Turismo e restrizioni, urge chiarezza

Dopo un 2020 drammatico, il settore dell'ospitalità non si può permettere un nuovo tracollo. Per questo, le numerose zone zone d'ombra presenti nell'attuale legislazione vanno chiarite al più presto, in modo che il settore possa avere risposte chiare e tempestive.Questo è il senso dell'appello di Giuseppe Pagliara, amministratore delegato del tour operator Nicolaus e del gruppo Valtur, lanciato al ministro del turismo Massimo Garavaglia: “Egregio Signor Ministro, a una settimana dall’entrata in vigore di un decreto destinato a modificare radicalmente la fruizione di molti servizi troppi sono ancora i dubbi che riguardano la somministrazione di bevande e cibo al chiuso, nonché l’accesso agli spettacoli per le strutture turistico ricettive. Le differenti associazioni di categoria, attive in ambito turistico, hanno lanciato svariati appelli in merito alla vitale necessità di sapere quanto prima quali saranno le regole e ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Tutto questo è assurdo!Questa mancanza di chiarezza, in un’altra estate funestata dallo spettro della pandemia, sta danneggiando in modo macroscopicamente pericoloso un settore come quello dell’ospitalità. I tour operator, le agenzie di viaggi e le compagnie alberghiere hanno visto rallentare bruscamente le prenotazioni perché le persone non sanno cosa dovranno fare".Pagliara conclude chiedendo, a nome di tutto il settore, una risposta chiara, immediata ed esaustiva, che chiarisca come devono essere gestite le somministrazioni di ristorazione e intrattenimento all’interno di villaggi e strutture ricettive similari, e confermi se esistono esclusioni come espressamente avvenuto per la ristorazione nel precedente decreto legge n. 52 all'art.4 in cui veniva esclusa la ristorazione degli alberghi, e al quale pare riferirsi anche l’art. 4 del nuovo decreto in modifica del precedente. Una risposta gioverebbe al futuro del settore e ai milioni di lavoratori in esso impiegati.

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