a cura di Alex Pezzin, responsabile scientifico BiblionLa primavera, si sa, risveglia un gran numero di presenze ambientali. Tra queste, una in particolare spesso suscita (giustificate) apprensioni poiché rappresenta non soltanto una sorpresa sgradevole dal punto di vista estetico, ma anche un potenziale vettore di malattie che potrebbero colpire noi o i nostri animali. Ultimamente, in particolare, sembra che il problema sia tornato a farsi sentire, con massicce presenze di questi acari in molteplici areali territoriali, complice un’annata caratterizzata da un clima ideale per il loro sviluppo. L’allarme zecche è quindi tornato a suonare, in particolare in alcuni plessi scolastici, e a farlo suonare è stata la zecca dura del cane: come per tutte le zecche dure, anche per questa, l'unica modalità di intervento per prevenire le infestazioni nelle aree verdi consiste nel mantenere l'erba tagliata e il prato pulito non lasciando gli sfalci a terra, poiché questi ultimi potrebbero formare un “sottofondo” caldo-umido che potrebbe favorire la proliferazione di questi acari. Se è vero che l'uso di prodotti antiparassitari nell'ambiente è sempre più fortemente sconsigliato e sottoposto a normative applicative (per le controindicazioni implicite in ogni farmaco), per le zecche dure del cane l’applicazione di Biocidi insetticidi adulticidi (PT18) ad azione residuale può rivestire un ruolo importante, pari a quello delle modifiche che possono essere apportate all’ambiente per renderlo meno idoneo allo sviluppo della popolazione di zecche. Questa zecca infatti tende a colonizzare le aree attorno agli edifici frequentate dai cani; in queste aree diviene fondamentale l’eliminazione o il trattamento della vegetazione che il parassita utilizza per porsi in attesa dell’ospite. Caratteristica funzionale dei prodotti scelti deve essere in primis la residualità, e l’applicazione ambientale deve assicurare la copertura di tutti i punti ove l’artropode può essere annidato. Anche la formulazione “in polvere” può assicurare dei buoni risultati a livello delle fessurazioni murarie perimetrali come zoccoli, battiscopa, marciapiedi e colonnati, privilegiando sempre l’uso di Biocidi a basso profilo tossicologico, possibilmente in formulazione microincapsulata per via della loro maggiore efficacia residuale oppure, nei casi di aree sensibili, di formulati a base di piretrine naturali, proprio per la caratteristica opposta. In quest’ultimo caso è bene mettere in conto di effettuare due o più trattamenti, nel caso dei plessi scolastici, nei giorni di chiusura. Particolare attenzione dovrà essere rivolta all’esecuzione di dettagliati trattamenti dei punti luce (soglie e stipiti delle porte e finestre, muri perimetrali, bordi delle aiuole e aree spesso trascurate, aree di parcheggio delle biciclette soprattutto se l’alloggiamento della ruota anteriore è in cemento). Per quello che riguarda la copertura a protezione del proprio cane, è bene rivolgersi al veterinario: oggigiorno sono disponibili varie tipologie di antiparassitari rivolti al controllo e alla gestione delle zecche: collari (p.a. imidacloprid, flumetrina, deltametrina), gocce (p.a. fipronil, imidacloprid, permetrina) e recentemente anche pastiglie con funzione di controllo dall’interno (p.a. sistemico fluralaner): La consultazione del proprio veterinario è importante in particolare quando si tratta di utilizzare formulati sistemici. In tal senso è bene informare gli studenti, affinché suggeriscano ai genitori di ispezionare il mantello dei loro cani.