Biocida - L’articolo 3 del Regolamento (UE) N. 528/2012 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 maggio 2012 (BPR) definisce «biocidi»: “qualsiasi sostanza o miscela nella forma in cui è fornita all’utilizzatore, costituita da, contenente o capace di generare uno o più principi attivi, allo scopo di distruggere, eliminare e rendere innocuo, impedire l’azione o esercitare altro effetto di controllo su qualsiasi organismo nocivo, con qualsiasi mezzo diverso dalla mera azione fisica o meccanica“. I prodotti biocidi devono obbligatoriamente riportare in etichetta la dicitura “Autorizzazione prodotto biocida n…”. |
(*) in una realtà toscana un collega sta facendo uso di foto-trappole per capire un comportamento del tutto imprevedibile di un ratto che compare misteriosamente, quasi ogni notte, in un servizio igienico lasciando inequivocabili tracce della sua presenza per poi scomparire insalutato ospite. È evidente che passa dal sifone del water, ma è altrettanto oggettivo che nel locale mancano qualsiasi fonte alimentare. Evita di assaggiare qualsiasi alimento i tecnici hanno posizionato e con altrettanta astuzia evita trappole a scatto e, estrema ratio, basi collanti. Aspetto curiosa i risultati. Nota di colore: la squadra ha deciso all’unanimità che se riusciranno a catturarlo lo metteranno in uno stabulario nutrito con deferenza. |
(§) Il bioluminometro è uno strumento che misura l’intensità di luce emessa dalla reazione fra l’ATP e l’enzima luciferasi (quello che consente alle lucciole di brillare nella notte). È intuitivo che più la reazione è luminosa più ATP (adenosin-trifosfato, molecola energetica presente in ogni tipo cellula) è presente sul tampone strofinato sulla superficie da valutare. Importante è sottolineare che tale misurazione si realizza in 30 secondi. |
(§§) L’ATP (adenosina trifosfato è un ribonucleotide trifosfato formato da una base azotata, cioè l'adenina, dal ribosio, che è uno zucchero pentoso, e da tre gruppi fosfato) è la molecola che trasporta energia da una cellula all’altra ed è quindi presente in tutte le cellule sia quelle microbiche sia quelle, ad esempio, che si staccano dalla nostra epidermide, ed ecco la ragione per cui per valutare la carica batterica microbica bisogna inibire l’ATP somatico. |