Un tema dibattuto da molti anni che trova solo ora però la sua applicazione
Il tema dell’ecosostenibilità fa parte del comparto del cleaning già da numerosi anni; è vero che, recentemente, anche per effetto della crisi, la sostenibilità è diventata il fulcro di molti ambiti produttivi, ma nel settore del pulito, sia per motivi legati all’efficacia delle attività di pulizia e risanamento dell’ambiente, sia per motivazioni legate alle modalità produttive o alla composizione dei prodotti chimici utilizzati, il tema della sostenibilità domina la scena dell’innovazione da almeno un ventennio.
PROCESSI & PRODOTTI
Da un lato, quindi, si affermano modelli produttivi più attenti all’ambiente, come le certificazioni per la riforestazione nell’ambito della carta o il riciclo, sempre nello stesso ambito, dall’altro si sviluppano prodotti chimici efficaci più rispettosi dell’ambiente o filtri specifici per polveri molto sottili; macchine che utilizzano gas naturale o elettricità per il funzionamento e modelli che garantiscono facilità di scarico dell’acqua utilizzata e residui minimi per i detergenti. Tutto questo all’interno di una cornice più generale, che è nelle linee guida dello sviluppo della stessa cultura del cleaning: il passaggio da sistemi tradizionali, come scopa e straccio, a sistemi più evoluti, con macchine e dosatori, intrinsecamente comporta un minore utilizzo di acqua e detergenti per ottenere risultati decisamente migliori e, quindi, un maggiore contenimento dell’inquinamento. Un’ulteriore spinta alla dinamica di attenzione all’ambiente è dovuta alla crisi economica: la clientela è sempre più attenta alla minimizzazione delle scorte di magazzino, costringendo i distributori ad effettuare consegne più frequenti e per quantitativi limitati. Negli anni si sono quindi modificate le catene distributive, in un’ottica di contenimento dei costi di trasporto e di maggiore sinergia ed efficienza: il “giro” per soddisfare le richieste dei clienti si basa oggi su realtà anche molto differenti dal passato, dalla realizzazione di rami d’azienda ad hoc, dedicati alla logistica, fino all’associazione di numerosi piccoli distributori in consorzi, per contenere i costi di visita e mantenere il controllo sulle numerose attività clienti proprie della realtà italiana.
NORME CONDIVISE
Nel luglio 2012 è stato varato il decreto ministeriale sui Criteri Ambientali Minimi (C.A.M.), norma che, come è intuibile, include l’eco-compatibilità per gli acquisti della Pubblica Amministrazione anche per i servizi di pulizia. È l’Unione Europea a stabilire le linee guida con il “Green Public Procurement”, iniziativa volta a integrare i criteri ambientali nei processi di acquisto, per favorire la diffusione di tecnologie verdi e lo sviluppo di prodotti più compatibili con l’ambiente. Nel nostro paese, il recepimento delle normative europee nell’ambito dei servizi di pulizia, ha visto il contributo anche di AfidampFED, Fise Anip e Legacoop Servizi. Utile e non trascurabile, a nostro avviso, il coinvolgimento dei professionisti del settore per fare luce nell’area della sostenibilità ambientale che è ancora piuttosto confusa e legata a certificazioni poco standardizzate, anche se valide. Nell’ambito dei detergenti, per esempio, è stato necessario un intervento piuttosto sostanziale, per includere i prodotti più avanzati nelle referenze contemplate dai C.A.M., come si legge dal comunicato stampa di Afidamp: “L’Associazione ha contribuito a chiarire, per esempio, che in termini di biodegradabilità dei tensioattivi alcuni prodotti sono equivalenti agli Ecolabel e che anche prodotti che non possono rientrare nella categoria Ecolabel, come i superconcentrati, possono avere delle caratteristiche che permettano di contenere gli impatti ambientali”. I vincoli imposti dai Criteri Ambientali Minimi appaiono senza dubbio come un importante sviluppo per l’eco-compatibilità e la qualità standard dei servizi di pulizia. La partecipazione dei professionisti del settore, inoltre, per quanto riguarda i detergenti, ha determinato l’inclusione dei superconcentrati, meno inquinanti anche solo per quanto riguarda i trasporti, più efficaci nella pulizia con componenti residuali più contenute. I bandi di gara, precedentemente all’intervento delle associazioni di categoria, escludevano dalla eco-compatibilità questa tipologia di detergenti, mentre assegnava punteggi più elevati ai prodotti Ecolabel.
INIZIATIVE & IMMAGINE
Non è un caso, infatti, che siano presenti molti esempi di trattamento di luoghi pubblici, per restituire alla comunità ambienti puliti e rinnovati, sponsorizzati dalle imprese del settore. A questo tipo di attività, fino a qualche anno fa realizzato da aziende del pulito o da imprese locali in cerca di promozione, si va via via affiancando un modello di più alto livello, con la sponsorizzazione di grandi realtà per il recupero di monumenti o di ambienti pubblici in cambio della semplice notorietà dell’intervento o della possibilità di utilizzare spazi pubblicitari. La “coscienza ambientale” è un tema dominante negli ultimi anni e, nella percezione della clientela, un’impresa che si occupa dell’ambiente è spesso preferita rispetto ad una che non dimostra il medesimo trasporto per il benessere della comunità.
PRODUZIONE & PACKAGING
Tra le imprese di produzione più accorte allo sviluppo eco sostenibile, abbiamo sentito I.C.E. For, che ha ottenuto un riconoscimento per il contenitore ecologico Dado, sviluppato con materiali riciclabili e dal design originale e funzionale, sia per il primo utilizzo, sia per la destinazione d’uso una volta che il contenitore è stato svuotato. L’idea di Sergio Antoniuzzi, titolare dell’impresa, è che sia ancora l’innovazione di prodotto e l’eco-compatibilità a guidare lo sviluppo del cleaning: “Per l’ecosostenibilità dei formulati il regolamento è l’Ecolabel, la cui adesione è una scelta volontaria dell’impresa e che fissa precisi criteri sia in termini di ammissibilità delle sostanze che vanno a comporre la lista degli ingredienti, sia in termini di materiale con cui è realizzato il packaging; da qui deriva la forte attenzione alla riduzione del peso dell’imballaggio in plastica e al ricorso, ove possibile, a materiali riciclati per soddisfare i requisiti richiesti dalla margherita europea” ha infine concluso il manager.
DISTRIBUZIONE & PROBIOTICA
Ma nel panorama nazionale, anche la distribuzione, a contatto più diretto con la clientela dei servizi di pulizia, ha sviluppato linee di prodotto più avanzate ed eco-compatibili. È il caso, per esempio di ICA System, che si occupa sia della commercializzazione di macchine, sia di consumabili. In particolare l’azienda ha sviluppato un prodotto specifico per la disinfestazione delle superfici tessili: “La linea Esum, realizzata con detergenti probiotici, a base di microrganismi vivi, che disgregano e rimuovono i batteri nocivi che si annidano nelle superfici tessili, e che sono spesso responsabili dei cattivi odori” sono le parole di Enrico Barbi, responsabile commerciale dell’azienda. Il prodotto non sostituisce le necessarie operazioni di pulizia delle superfici tessili, che invece affianca con un trattamento naturale che restituisce la sensazione di freschezza e pulizia ai tessili, rimuovendo le cause e non sovrapponendo una profumazione. Si tratta quindi di un prodotto naturale che “mangia e digerisce” i batteri che possono essere rimossi solo tramite la pulizia di fondo dei tessili: muffe, umidità e in generale lo sporco non volatile. “I principali problemi per le attività di pulizia straordinarie sono relativi ai tempi di asciugatura delle moquette, spesso inaccettabili per le strutture alberghiere, principali clienti in questo ambito - continua il manager - È sufficiente vaporizzare il prodotto sulle superfici da trattare per ottenere buoni risultati, in termini di sanificazione per la carica batterica presente, ma anche per quanto riguarda la sensazione di freschezza degli ambienti”.
SERVIZI PIÙ VERDI
Per concludere la filiera del cleaning, abbiamo sentito anche il punto di vista di un’impresa di pulizie attiva sul territorio, che offre servizi sostenibili soprattutto perché più convenienti ed efficienti, rispetto all’offerta più tradizionale. “Di fatto il settore pubblico, seguendo i Criteri Ambientali Minimi, è l’unico ambito in cui l’eco-sostenibilità è richiesta anche a fronte di prezzi più elevati; mentre nell’ambito privato se il concetto di compatibilità ambientale non è accompagnato da prezzi paragonabili o inferiori a quelli dei servizi tradizionali, l’offerta viene accantonata”. Ecco come descrive il panorama nazionale Paolo Fasoli, titolare di Intra, che, in ogni modo, ritiene che allo stato attuale sia appunto più conveniente, oltre che meno aggressivo per l’ambiente, offrire servizi ecologici: “L’offerta di servizi con detergenti superconcentrati, per esempio, comporta una drastica riduzione nelle consegne, in ragione di una ogni sei mesi, invece che uno ogni quattro settimane; in effetti con queste tipologie di prodotto e gli opportuni dosatori, possiamo fare a meno del magazzino, con pochi cartoni disponibili presso i cantieri e consegne semestrali”. Ovviamente minori consegne si concretizzano in minori emissioni per i mezzi in circolazione, ma anche in un più accorto utilizzo dei detergenti, con risparmio per l’acquisto, il trasporto e minima dispersione nell’ambiente. “Le attuali offerte di macchine lavasciugapavimenti, inoltre, utilizzate con contratti di noleggio a lungo termine Allinclusive, vengono rese disponibili con i detergenti necessari, preinstallati in forma solida nelle macchine e rimpiazzati in fase di manutenzione dalla stessa casa produttrice che si occupa anche del meccanismo di dosaggio in funzione delle necessità contrattualizzate”. Prosegue Paolo Fasoli: “Con un ulteriore contenimento dei magazzini e delle necessità di spedizione, ma non è tutto, anche le offerte più ampie e meno specifiche del cleaning comportano maggiore attenzione all’ambiente ma anche notevoli risparmi”. Infatti, conclude il dirigente: “La sostituzione dei furgoni alimentati con idrocarburi tradizionali con quelli più moderni, a metano, comporta un notevole risparmio in termini costo chilometrico, oltre a permettere l’accesso anche nelle Zone a Traffico Limitato ormai presenti in numerosi centri cittadini”. Il risparmio è già considerevole per un singolo furgone, mentre le aziende come Intra dispongono di parchi macchine ben più ampi, con un minimo di una decina di mezzi in circolazione e risparmi che permettono di offrire servizi a prezzi più competitivi.