Abbiamo incontrato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi per analizzare insieme il delicato momento vissuto dal mondo della scuola e dalla categoria dei Dirigenti Scolastici, chiamati ad un grande impegno di sicurezza igienica per prevenire la diffusione del Coronavirus.In questi mesi di grande criticità dovuta alla pandemia da Covid 19 il mondo della scuola ha dovuto affrontare complesse problematiche organizzative. I Dirigenti Scolastici sono stati in prima linea nel far fronte a questa emergenza sanitaria. Come hanno risposto, dovendo affrontare quali difficoltà?I Dirigenti scolastici hanno lavorato e continuano a lavorare moltissimo per far fronte all’emergenza e predisporre, prima, la didattica a distanza e poi il rientro in sicurezza di alunni e docenti. È stato un compito intenso e gravoso, che ci ha posti in modo nuovo anche rispetto alle problematiche connesse alla sicurezza igienica e alla pulizia, in particolare all’organizzazione e gestione di corrette procedure di sanificazione delle superfici. In tempi stretti, fra mille ostacoli e incertezze, credo che la nostra categoria abbia dato prova di grande professionalità e senso di responsabilità.Per consentire la riapertura delle scuole i presidi hanno lavorato molto, d’intesa con le Amministrazioni locali, per mettere in atto le regole di prevenzione del contagio, ridefinendo – tra l’altro - gli spazi tra i banchi nelle aule, per mantenere il distanziamento sociale, i percorsi in movimento per regolare i flussi, e gli accessi, le modalità di aerazione dei locali. Un grande sforzo che ha richiesto molta professionalità. Ce ne vuole parlare?I Dirigenti scolastici fin dal mese di febbraio 2020 sono stati in prima fila e hanno lavorato indefessamente, con i loro collaboratori, per continuare a fornire quel fondamentale servizio pubblico che è la scuola. Non parliamo solo di insegnamento e trasmissione di contenuti. L’opinione pubblica si è accorta in questo frangente quanto la frequenza sia fondamentale per la socializzazione, la crescita emotiva e, non dimentichiamolo, anche per l’organizzazione pratica e quotidiana delle famiglie. A tutto questo i Dirigenti hanno sempre dato una risposta con professionalità, costanza e sacrificio personale. Non sempre gli enti locali hanno fornito il supporto che abbiamo chiesto. La pulizia è sicuramente protagonista nel difficile percorso per consentire agli alunni di frequentare la scuola in presenza, costituendo un prezioso fattore di sicurezza. Parole come sanificazione e igienizzazione delle superfici e dei locali sono entrate a pieno titolo nella quotidianità. Ci voleva il Covid per far comprendere l’importanza dell’igiene?Partiamo dal presupposto che le scuole erano già dei luoghi puliti. Certo, il Covid ha costretto tutti noi a una maggiore attenzione all’igiene personale e alla sanificazione degli ambienti nei quali ci muoviamo. Le scuole non solo non hanno fatto eccezione, ma sono oggi dei luoghi molto controllati e sicuri, direi come pochi. Possiamo affermare che la drammatica esperienza del Covid ha dato una spinta determinante per promuovere l’igiene di base, tra alunni, docenti e genitori. Mai come ora si è parlato, per esempio, dell’importanza del lavaggio delle mani. Quanto è utile questa collaborazione tra scuola e famiglia affinché i comportamenti igienici di bambini e ragazzi siano coerenti a scuola come a casa? I corretti rapporti e la collaborazione tra gli istituti e le famiglie sono alla base di ogni progetto educativo. Le scuole hanno lavorato molto per spiegare ad alunni e studenti quanto sia diventata importante l’attenzione costante alla pulizia personale, all’utilizzo delle mascherine e al rispetto delle regole del distanziamento. In molte scuole questo tema è stato legato anche all’insegnamento dell’educazione civica utilizzando così l’emergenza per aiutare alunni e studenti a comprendere quanto importante sia il ruolo e la responsabilità di ognuno per combattere questo insidioso virus. Si ha, purtroppo, la sensazione che il grande sforzo compiuto dal mondo della scuola, in particolare da voi dirigenti scolastici, per la prevenzione del contagio Covid non sempre sia stato compreso e valorizzato adeguatamente dall’opinione pubblica. Le scuole medie superiori, in alcune regioni, sono ancora interdette alla didattica in presenza. Perché è giusto affermare che le scuole sono luoghi sicuri per la prevenzione del contagio Covid?Questo è un discorso molto complesso. La scuola, lo ripeto da mesi, ha lavorato per mettere in sicurezza il rientro di tutti gli studenti. Il rapporto dell’ISS attesta che le scuole, dove le mascherine vengono indossate e tutte le regole di distanziamento vengono rispettate, non sono focolaio di contagio. Se il problema è quello del trasporto pubblico, allora lo si deve riorganizzare o potenziare di conseguenza e senza indugi.