Nel momento in cui andiamo in stampa l’Italia ha un nuovo Governo e quindi – ancora una volta – ci troviamo davanti a molti punti interrogativi che dovranno avere risposta.
Il problema però posto dai tagli (del 48%) previsti dal Ministero dell’istruzione sulla pulizia delle scuole e la riduzione del personale (circa 11.000 unità) è grave e ci sembra giusto evidenziare l’urgenza di considerarne l’importanza. La situazione si presenta a tinte fosche, particolarmente in Campania, Lazio e Calabria. Gli allarmi lanciati dalle imprese nei mesi scorsi sono rimasti inascoltati. Il risultato? Totale incertezza sui servizi di pulizia di 4.000 edifi ci scolastici in tutta Italia e una tassa di circa 15 milioni di euro che graverà sulle imprese. Questo lo scenario illustrato a metà febbraio nel corso di una conferenza stampa dai Presidenti delle tre Associazioni che rappresentano le imprese del settore pulizie e multiservizi Lorenzo Mattioli - ANIP FISE/Confi ndustria, Fabrizio Bolzoni - Legacoop Servizi e Massimo Stronati - Federlavoro/Confcooperative. Non si tratta di un’emergenza improvvisa, ma di un disastro annunciato e più volte evidenziato al Governo e al Ministero dell’istruzione dalle Associazioni di Categoria, che nasce dai radicali tagli lineari operati in questo settore che, con l’ultima Legge di Stabilità, ha ridotto drasticamente (-48%) per il 2014 gli importi destinati alla pulizia delle scuole, passando da 545 mln a 284 mln di euro. La spesa per i servizi di pulizia passa così dall’1% allo 0,5% dell’intero bilancio del Ministero dell’istruzione. Lorenzo Mattioli – Presidente ANIP FISE/Confindustria, A rendere la situazione ancora più drammatica per il settore c’è la ‘tassa sul licenziamento’ ASPI (prevista dalla Legge Fornero) che le imprese dovranno corrispondere agli addetti che perderanno il lavoro per il taglio della spesa determinata dal Governo: circa 1.500 euro per ogni lavoratore. Una partita da oltre 15 mln di euro che graverà sulle imprese del settore già penalizzate dalla riduzione degli appalti e per scelte operate dal Governo. A oggi le persone che svolgono il servizio di igiene ambientale e ausiliariato in circa 4.000 scuole italiane sono oltre 24.000. Di queste, circa 11.500 sono ex lavoratori socialmente utili (soprattutto al Sud), mentre i restanti, presenti su tutto il territorio nazionale, fanno parte dei cosiddetti ‘appalti storici’ Il maggior numero di esuberi si concentra nelle Regioni centro - meridionali come Campania (3.500, soprattutto nel napoletano e casertano), Puglia (1.300), Calabria (800), Sicilia (oltre 650) e Lazio (600). Anche al Nord i tagli governativi porteranno alla perdita di numerosi posti di lavoro in Lombardia (500) e Piemonte (500). In alcune di queste Regioni la riduzione della spesa ha superato anche il 50%: in Campania, ad esempio, si passa da 167 mln a 64 mln di euro, in Calabria da 50 mln a 20 mln di euro.