a quelle richieste dal cliente, produce sprechi. Il problema riguarda anche le persone: gli operatori che possiedono una qualifica superiore a quella necessaria per realizzare le attività richieste generano dei costi per mantenere le proprie competenze che vanno sprecati nell’esecuzione di attività meno qualificate. MURI Indica il sovraccarico delle persone o delle risorse. Il sovraccarico delle persone può provocare, a lungo termine, la possibilità di infortuni o di malattie professionali, dovute, per esempio, a posture esagerate che vengono richieste ai lavoratori. Anche a breve termine può provocare strappi muscolari o problemi affi ni. Tutto ciò causa assenze dal lavoro per periodi più o meno lunghi o insoddisfazione. L’analisi delle cause di sovraccarico o del sovra utilizzo delle risorse è alla base delle strategie di ottimizzazione. Migliorare l’ergonomia delle postazioni di lavoro, l’organizzazione del lavoro o introdurre metodi di lavoro o attrezzature che riducono il sovraccarico biomeccanico etc. ne sono un esempio. MURA Indica le fluttuazioni, la variazione, le irregolarità del lavoro. Se un dipendente deve lavorare intensamente alla mattina e il pomeriggio non ha generalmente nulla da fare, ecco che si è in presenza di Mura. Mura (fluttuazioni) è la madre di altri sprechi perché genera instabilità del sistema. Instabilità che si ottiene eliminando le cause delle fl uttuazioni e standardizzando le attività, per arrivare alla condizione standard. Quando tutti conoscono la condizione standard e le sequenze di lavoro standardizzato, i risultati includono: aumento del morale dei dipendenti; aumento della qualità; miglioramento della produttività; costi ridotti. Un sistema stabile non sollecita le persone, non sollecita le risorse, favorisce il fl usso continuo. Nei servizi di raccolta e trasporto rifi uti un esempio è costituito dal gestire le richieste di asporto in modo tale da garantire un fl usso costante dell’attività e trasporti a pieno carico.

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