I Premi “PIMBY (Please In My Back Yard) Green 2021”, promossi da FISE Assoambiente con il patrocinio dell’ANCI e giunti alla loro terza edizione, premiano ogni anno la cultura del “fare” capace di approfittare di opportunità di sviluppo in grado di creare valore e occupazione. Un approccio in contrasto con la sindrome denominata Not In My Back Yard, per cui spesso Amministrazioni locali e gruppi di cittadini si oppongono a iniziative pubbliche o private, frenando di fatto la realizzazione di opere necessarie per lo sviluppo dell’Italia.Tra gli 11 premiati, figurano il Comune di Milano, nella persona dell’Assessore a Mobilità e Lavori Pubblici Marco Granelli per la linea metropolitana M4 che collegherà il centro storico con le parti Est ed Ovest della città, integrando la rete del trasporto urbano con una nuova soluzione rapida, efficiente e non inquinante; il Comune di Genova, nella persona del Sindaco Marco Bucci, per la realizzazione a tempo di record del viadotto Genova San Giorgio, inaugurato il 3 agosto 2020; Google Maps e Waze, per i servizi di navigazione intelligente che da anni consentono ogni giorno a milioni di utenti di ridurre emissioni, consumo di carburante e tempo trascorso in auto e per le funzionalità che suggeriscono i percorsi con i mezzi pubblici, la bicicletta o a piedi; l’azienda IREN SpA per il Progetto “FORSU Gavassa” (Reggio Emilia) che prevede la realizzazione dell’impianto di produzione di compost di qualità e biometano avanzato e sostenibile, strumento principale per la gestione del rifiuto organico e verde dell’area dell’Emilia Occidentale. I lavori sono iniziati nella primavera 2021 e termineranno nel settembre 2022. “I Premi assegnati”, ha commentato il Presidente di FISE Assoambiente Chicco Testa al termine della cerimonia di consegna, “riconoscono meriti ad amministratori locali e imprese che con un atteggiamento costruttivo hanno deciso di realizzare un’opera strategica per la propria comunità o per l’intera nazione, mostrando una visione strategica del bene comune e promuovendo il coinvolgimento dei territori interessati. Un approccio che si contrappone diametralmente alla sempre più diffusa sindrome NIMBY che, spesso animata da comitati locali e mondo politico-istituzionale pronti a dire NO a prescindere a qualsiasi opera, rischia di frenare il rilancio del nostro Paese”.