3.6.1 La cultura della sicurezzaLa legge 626 ha sicuramente dato nuovo impulso al tema della sicurezza sul lavoro stimolando la stesura di numerosi opuscoli e manuali e portando a un notevole incremento dei corsi di formazione, tuttavia gli incidenti sul lavoro rappresentano ancora una piaga sociale di non facile soluzione.La domanda che sorge spontanea è: “Perché nonostante maggiore informazione, controlli più frequenti e una legislazione più completa non si ottengono risultati più soddisfacenti?”La risposta non può che essere questa: “manca la cultura della sicurezza che mantiene alto il livello di attenzione, infatti, la ripetitività delle operazioni crea la tendenza ad abbassare la guardia”.La cultura della sicurezza non nasce dalla paura dell'incidente, né per le immagini raccapriccianti di una disgrazia, ma si alimenta nel momento in cui la sicurezza diventa un elemento tecnico di un'operazione ed è trattata alla stregua delle altre, diventando parte integrante del bagaglio tecnico dell'operatore. Il maggior numero di incidenti è causato dal pressapochismo e dall'incapacità tecnica degli stessi impresari che non sono in grado di preparare adeguatamente gli operatori.Il fatto che la sicurezza sia un problema tecnico è confermato dai primi soccorsi prestati ad una persona che ha avuto un incidente o un malore in attesa dell'intervento del medico o di personale qualificato. In questo caso devono essere applicate delle procedure ben precise, altrimenti è meglio non intervenire.Iniziamo con le operazioni da effettuare sempre:
allontanare la folla (lasciare spazio libero intorno all'infortunato) esaminare l'infortunato (constatare se si tratta di asfissia, di emorragia, di perdita dei sensi o altro) dare l'allarme (telefonare al 113 o al 118). Questa operazione è generalmente preceduta dalla messa in atto del piano di emergenza interno. Chi rileva l'emergenza avvisa il guardiano o il personale in carico della gestione dell'emergenza. praticare, se si è in grado, le metodiche d'urgenza (respirazione artificiale, arresto di emorragie, posizione laterale di sicurezza).La formazione per innestare la cultura della sicurezza deve potersi sviluppare attraverso itinerari alternativi che sappiano toccare la sensibilità. La sicurezza è un tema affascinante se visto in chiave tecnica, infatti, conoscere la segnaletica, il simbolo, aiuta a riconoscere l'avversario, mentre la conoscenza degli effetti di un evento traumatico aiuta a predisporre le soluzioni di emergenza che possono sempre manifestarsi nonostante la buona impostazione di un piano di sicurezza.Sapere in linea di massima qual è la tipologia dell'incidente in cui si può incorrere in una particolare situazione non suggerisce un modo di evitarlo, ma ci fornisce dati per attenuare e ridurre il danno nella disposizione tecnica e nell'addestramento dell'operatore: oltre alla gestualità e ai mezzi con cui eseguire l'operazione, ad ogni passaggio o fase si dovrà evidenziare anche l'operazione che presuppone un’esecuzione nella massima sicurezza. Provocare paura può portare ad atteggiamenti di insicurezza, che possono innescare altri tipi di processi a rischio, come la diminuzione del livello di attenzione da parte dell'operatore dopo che ha indossato le protezioni indicate dal manuale. Il manuale interpreta situazioni di massima e suggerisce protezioni in tal senso, mentre la realtà può essere più subdola oppure meno pericolosa.Una concausa della mancata sicurezza può dipendere dal datore di lavoro che ha venduto male il suo prodotto e si affida alla frenesia operativa per salvaguardare la redditività, tuttavia il primo responsabile della sicurezza è il singolo operatore.Deve essere radicato in ognuno di noi il concetto che le attività che si svolgono, siano esse lavorative, ricreative o sportive, hanno come obiettivo la qualità della vita.3.6.2 Prevenzione infortuniNel caso specifico delle operazioni di pulizia, le situazioni e i rischi più prevedibili provengono da due fattori: l'uso di prodotti chimici e l'utilizzo di macchine a motore elettrico.La maggior parte dei prodotti, se usati non correttamente, provocano reazioni dannose all'operatore e alla struttura.Le macchine elettriche, ovviamente, devono essere usate con estrema prudenza, poiché la pulizia si svolge con l'uso dell'acqua, che come è noto, è un conduttore di elettricità.Lo stato d'uso delle macchine, d'ogni loro componente, la corretta gestualità e le giuste indicazioni operative sono i primi elementi sulla cui base si deve effettuare l'esame dell'ambiente.È necessario verificare se l'ambiente è incompatibile con il movimento necessario all'azione, e occorre simulare mentalmente quali eventi, oltre a quelli legati all'attività, possano accadere per effetto di una reazione a catena.Per esempio: colpendo un vetro con un attrezzo di avvicinamento, mentre si pulisce una superficie, si può provocare oltre al danno, una reazione a catena che può assumere toni drammatici. Occorre quindi valutare la tipologia delle superfici, la loro fragilità, la scivolosità, la presenza di ostacoli, la porosità, eccetera.Si consiglia, nel realizzare la scheda per scegliere il set operativo più idoneo, di segnalare tutte le incompatibilità strutturali o quelle che coinvolgono la persona.A fronte dei fattori a rischio emersi dalla situazione, l'operatore adotterà le contromisure necessarie per evitare il pericolo, proteggendo sé stesso e le strutture limitrofe, e predisponendo gli attrezzi per fronteggiare un'eventuale emergenza.Esiste nell'azione una gradualità, prima di raggiungere la soglia del rischio.Per esempio: effettuare la pulizia di superfici innevate con una prolunga riduce quasi a zero la soglia di rischio di un'eventuale caduta, mentre aumenta quella d'impatto improprio sia dell'attrezzo sia dell'operatore, che a testa in su può inciampare in un ingombro. È necessario quindi che nella fase preparatoria, mentre si predispone il set operativo, sia inclusa anche la preparazione del percorso che l'operatore effettuerà, eliminando e allontanando il più possibile la soglia di rischio.Esiste naturalmente una diversa gradualità e pericolosità dei fattori di rischio, infatti, l'impatto con un tavolo può creare comunque una contusione o una ferita lacero contusa, nei casi limite, mentre cadere da una scala, o peggio da una finestra, può provocare sicuramente danni assai più gravi. Tanto più grave è il rischio tanto più si dovrà operare allontanando la soglia del rischio.Come già accennato parlando della mascherina che può appannare gli occhiali, vogliamo porre l'attenzione sulle protezioni che l'operatore indossa, ricordando che il fatto può essere positivo per alcune situazioni e può non esserlo per altre: si dovranno quindi valutare sempre le possibilità di rischio e non abbassare il livello di attenzione perché si indossa un paio di guanti o degli occhiali di protezione.Esistono casi in cui l'operatore, anziché avvicinarsi alla superficie, è preferibile che ne sia il più distante possibile. Ad esempio, per pulire un cunicolo o una cisterna che comporta rischi di asfissia a causa di possibili formazioni di gas, è consigliabile provvedere con l'utilizzo di prolunghe e di attrezzi in grado di raggiungere un risultato conforme senza esporre l'operatore a gravi rischi.3.6.3 Il responsabile della sicurezzaI principi di salvaguardia di sicurezza per il lavoratore non possono essere perseguiti da dipendenti secondo criteri personali, altrimenti ciascuno, adeguando l'azione alla personale percezione del rischio, potrebbe mettere a repentaglio la sua sicurezza e quella di altri operatori. Nella convinzione che tutti gli incidenti possono essere prevenuti, si realizzeranno condizioni, procedure e modi di lavoro tali da evitare qualsiasi incidente. Per la sicurezza si pone anche in risalto la necessità della prontezza del primo soccorso. In proporzione al grado di complessità, l'attività di controllo va coordinata tra i responsabili e chi, a tutti i livelli, sviluppa l'azione operativa.È riconosciuto il diritto di controllo e di collaborazione alla rappresentanza dei lavoratori (per lavoratori si intendono coloro che prestano lavoro alle dipendenze e sotto la direzione altrui, anche solo allo scopo di apprendere un mestiere).Tra le competenze assegnate alla rappresentanza dei lavoratori troviamo:
- accertamento e controllo dei fattori nocivi negli ambienti di lavoro
- comunicazione dei dati accertati e la diffusione della conoscenza
- indicazione delle contromisure per risanare gli ambienti di lavoro
- formulazione di mappe a rischio
- verifica delle compatibilità delle altre procedure con le esigenze della sicurezza
Nel caso specifico dell'impresa esterna che svolge operazioni continue, il datore di lavoro deve informare tutti i laboratori delle misure di sicurezza adottate nella prevenzione incendi, evacuazione, pronto soccorso e prendere provvedimenti affinché in caso di pericolo qualsiasi lavoratore esterno o interno sia messo al sicuro. Le misure di pronto soccorso prevedono:
- mantenere in efficienza il presidio medico aziendale (cassetta di pronto soccorso)
- aggiornare e rendere immediatamente reperibili i numeri telefonici dei principali presidi sanitari di zona
- fornire a ogni lavoratore nozioni su come intervenire in caso di infortuni, onde evitare che all'infortunato sia prestata assistenza non corretta.
Il responsabile della sicurezza deve informare gli operatori sui rischi presenti nell'ambiente di lavoro e su quelli legati alle procedure operative che devono sviluppare, dotare di tutte le protezioni necessarie e di tutte le informazioni indispensabili utili o apparentemente non influenti.La cultura della sicurezza insegna che la reazione a catena di un evento disastroso può essere innescata da fattori apparentemente innocui o meglio sottovalutati perciò il responsabile del cantiere (sia operativo sia della sicurezza degli operatori) deve avere la capacità di esaminare un ambiente, rapportarlo all'azione che gli operatori svolgeranno al suo interno e prevedere quali situazioni a rischio possono scatenarsi, dopodiché, completare con informazioni segnaletiche.3.6.4 DiligenzaTenere a portata di mano i numeri urgenti.Conoscere l'ubicazione degli interruttori e delle cassette della luce.In caso di incendio allontanarsi con calma.In caso di perdite di acqua chiudere il contatore e asciugare onde evitare infiltrazioni.Se vi sono macchinari in movimento usare abbigliamento attillatoRiconoscere e segnalare i casi di pericolo del settoreUsare sempre una mascherina leggeraUsare gli occhiali quando si lavora con il capo inclinato all'indietroUsare i guanti e gli occhiali quando si travasano prodottiNon usare il vapore con impianti elettrici attivatiNon rovesciare residui solidi negli scarichiNon usare attrezzi acuminatiNon bere liquidi da bottiglie di dubbia provenienzaPer bere usare bicchieri di carta e gettarli dopo l'usoNon inserire tra i rifiuti oggetti e superfici taglienti non protetteAccertarsi di non essere allergici ai prodottiNon utilizzare gli ascensori se si lavora isolatiAccertarsi che i locali si possano sempre aprireNelle zone a rischio uscire sempre in gruppoNon attivare macchine con mani bagnateVerificare la stabilità delle scaleNon sporgersi da finestre e terrazziPrima di pulire le parti elettriche disinserire la correnteNon staccare la spina dalla presa tirando il filoNon creare correnti d'ariaUsare le protezioni e l'abbigliamento indicato per l'interventoRiporre le attrezzature con la relativa protezioneDurante la pulizia vetri chiudere le persianeNon lasciare i prodotti vicino alle fonti di caloreDisinserire le macchine durante le pauseUsare calzature antisdruccioloUsare sempre i guantiNon portare anelli o braccialiNon spostare carichi senza visualeAccertarsi che i fili elettrici non abbiano spaccature nella protezione isolante e non entrino a contatto con l'acquaNon lasciare cavi innestati nell'attesa di attaccare le macchineNon sostare sotto carichi sospesi3.6.5 La segnaleticaLa finalità della segnaletica è quella di attirare rapidamente e chiaramente l'attenzione su eventuali oggetti o situazioni che comportano rischi e che possono dare origine a pericoli la segnaletica rappresenta pertanto uno strumento di informazione ai lavoratori per:
- l'adozione di comportamenti corretti
- la corretta esecuzione di procedure aziendali
- l'attuazione di norme di legge
Diversi tipi di segnaletica:segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro: è riferita a un oggetto, a un'attività o a una determinata situazione, fornisce un'indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro e utilizza, a seconda dei casi, un cartello, un colore un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale o un segnale gestuale.segnali di divieto: vietano un comportamento che potrebbe causare un pericolo.segnale di avvertimento: avverte di un rischio o di un pericolo.segnale di prescrizione: richiede un determinato comportamentosegnali di salvataggio o soccorso: fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso e di salvataggiocartello: mediante la combinazione di una forma geometrica, di colori e simboli, fornisce una determinata indicazionecolore di sicurezza: colore al quale è assegnato un determinato significatoColore significato indicazioni rosso segnali di divieto pericolo, allarme materiali e attrezzature antincendioatteggiamenti pericolosiAlt, arresto dispositivi di interruzione di emergenza sgomberoidentificazione e ubicazione giallo segnali di avvertimentoattenzione cautela verifica azzurrosegnale di prescrizionecomportamento o azione specifica, obbligo verdesegnali di salvataggio o di soccorsosituazione di sicurezzaporte, uscite, percorsi, materiali. postazioni, localiritorno alla normalità3.6.6 La normativaLe attività produttive, per le caratteristiche degli ambienti in cui si svolgono e della tecnologia impiegata, presentano determinati rischi per i lavoratori:infortunio: trauma più o meno grave, che può portare menomazione della capacità lavorativa.malattia professionale: risultato di una serie di azioni nocive che minano l’organismo del lavoratore.Il consiglio dell’Unione Europea emana i regolamenti e le direttive. La base giuridica su cui poggia la materia di salute e sicurezza è costituita dall'articolo 118 A, in sintesi manifesta:
- volontà di promuovere il miglioramento dell'ambiente di lavoro
- le direttive suddette non devono ostacolare lo sviluppo delle piccole imprese
- dai requisiti minimi è facoltativo realizzare migliori condizioni
La Direttiva Europea 89/391 è espressa dalla legislazione italiana con Il decreto legislativo 626/94.La 89/391 è una direttiva quadro, cioè fissa i principi fondamentali sui quali si devono uniformare tutte le altre direttive particolari, ed è così suddivisa:
- disposizioni generali rivolte agli Stati
- obblighi del datore di lavoro
- obblighi dei lavoratori
- disposizioni varie relative al controllo sanitario
Tra gli obblighi del datore di lavoro c'è quello di garantire la salute e la sicurezza del lavoratore in tutti gli aspetti connessi al lavoro.I punti cardine della direttiva quadro 89/391 sono:
- l'effettuazione di una valutazione dei rischi e la determinazione delle misure protettive
- la designazione di uno o più lavoratori che sovrintendono le attività e in particolare la protezione e la prevenzione dei rischi
- la realizzazione di programmi formativi dei lavoratori
LA SEGNALETICA DI SICUREZZAForma geometrica e significato del segnale di sicurezza.Combinazione di forme e colori e loro significato.FORMA GEOMETRICASIGNIFICATOSEGNALI DI PRESCRIZIONE E DIVIETOSEGNALI DI AVVERTIMENTOATTENZIONEAVVISI DI PERICOLOMATERIALE ANTINCENDIOSEGNALI DI SALVATAGGIOSEGNALI DI INFORMAZIONESEGNALI COMPLEMENTARISEGNALI DI PERICOLO CON GIALLO/NEROSegnalazione di punti costanti di pericolo dove sussiste un pericolo di urto, caduta dei carichi: gradini, buche nel pavimento, ecc.