Di nuovo grande crisi per i settori del turismo, dell'ospitalità e della ristorazione. A pagare più di tutti sono in particolare i pubblici esercizi presenti nelle città d’arte, colpiti dalla mancanza di turismo internazionale, alle attività di catering e banqueting, legate a cerimonie ed eventi, alla ristorazione collettiva, penalizzata anche dal massiccio ricorso allo smart working, e quella commerciale, svolta soprattutto lungo gli accessi turistici del Paese: aeroporti, stazioni ferroviarie, aree di servizio autostradali.Da qui, la richiesta da parte di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) di ulteriori 13 settimane di cassa Covid:“Se il Governo non interverrà con una proroga degli ammortizzatori Covid sono a rischio altri 50mila posti di lavoro solo nel settore dei pubblici esercizi” è infatti l’allarme lanciato dalla Federazione."Chiede queste misure urgenti per evitare dolorose iniziative di “legittima difesa” che porterebbero a licenziamenti e a drastiche riduzioni di posti di lavoro, con gli annessi problemi sociali e le prospettive per un settore strategico per l’economia del Paese - afferma il Presidente di Fipe Lino Enrico Stoppani – È indispensabile, invece, preservare le competenze professionali del settore per consentire la ripresa delle attività in sicurezza quando questa fase critica sarà superata".