di Maurizio PedriniCon la partecipazione di Attilio Giannasi, Responsabile Commerciale dell'Area Italia di Industrie Celtex, discutiamo delle prospettive presenti e future del mercato della pulizia professionaleCeltex è sicuramente una realtà importante nel settore del cleaning. Può tracciare per favore un profilo dell’azienda?“Industrie Celtex nasce nel 1985 come azienda di Converting orientato al cleaning professionale. Dapprima l’azienda era attiva principalmente sul mercato estero, poi dagli anni ‘90 si è organizzata anche per partecipare a quello nazionale. Con l’acquisizione di una ditta che produceva tovaglie e tovaglioli, abbiamo ampliato il nostro raggio d’azione al settore tavola.Negli anni abbiamo anche acquisito due cartiere, una dedicata alla produzione di pura cellulosa, e una di carta riciclata, trasformandoci in un’azienda totalmente integrata. Come Industrie Celtex, possiamo contare su 180-190 dipendenti, mentre tutto il gruppo arriva a circa 400.”Parliamo del periodo pre Covid, in particolare del 2019, che vi ha visto chiudere in attivo…“Il 2019 è stato un anno molto buono, con degli ottimi ricavi. Per quanto riguarda i guadagni derivanti dal mercato italiano, il cleaning incide per il 60% circa, il resto deriva dalla tavola. Parlando dell’anno in corso, la situazione Covid ha complicato molto la situazione. Noi siamo stati abbastanza fortunati, perché il settore carta in ambito cleaning non ha risentito molto dell’emergenza. Mentre il settore tavola, per via del blocco della ristorazione, è stato molto penalizzato: ora sta iniziando a riprendersi, dopo aver registrato dei cali di fatturato anche dell’80%. Il cleaning ha avuto una flessione verso maggio, ma già ora siamo quasi sugli stessi valori dell’anno scorso. Fino a che l’intero settore della ristorazione non ripartirà, la tavola continuerà a soffrire, ma noi nel complesso possiamo ritenerci soddisfatti.” Il mercato italiano è caratterizzato da grandi potenzialità, ma anche da difficoltà e criticità derivanti da fattori endemici, come ad esempio la burocrazia. Quali sono secondo lei le criticità più urgenti da risolvere, in modo da ripartire al meglio?“Sicuramente in Italia la burocrazia è un fattore che pesa: noi stessi siamo a volte bloccati da norme che, se fossero più snelle, ci consentirebbero di essere più dinamici. Mentre il mondo del cleaning non ha risentito particolarmente della pandemia, la ristorazione ha bisogno di aiuto. Anche ora che i ristoranti hanno riaperto, la clientela resta poca, perché moltissime persone che prima andavano a mangiare fuori in pausa pranzo ora sono in smartworking. Inoltre, i nuovi protocolli messi in atto non aiutano certo il settore a ripartire.”In questa fase di ripartenza, il prodotto monouso diventa protagonista, e voi di Industrie Celtex vi siete dedicati allo sviluppo di prodotti ad hoc in questo ambito. Come sono stati concepiti, e come sono stati sviluppati?“Ci siamo dedicati a prodotti che prima svolgevano un ruolo marginale nella nostra attività, come ad esempio gli asciugamani per parrucchieri. In breve tempo, abbiamo sviluppato una macchina che fornisce asciugamani, e siamo stati bombardati di richieste. Abbiamo anche pensato a delle mantelle monouso, e anche queste hanno riscosso grande successo. Questa situazione ci ha permesso di proporre sul mercato prodotti ai quali l’anno scorso nemmeno pensavamo, ottenendo dal mercato un riscontro importante, e speriamo di poterli rendere parte stabile della nostra produzione anche in futuro, a prescindere dall’attuale situazione di emergenza. Abbiamo inoltre ricevuto una grande richiesta di erogatori di sapone, richiesta che facciamo fatica a soddisfare perché ultimamente è difficile reperire parti fondamentali come le pompette.”A proposito di quest’ultimo argomento, coma avete affrontato la mancanza di materie prime e componentistica nel periodo del lockdown?“Anche i fornitori sono stati messi in difficoltà dall’esplosione della domanda, quindi è difficile trovare un modo per reperire in breve tempo i prodotti mancanti. I clienti dovranno aspettare, mentre noi cercheremo, nel più breve tempo possibile, di recuperare i materiali necessari per soddisfare le richieste.”Un tema di importanza strategica in ottica presente e futura è quello ecologico. Voi avete sviluppato varie linee legate a questo tema, che opinione avete riguardo a un fattore oggi fondamentale come la sostenibilità ambientale?“Da anni siamo sensibili a questo tema: la nostra cartiera di Pratolungo rispetta i massimi criteri di sostenibilità, e adottiamo un avanzatissimo sistema di smaltimento dei fanghi, molto meno inquinante di quello tradizionale, oltre a dei sistemi di sbiancamento della carta che riducono al minimo l’impatto ambientale. Abbiamo un settore ricerca e sviluppo nel quale crediamo e investiamo molto, e siamo sempre pronti allo sviluppo di soluzioni all’avanguardia che possano consentire di produrre impattando il meno possibile sull’ambiente”.Quali sono le sue sensazioni per quanto riguarda i prossimi mesi? Come reagirà il mercato?“Sono ottimista, i dati ci mostrano un mese di giugno molto più vivace rispetto a quello di maggio. Un segnale importante arriva dal cleaning, già quasi tornato sui livelli dell’anno scorso, e confido che nei mesi di luglio e agosto anche la ristorazione possa compensare in parte quanto perso finora. A meno di imprevisti, la speranza è che entro l’autunno la situazione si normalizzi”.