Cingolani al digital talk sulla transizione ecologica

Il Digital Talk “La Transizione Ecologica tra desideri e realtà”, promosso dalla Fondazione Ottimisti&Razionali e da FISE Assoambiente, in collaborazione con Italia + verde, ha visto come protagonista il Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani, intervistato dal Presidente FISE Chicco Testa e dal Direttore di Ricicla TV Monica D’Ambrosio.I temi trattati sono stati diversi: “La transizione ecologica è un argomento molto divisivo. Non esiste una ricetta unica. La percezione diffusa dell’urgenza di interventi concreti per contrastate il cambiamento climatico si è affermata solo negli ultimi anni. La tecnologia rappresenta lo strumento centrale di questa lotta, ma nessuna tecnologia è a impatto zero - ha dichiarato il Ministro - Una priorità assoluta è oggi investire in ricerca e sviluppo per una crescita rapida delle attuali possibilità tecnologiche. La transizione non può essere realizzata a spese dei lavoratori, dovrà essere sostenibile sia a livello ambientale che sociale”.Per quanto riguarda la sfida della decarbonizzazione, Cingolani spiega: "Dovremo installare enormi fonti di energia rinnovabile nei prossimi 9 anni (per abbattere le emissioni di CO2), circa 70 gigawatt. In media fino ad oggi siamo stati in grado di ‘mettere a terra’ circa 0,8 gigawatt l’anno. È un’operazione gigantesca. La difesa del proprio territorio da parte dei comitati locali è comprensibile, ma se vogliamo raggiungere i risultati in termini di decarbonizzazione secondo i target fissati a livello globale, occorre una visione più ampia e non ideologica. Il PNRR seguirà solo la prima fase di questa transizione verso la decarbonizzazione".Il Ministro dice la sua anche riguardo alla mobilità sostenibile: “Il raggiungimento del 60% di penetrazione dell’auto elettrica al 2030 sarà un target difficilmente raggiungibile. Anche guardando all’attuale intero ciclo di vita delle auto elettriche, c’è molta strada da percorrere per rendere le fonti energetiche totalmente rinnovabili. Il business model delle reti di rifornimento andrà totalmente ripensato".Infine, relativamente alla gestione rifiuti: “Guardando agli obiettivi europei in tema di gestione rifiuti, in futuro il 10% dei nostri rifiuti, o anche meno, andrà in discarica, il 65% sarà riciclato e il 25% potrà essere gestito anche con tecniche di recupero energetico. La valorizzazione energetica dei rifiuti in alcuni ambiti può risultare strategica. Sul fronte del riciclo va ancora fatto un grande lavoro sulla plastica, anche avviando un’ulteriore riflessione sul ciclo di vita dei nuovi materiali”.

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