“La posizione esternata dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in contrasto con i propri tecnici, non ci sorprende, ma ci trova in profondo disaccordo e, dati alla mano, evidenzia un approccio pregiudiziale, che peraltro non trova riscontri nelle realtà europee più evolute che oggi fanno pieno affidamento su questa tecnologia.”Il presidente di FISE Assoambiente Chicco Testa interviene così nella polemica tra il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e il Governatore della Regione Sicilia Nello Musumeci. Con una relazione, i tecnici del ministero lo scorso 3 aprile hanno bocciato come “incongruente” e “privo di dati” il Piano Rifiuti della Regione. In seguito però lo stesso Ministro ha annunciato un’indagine interna sugli autori della relazione, che apre all’impiego dei termovalorizzatori – a cui da sempre il Movimento 5 Stelle si dichiara contrario.Il rafforzamento del fragile sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia – prosegue Testa – non può che passare dal significativo aumento delle percentuali di riciclo su tutto il territorio e dalla valorizzazione energetica dei quantitativi residuali, limitando il conferimento in discarica che in Regione supera ancora il 70% (dati Report rifiuti urbani ISPRA 2018).“Chi pensa di raggiungere questi obiettivi, in linea con le Direttive europee sull’economia circolare, senza la creazione di almeno due termovalorizzatori nella Regione non riconosce la realtà dei fatti e accetta che prosegua il “turismo dei rifiuti” verso altre destinazioni fuori Regione, con negative ricadute ambientali ed economiche per i cittadini. È fondamentale tornare a prevedere e poi realizzare concretamente tutti gli impianti necessari per chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti. D’altra parte la stessa Direttiva sui rifiuti del Pacchetto sull’Economia Circolare, prevedendo al 2035 obiettivi di riciclo al 65% e di conferimento in discarica al 10%, riconosce una significativa quota residuale per la valorizzazione energetica.”