di Fabio ChiavieriSono trascorsi sedici mesi dall’inizio della pandemia e, come tutti gli altri settori industriali, anche quello della Carta è in attesa di capire, quando l’emergenza sarà finita, su che piano le aziende si troveranno a competere e, soprattutto, quale sarà il mercato in cui dovranno confrontarsi. Di sicuro, al momento, si avverte una maggiore sensibilità nei confronti del fattore igiene che, non appena riapriranno tutte le attività senza limitazioni, potrebbe dare un nuovo impulso a tutto il comparto, in particolare per i prodotti monouso come, peraltro, già sta accadendo. D'altro canto, però, tutta l’industria manifatturiera, ivi incluso il segmento Carta, è alle prese con la difficoltà di reperimento di materia prima il cui costo è schizzato alle stelle. Tale aumento, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, non può essere compensato con un aumento dei prezzi di vendita causando ulteriori ostacoli alla ripresa economica delle aziende. In questo contesto in cui si alternano luci e ombre, sentiamo cosa ne pensano i protagonisti del settore intervistati in esclusiva per Dimensione Pulito.Dice Emanuele Del Ministro, Marketing & Sales Manager di Centralcarta: "Il 2020 per le aziende del settore Tissue è stato difficile, ma l’aumento della richiesta di carta per uso igienico dall’estero, soprattutto dai paesi dell’UE, ha compensato la contrazione generale dell’economia. Lentamente stiamo tornando a una nuova normalità, ma ci vorrà ancora tempo per tornare ai livelli di vendita del 2019, visto anche l’aumento importante in corso dei costi della materia prima. Per reagire alla crisi indotta dalla pandemia, abbiamo consolidato il rapporto con i clienti cercando di confermare la nostra solidità e affidabilità nel momento di maggiore incertezza: come risultato abbiamo ottenuto diversi attestati di stima”“Nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo 2019, il Sud Europa ha registrato una crescita di fatturato, così come Industrie Celtex. Con l’avvento del primo lockdown le vendite hanno segnato una contrazione importante in tutti i segmenti dell’Away From Home, con particolare rilievo nell’Horeca. La ripresa dei consumi durante la parentesi estiva 2020 preannunciava un ritorno alla normalità, purtroppo smorzato con il secondo lockdown", afferma Attilio Giannasi, della Direzione commerciale di Industrie Celtex.Spiega invece Francesco Pasquini, Sales & Marketing Director Professional di Lucart: "Abbiamo reagito alla pandemia tramite la formazione della forza vendita e dei clienti, attraverso webinar, corsi di formazione appositamente studiati con i clienti per i propri venditori e sponsorizzazione di eventi digitali sia a livello nazionale che internazionale; innovazione, abbiamo sfruttato questo periodo per predisporre sistemi e soluzioni sempre più rispondenti alle differenti necessità del mercato; servizio, fornendo strumenti ai diversi settori del mercato AFH orientati a garantire una maggiore sicurezza per i dipendenti dei vari comparti e di conseguenza una miglior esperienza per la clientela finale”.Girolamo Lo Presti, direttore generale e commerciale di Paredes pone l’accento sulla forte sensibilizzazione all’impiego del monouso scatenata dallo scoppio della pandemia. “Da tantissimi anni, quindi in tempi non sospetti, predichiamo l’importanza del lavaggio delle mani come passaggio fondamentale per l’igiene personale. Oggi, con la diffusione del Covid-19, questo concetto è saltato alla ribalta portando un forte aumento dei consumi di carta sia nella grande distribuzione, sia negli ambiti professionali. Questa impennata della domanda ci ha portato a focalizzare l’attenzione su alcuni articoli, per esempio lenzuolini e asciugamani di carta".Nell’ultimo anno e mezzo il settore della Carta è stato messo sotto forte pressione. Il lockdown ha certamente ridotto la mobilità delle persone, con la chiusura degli uffici, delle strutture ricettive, degli spazi pubblici e in generale di tutto l’Away From Home, i consumi si sono ridotti sensibilmente e sono cambiati, probabilmente anche per i prossimi anni. Ci sono comunque diversi pesi nelle categorie di prodotto: tovaglioli e carta igienica sono i prodotti che hanno avuto il maggior contraccolpo; mentre hanno retto meglio gli asciugamani di carta e sono andati piuttosto bene tutti i prodotti per la pulizia delle superfici, sicuramente sostenuti dalla maggior sensibilità verso il livello di pulizia e di igiene degli ambienti, penso in tutto il mondo. Asciugamani e i rotoli per la pulizia delle superfici, sono prodotti che pensiamo possano continuare a vedere una crescita mentre i tovaglioli e la carta igienica a nostro avviso torneranno ai livelli di consumo del pre-pandemia man mano che le persone torneranno a quella che viene definita come la ‘nuova normalità’.”, afferma Riccardo Trionfera, direttore commerciale Tork Professional Hygiene.