Una ferita è una interruzione della continuità della cute o delle mucose e in cui possono venire danneggiati i tessuti sottostanti (muscoli, vasi sanguigni, tendini, nervi…).
Si parla di abrasione se vengono danneggiati i primi strati della cute a causa di un corpo tagliente, l’escoriazione è causata invece da corpi irregolari, come le ferite da strisciamento che possono presentare terriccio, schegge di legno e altre particelle che devono essere rimosse. Vi sono diversi tipi di ferite: ferite da punta: sono quelle che penetrano perpendicolarmente nella cute; ferite da taglio: sono provocate da vetri, coltelli, lamine; ferite lacere: quando vi è una lacerazione della cute; ferite lacero contuse: vi è lacerazione della cute e anche presenza di ematomi ed ecchimosi.
Che cosa fare
È molto importante intervenire in condizioni massime di igiene e disinfezione: la ferita è una porta aperta per batteri e virus, perciò bisogna utilizzare le precauzioni per evitare complicazioni e far sì che non si infetti. Dopo avere indossato i guanti (se non si ha la possibilità di utilizzarli, lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone), pulire la ferita con soluzione fisiologica utilizzando una garza sterile — mai cotone idrofilo! — rimuovere eventuali corpi estranei (come terra e schegge) e la cute con garze sterili imbevute di disinfettante procedendo sempre dai bordi della ferita verso l’esterno. Quindi coprire la ferita con garze sterili che ne oltrepassino i bordi, e infine fissare la medicazione usando bende e/o cerotti, senza stringere.
Quando il sangue esce…
Spesso le ferite possono essere associate a emorragia, cioè a una fuoriuscita, una perdita di sangue dai vasi sanguigni. Prima di affrontare l’argomento nel vivo, vediamo di conoscere un po’ meglio i vasi sanguigni.
I vasi sanguigni
Il sangue dal cuore viene trasportato a tutto l’organismo attraverso i vasi sanguigni. I principali vasi sono:
- arterie: trasportano il sangue dal cuore al resto dell’organismo, hanno una spessa parete muscolare;
- capillari: sono vasi piccolissimi, in cui si svolge lo scambio ossigeno-anidride carbonica e sostanze nutritive - prodotti di rifiuto;
- vene: sono i vasi che trasportano il sangue (ricco di anidride carbonica) al cuore; perché il sangue fluisca correttamente le vene sono dotate di valvole unidirezionali.
Nel grande circolo (si chiama così per differenziarlo dal piccolo circolo, o circolazione polmonare) quando il cuore batte, il sangue scorre, passa attraverso le arterie e raggiunge i capillari, dove l’ossigeno e le sostanze nutritive vengono cedute in cambio di anidride carbonica e dei prodotti di rifiuto. I capillari sono molto importanti perché è proprio a questo livello che l’ossigeno, le sostanze nutritive e i prodotti di rifiuto passano dal sangue alle cellule e viceversa, e, tramite loro, il sangue può raggiungere tutti i distretti dell’organismo. Se non vi è la perfusione dei capillari (il sangue raggiunge e riempie i capillari), l’ossigeno non raggiunge i tessuti e gli organi vitali, e quindi nelle cellule si accumulano prodotti di rifiuto che possono danneggiare l’organismo. In caso di emorragia la quantità di sangue in circolo diminuisce, e se ne viene persa una determinata quantità, la conseguenza è la mancata perfusione di tutti i capillari, che può portare alla morte dei tessuti. Vi sono zone più sensibili alla diminuzione dell’irrorazione sanguigna, come le cellule cerebrali, i reni e i neuroni periferici.
Le emorragie
Emorragia = perdita di sangue Vi possono essere emorragie interne ed esterne, nel primo caso il sangue fuoriuscito dai vasi si versa in una cavità all’interno del corpo, nel secondo il sangue fluisce all’esterno. Le emorragie si possono anche classificare in base al tipo di vasi da cui fuoriesce il sangue: Emorragia arteriosa: il sangue esce da un’arteria. L’emorragia arteriosa è spesso rapida e abbondante, il sangue esce a fiotti seguendo i battiti cardiaci. Il colore del sangue è rosso vivo; Emorragia venosa: il sangue fuoriesce da una vena, sgorga lentamente, con un flusso costante. Il suo colore è rosso scuro; Emorragia capillare: è la fuoriuscita di sangue da un letto capillare. Dato che i capillari sono molto piccoli, di solito il flusso è lento, il colore del sangue rosso, ma meno vivo del sangue arterioso. Il trattamento delle emorragie (arteriose e venose), è lo stesso, però riconoscere il tipo di emorragia può costituire un’utile informazione: l’emorragia arteriosa, per esempio, è spesso abbondante e, poiché la pressione del sangue è elevata, raramente si formano dei coaguli spontanei. Di solito l’emorragia capillare è il risultato di una ferita non grave o di un’escoriazione: spesso vi è anche un’estesa lesione della cute, il e aumenta il rischio di infezione della ferita. In caso di emorragia, è bene chiamare il soccorso specializzato. Tuttavia, è anche molto importante sapere come agire per fermare un’emorragia, in attesa che arrivino i soccorsi.