Studio presentato al convegno dell’American Society for Microbiology
Sulle superfici di seggiolini, tavolini, oscuranti dei finestrini, maniglie e pulsanti delle toilette, batteri potenzialmente pericolosi possono restare vivi e vegeti per parecchio tempo.Si va dai quattro giorni per l’Escherichia coli, in grado di provocare brutte gastrointerite, a una settimana per lo Stafilococco aereo, responsabile di infezioni del sistema respiratorio e della cute. Anche se l’aria nell’abitacolo, pressurizzata e secca, riduce la capacità di proliferazione dei batteri, come proteggersi? «Lavando spesso e bene le mani. Bando alla fretta, bisogna insaponarle, sciacquarle con cura. E ripetere l’operazione più volte» dice Maria Chironna, segretario della Società di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (societaitalianaigiene.org). «Usare anche disinfettanti liquidi a base di alcol e alle salviette igienizzanti. Chi ha raffreddore o tosse dovrebbe starnutire e tossire in un fazzoletto, e poi pulirsi le mani. Altrettanto importante che le compagnie aeree disinfettino a fondo tutte le superfici fra un volo e l’altro».