Sulla base del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) redatto dal governo Draghi, saranno investiti i 191,5 miliardi di euro stanziati dall’Unione europea attraverso il programma Next Generation Eu, messo in campo dall’Unione europea per favorire la ripresa dalla crisi causata dalla pandemia.Più nel dettaglio, il piano destina al settore turistico-culturale 6,675 miliardi, 2,4 miliardi dei quali dedicati specificamente al comparto turistico-alberghiero. Una parte significativa di queste risorse è destinata a finanziare progetti e investimenti delle imprese, negli ambiti definiti dal decreto di attuazione del Pnrr (Dl 152/2021).Le agevolazioni concesse dal governo vengono corrisposte alle imprese per lo più nella forma del credito di imposta, attraverso un articolato sistema che prevede specifici tetti di spesa. Da notare che i pur cospicui fondi disponibili, “spalmati” su un comparto ampio come quello del turismo, non saranno sufficienti a coprire l’intero fabbisogno ipotizzabile. Per questo motivo, è meglio affrettarsi nella presentazione delle domande.Gli ambiti di intervento a favore delle imprese dell’Horeca sono essenzialmente due: quello dell’efficientamento energetico e riqualificazione antisismica e quello della digitalizzazione, in quest’ultimo caso attraverso il rifinanziamento del Piano Transizione 4.0. Per quanto riguarda il primo, il provvedimento approvato dal governo riguarda il cosiddetto “bonus ristrutturazioni”, che in attuazione del Pnrr mette a disposizione 500 milioni di euro – tra fondo perduto e credito di imposta – suddivisi su tre annualità (100 milioni per il 2022, 360 milioni per il 2023/34, 40 milioni sul 2025). Per l’accesso alla prima tranche di risorse, si attende a breve il provvedimento relativo all’apertura del credito di imposta da parte del ministero del Turismo, al quale fa capo la gestione degli incentivi.Sul piano della digitalizzazione, il Piano Transizione 4.0 consente di usufruire di agevolazioni per il rinnovo delle attrezzature, ma solo se quelle oggetto di finanziamento soddisfano il fondamentale requisito della connettività. In questo caso, trattandosi di una misura già esistente ricondotta nell’ambito dei fondi del Pnrr, le risorse sono già accessibili attraverso il ministero dello Sviluppo Economico.Previsti anche incentivi a favore dell’imprenditoria femminile: le imprese (nuove o esistenti, anche nell’ambito del turismo) con almeno il 60% di donne socie possono richiedere finanziamenti a fondo perduto fino a 400mila euro – e fino a esaurimento delle risorse – da destinare a programmi d’investimento da realizzare entro due anni. Le domande, corredate dal relativo progetto imprenditoriale, vanno inoltrate attraverso la piattaforma online di Invitalia.