Appalti Consip, Anac: garantire la partecipazione delle Pmi

Con la delibera n. 123/2019, dello scorso 13 febbraio, l’Autorità Nazionale Anticorruzione è tornata a criticare le strategie di segnalazione degli appalti della Consip, la centrale acquisti della Pubblica Amministrazione controllata dal Ministero dell’Economia.Oggetto della delibera: la gara a procedura diretta per l’affidamento dei servizi di pulizia e di sanificazione per gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale (id. 1460) con importo a base di 1.445 milioni di euro. La segnalazione all’Anac è stata fatta dalla Federazione Nazionale Imprese di Pulizia (FNIP), che ha sollevato alcuni profili di illegittimità. In particolare, la scelta di articolare la gara in lotti geografici “di dimensione tali da impedire la partecipazione delle piccole e medie imprese”.L’Autorità guidata da Raffaele Cantone ha dato ragione alle imprese, considerando che “nella gara in questione, in nessun lotto si è registrata una significativa partecipazione di piccole e medie imprese, né in forma singola né in forma associata. Tale circostanza appare imputabile, in primis, alla dimensione eccessiva dei lotti di gara, non proporzionati alla capacità produttiva e ai conseguenti requisiti di abilitazione di una piccola impresa”. Di conseguenza, “in taluni lotti si riscontra in generale un deficit di partecipazione, essendo pervenute solo 3 o 4 offerte”.La decisione di dividere in lotti rientra nella discrezionalità della stazione appaltante, ma deve essere adeguatamente motivata. A questo scopo, non è sufficiente un generico richiamo all’obiettivo del contenimento di spesa – non in linea con l’art. 51 del D.lgs. 50/2016 (Codice degli appalti), che sancisce “in forma incondizionata” il seguente principio: “Nel caso disuddivisione in lotti, il relativo valore deve essere adeguato in modo da garantire l’effettiva possibilità di partecipazione da parte delle microimprese, piccole e medie imprese.”

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