Afidamp guarda al futuro

Il rinnovo delle cariche, un panorama dell’attualità del mondo del cleaning e i progetti da portare avanti
Si è svolta il 17 dicembre presso il Westin Palace di Milano l’assemblea ordinaria di AfidampFAB, che vedeva il rinnovo delle cariche associative.Molte le candidature pervenute, tutte di grande spessore. L’assemblea ha fortemente apprezzato le presentazioni dei candidati, che hanno proposto programmi di valore e ha poi votato il nuovo consiglio direttivo (v. box) La giornata si è aperta con la relazione del Presidente Matteo Marino, che ha iniziato il suo intervento evidenziando il cambiamento dell’associazione negli ultimi dieci anni, come organismo di riferimento per le Istituzioni, le Associazioni di categoria e l’intera fi liera del mercato delle pulizie professionali. Marino ha ricordato alcuni progetti realizzati da Afi damp negli ultimi due anni: la redazione del decreto CAM relativo agli appalti ‘verdi’ nella Pubblica Amministrazione (che sarà inserito in almeno il 50% delle gare pubbliche dei prossimi anni) e il lavoro del Comitato Chimici che ha predisposto un documento, di prossima pubblicazione, con spiegazioni su norma e defi nizione dei valori minimi di diluizione dei formulati. Sempre sull’argomento, di grande rilevanza per il ruolo istituzionale svolto da Afi damp sono stati gli interventi a Forum PA, al seminario organizzato da ARPA in Piemonte e a quello di Scuola Nazionale Servizi a Bologna. Il Presidente ha poi posto l’attenzione sul ruolo formativo di Afi damp come la collaborazione con Scuola Nazionale Servizi per la partecipazione come docenti ai prossimi corsi formativi di capo cantiere. Ha citato il testo per il Facility Management realizzato in collaborazione con l’Unione Industriali di Torino e presentatao a Pulire 2013. Infi ne, un riferimento all’attività del CPP (Comitato per le Pulizie Professionali), organismo a cui partecipano le associazioni di imprese per discutere e condividere argomentazioni comuni. L’ATTIVITÀ DI AFIDAMPFAB La parola è passata poi al Segretario Generale Stefania Verrienti, che ha evidenziato quattro assi di intervento dell’associazione nel biennio trascorso: il monitoraggio del mercato, l’innovazione, la formazione, la comunicazione. Sotto il primo aspetto è stata data continuità all’indagine sul fatturato e sono state realizzate altre indagini signifi cative, tra cui quella dell’istituto ISPO di Renato Mannheimer, che ha intervistato un campione rappresentativo di 400 aziende su territorio nazionale circa la modalità di esecuzione dei lavori di pulizia e che ha evidenziato risultati interessanti, soprattutto per le possibilità di mercato ancora da esplorare, dato che il 68% delle aziende intervistate svolge attività di pulizie in proprio e che di queste solo il 5% usa prodotti professionali. Altra indagine fondamentale è quella commissionata nel 2012 ad Amadori di Coesis Research, dalla quale è emerso - da un campione rappresentativo di 1400 intervistati - che tra tutti i fattori che determinano la qualità della vita in un territorio (sicurezza, salute, mobilità e trasporti, senso civico, sostenibilità ecc.) la pulizia non solo è al primo posto, ma pesa quasi la metà e cioè il 47% del totale. La pulizia è dunque vista dai cittadini come un fattore decisivo nella determinazione della qualità del territorio in cui viviamo. L’INNOVAZIONE Nella promozione dell’innovazione, Verrienti ha ricordato la collaborazione con il Politecnico di Milano che ha visto negli anni diverse aziende associate rapportarsi con la creatività degli studenti del corso di Design & Engineering. Relativamente all’EPD, dichiarazione ambientale di prodotto, Afi dampFAB sta ultimando l’iter per il rinnovo del PCR che dovrebbe ottenere l’approvazione dalla commissione tecnica entro la fi ne dell’anno. Infi ne un progetto innovativo nel quale Afi damp crede molto è quello della pulizia dei condotti di areazione. Non esistendo una produzione italiana di macchinari per la pulizia dei condotti aeraulici, in collaborazione con AIISA (Associazione Italiana di Igienisti Impianti Aeraulici) si cerca di capire se per i fabbricanti di macchinari per pulizia professionale ci può essere un futuro in questo settore. Sull’asse della formazione, per le imprese associate sono stati realizzati tra il 2012 e 2013 i workshop Reti d’Impresa, Innovare per Competere, Formazione sulla norma CAM. L’Associazione ha realizzato un cofanetto di tre DVD dal titolo ‘Storia del Pulito e del Pulire’ grazie alla disponibilità di Giulio Guizzi, che ha messo a disposizione di tutti il suo sapere enciclopedico sulla pulizia professionale. Sull’asse comunicazione sono stati attivati due nuovi canali strategici, la web tv e Facebook, aperto da un anno con ottimi risultati. La parola è passata poi a Toni D’Andrea, Amministratore Delegato di Afidamp Servizi, che ha esordito affermando che il 2013, almeno a livello di aspettative, decreta l’inversione di tendenza di un intervallo, diffi cilissimo, durato oltre 5 anni. Ha sottolineato come l’Italia, a differenza di altri Paesi, abbia utilizzato malissimo la circostanza della crisi per migliorare. IL PANORAMA DEL CLEANING Nello scenario globale riferito al settore del cleaning i pesi dei Paesi produttori in termini di quote di mercato sono molto cambiati in questi anni. L’Italia nel 2005 ricopriva negli Stati Uniti il ruolo di maggior fornitore per le categorie macchine e attrezzature per la pulizia con una quota pari al 25% seguito da Germania 11%,UK 9%, Canada 8%, Messico 7%, Cina 4%. I dati del 2012 indicano al primo posto la Cina con il 47% e poi Messico, 21% e poi Germania 10%, UK 6% e Italia 5%. Da studi di settore - riferiti a mercati differenti e prodotti da società di consulenza indipendenti per conto di Afi damp - si rilevano tre aspetti che spiegano inequivocabilmente le ragioni delle diffi coltà dell’Italia: il prodotto italiano è generalmente percepito come offerta di sintesi qualità/prezzo equilibrata, ma a differenza del prodotto tedesco risulta però essere meno durevole e qualitativamente inferiore. Le imprese italiane (numerose e di piccole dimensioni) a differenza di quelle tedesche o americane non riescono a garantire presidi di servizio post-vendita sul territorio. Il mercato globale richiede assistenza pronta e costante, parti di ricambio in 24 ore, sistematiche attività di formazione orientate al cliente, Call center tecnici in lingua inglese 24/24 h. I concorrenti cinesi, la cui produzione è concentrata nei segmenti merceologici a bassa complessità, risultano ancora essere molto competitivi. Differenze di prezzo che oscillano tra il 30% e il 70% rendono il prodotto cinese invincibile, soprattutto nei mercati emergenti, India, Sud Est Asiatico, Medio Oriente. La presenza italiana, a differenza di quella tedesca o americana, risulta essere molto frammentata e poco incisiva nella partecipazione alle più importanti fi ere del settore. La contaminazione commerciale con il private label ha fortemente diluito, a volte svalutato, il valore dei marchi originali. I prodotti italiani si riconoscono sempre meno. Diventa quindi necessario creare gruppi organizzati di imprese e associazioni di scopo che consentano a più imprese aggregate e coordinate di affrontare con successo i mercati internazionali garantendo i servizi di presidio tecnico- commerciale necessari. Bisogna poi mostrare con grande evidenza la provenienza del prodotto MADE in ITALY. Si rende necessario selezionare e organizzare la partecipazione alle fi ere nel mondo in forma corporativa di collettiva italiana e investire sistematicamente nei nuovi mercati, prima attraverso le fi ere e poi con azioni mirate. Degni di nota sono i Paesi nei quali la concorrenza qualifi - cata non è ancora arrivata. Per esempio Asia Centrale: (Iran, Kazakistan, Uzbekistan, Azerbaijan, Turkmenistan, Iraq) e Africa (Egitto, Marocco, Nigeria, Kenia, Mozambico, Angola, Sudafrica) sono Paesi che crescono dal 5 al 20% . Infine, bisogna investire in ricerca e sviluppo. Il mercato richiede soluzioni innovative riferite al tema della sostenibilità ambientale, dei consumi, del risparmio energetico, ma anche dell’ergonomia, dell’effi cienza, della sicurezza, della modularità, della formazione.

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