Marcello FalvoL’igiene e la pulizia sono un elemento essenziale nel settore alimentare, principalmente dove il lavaggio di abiti come i camici e delle attrezzature per la lavorazione del cibo rappresenta un elemento primario. Quando si effettuano queste operazioni di lavaggio bisogna però tenere conto della presenza, specialmente nel settore della lavorazione delle carni, di un’elevata quantità di sporco grasso e macchie di sangue, e dei pericoli per la salute che possono derivare dalla presenza di batteri. La pulizia viene effettuata seguendo procedure completamente diverse, a seconda di ciò che è necessario lavare, se camici oppure attrezzature come i coltelli. I camici e grembiuli usati si caratterizzano per un’elevata presenza di sporco grasso ed organico, talmente elevata che si rischia di raggiungere il punto di saturazione del bagno di lavaggio. Quando il punto di saturazione viene raggiunto, l’acqua non è più in grado di assorbire le sostanze, in questo caso il sapone e lo sporco. Per evitare che ciò si verifichi, è necessario utilizzare detersivi ad alta concentrazione, in grado di aggredire lo sporco grasso anche utilizzando dosaggi medio bassi, e compatibili con agenti candeggianti come ipoclorito di sodio o acqua ossigenata. La capacità di agire a temperature basse è un’altra caratteristica importante del detergente, perchè essa evita che lo sporco organico, come ad esempio il sangue, si coaguli, rendendo quasi impossibile la sua eliminazione. Lo sporco organico è inoltre terreno fertile per la proliferazione dei batteri, che possono moltiplicarsi e diffondersi dal momento in cui i camici vengono riposti nelle ceste o nei sacchi della biancheria sporca, fino al momento del lavaggio. Per questo, gli addetti al lavaggio deve adottare una serie di procedure atte a proteggere sé stessi e i propri collaboratori dal pericolo di infezione.Il lavaggio degli abiti da lavoro deve essere effettuato a temperature medie tra i 40° ed i 65°C massimo e deve prevedere 3 fasi: una prima fase ad una temperatura di 40°C caratterizzata da una prima azione sgrassante e candeggiante con ipoclorito di sodio; in una seconda fase, nella quale la temperatura viene fatta salire a 55°C, l’azione sgrassante e candeggiante viene fatta proseguire con acqua ossigenata, la quale funge anche da neutralizzante di ipoclorito di sodio; la terza fase è facoltativa, e va eseguita solo su camici o grembiuli particolarmente sporchi di grasso. In questo caso la temperatura viene portata a 65°C e ci si concentra solo sull’eliminazione dello sporco grasso, senza aggiungere altri prodotti candeggianti. Perché Il lavaggio risulti efficace, è necessario utilizzare prodotti ad elevata concentrazione di sostanze sgrassanti, in grado di rimuovere lo sporco anche a dosaggi medio bassi. Per terminare il lavaggio, si consiglia di utilizzare durante l’ultimo risciacquo un prodotto antimicrobico, per proteggere i camici dalla contaminazione post lavaggio. Il lavaggio di attrezzi come i coltelli è più semplice, ma bisogna fare attenzione ad evitare l’opacizzazione dell’acciaio della lama. Per questo si consiglia l’uso di prodotti che nascono specificatamente per il lavaggio dei coltelli in acciaio con elevata presenza di sporco grasso, e prodotti ad azione chelante e sequestrante che contribuiscono a mantenere l'acciaio delle lame sempre lucido.www.falvo.infoTossinfezioni: perchè la pulizia è importanteLavare e disinfettare accuratamente gli utensili usati nella lavorazione degli alimenti è di fondamentale importanza per evitare contaminazioni ad opera dei batteri che proliferano in questi ambienti. Questi microrganismi possono trasferirsi ai cibi, infettare il consumatore e causare patologie anche gravi che possono avere, a volte, esiti fatali. I principali batteri del settore alimentare sono: