di Maurizio PedriniCon un raggio d’azione a trecentosessanta gradi, che spazia dai servizi di pulizia alla disinfezione e sanificazione, al facility management, E.P.M. Servizi, dinamica azienda campana, si pone decisamente all’avanguardia nel settore, offrendo una gamma completa di attività altamente qualificate e supportate da un elevato valore tecnologico, per soddisfare le variegate esigenze della clientela. Abbiamo incontrato il Responsabile delle Risorse Umane Carmine Esposito per narrare il presente della società, che ha affrontato al meglio la difficile sfida della pandemia, guardando alle sfide che l’attendono nell’immediato futuro.Tracciamo anzitutto il “biglietto da visita” di EPM: qual è attualmente l’identikit della vostra azienda?“EPM Servizi è un’impresa a carattere familiare, attiva nel settore della gestione e valorizzazione dei patrimoni immobiliari e urbani, da circa quarant’anni. Oggi è una realtà leader nel settore del facility ed energy management, è stata tra le prime trenta imprese ad entrare in Elite, il programma internazionale di Borsa Italiana per agevolare le aziende nella realizzazione dei loro progetti di crescita e nell’accesso ai capitali. L'azienda è certificata Emas (Eco-Management and Audit Scheme), il sistema comunitario di ecogestione e audit a cui possono aderire volontariamente le imprese e le organizzazioni, sia pubbliche che private, con sedi Ue o extra Ue, impegnate a monitorare e migliorare la propria efficienza ambientale. EPM ha il suo quartier generale a Napoli e, in questi due anni di emergenza sanitaria ha visto i suoi dipendenti in prima linea negli ospedali italiani nella lotta contro il Covid 19, occupandosi, tra le tante e diversificate attività, di sanificazione, pulizia, servizi sociosanitari, raccolta rifiuti, lavaggio industriale”.Quali sono attualmente i settori di attività che vi caratterizzano maggiormente e vi vedono impegnati?“La società ha consolidato il proprio core business nelle filiere dell'energy e facility management. Attualmente ha un organico di oltre 1000 unità lavorative. Per il settore energy management svolge servizi di efficienza energetica come ESCo (Energy Service Company)”.La vostra attività, inizialmente concentrata sul settore dei servizi ambientali, si è poi orientata verso altri comparti, arrivando ad offrire prestazioni nell’ambito del facility management e nelle energie rinnovabili, principalmente per l’energia idroelettrica e le biomasse liquide. Con quali risultati?“Nel campo del facility EPM offre a tutto tondo servizi di manutenzione, cura e riqualificazione di ogni genere di impianto ed edificio. Grazie all’impegno, agli elevati standard qualitativi delle proprie professionalità nonché alla ricerca continua di innovazioni tecnologiche e di processo. Con l’avvento dei primi accordi internazionali sulla sostenibilità ambientale dei primi anni duemila Epm decise di investire nel settore delle energie rinnovabili. Altresì, l’azienda ha conseguito prestigiosi riconoscimenti in campo nazionale e internazionale. Tra gli ultimi la nomina per due anni consecutivi, ultima edizione del 2021, come azienda ‘Champions’ selezionata da l’Economia de Il Corriere della Sera e ItalyPost”.Allargando il vostro campo d’azione al settore energetico, avete avviato la produzione di una vostra filiera idroelettrica, finalizzata al risparmio: un tema oggi di stretta, drammatica attualità. Oggi vi proponete al mercato quale Energy Saving Company: ci può parlare di questa realtà, altamente innovativa? Quali risultati e aspettative? Quali criticità emerse?“Dal 2008 EPM ha introdotto anche la fornitura di servizi energetici. Il modello di business ha dato degli ottimi risultati in un’ottica di integrazione dei servizi, infatti ha permesso alla società di puntare ad archi temporali contrattuali più lunghi, quindi alla realizzazione degli investimenti programmati, alla garanzia dei risultati attesi e alla ricerca di maggiore qualità. Ciò concorre anche ad una maggiore fidelizzazione del cliente”.In base alla vostra importante esperienza, cosa significa oggi, affrontando le grandi sfide della sostenibilità e della digitalizzazione, porsi attraverso il facility management, quale unico interlocutore verso il cliente per una vasta gamma di servizi?“La digitalizzazione e la sostenibilità sono due driver importanti per la transizione ecologica. Lo sviluppo digitale non coerente con la tutela dell’ambiente non concorre alla transizione ecologica. Bensì alla distruzione. Se vogliamo che la vita continui ad essere possibile su questo pianeta le nuove tecnologie devono essere considerate tali solo se sono rispettose dell’ambiente. Altrimenti non ci sarà sviluppo. Infine l’integrazione dei servizi consente di perseguire una riduzione della frammentazione contrattuale, una maggiore efficienza e quindi anche un maggiore controllo, spesso agevolato da dispositivi informatici di ultima generazione”.Quale valore hanno per EPM la formazione e l’aggiornamento costanti dei propri operatori?“EPM da sempre ha fatto della formazione una bandiera, costituendo un’area interna dedicata che, oltre a rivolgersi ai dipendenti, realizza corsi offerti sul mercato. L’azienda si avvale inoltre dell’apporto di alcune tra le più qualificate società di formazione. Molto articolata è l’offerta in campo sanitario. Dopo l’inizio della pandemia Epm ha introdotto un corso specifico per formare il personale a rischio di contatto con malati Covid, che spazia dall’attenzione a preservare e tutelare qualsiasi tipo di superficie o tessuto con attrezzature e prodotti innovativi anche a base di nano tecnologie, fino alle regole da osservare per garantire corrette procedure di vestizione e svestizione delle tute, dei camici e degli altri dpi. L’offerta prevede anche percorsi formativi per l'utilizzo di software per la gestione di edifici e per l’ottimizzazione dei processi.ZeroVirus è un programma articolato che parte dall'analisi dei rischi e dalla definizione del piano di attività, che include tanto le prestazioni commissionate a EPM quanto l'introduzione di policies e buone prassi da realizzare nelle sedi lavorative per tutelare la salute. Tra queste anche la ‘Clean desk policy’, procedura per assicurare la disponibilità di scrivanie sempre libere e pulite adottata da grandi multinazionali nel mondo per migliorare la produttività e permettere al contempo di sanificare completamente le postazioni di lavoro.”Quali sono le principali difficoltà che avete dovuto affrontare nel periodo della pandemia? Avete ampliato la gamma dei servizi offerti, soprattutto nella sanificazione e disinfezione delle superfici e più in generale delle pulizie?“I principali problemi sono tutti riconducibili all’acquisizione delle materie prime e di altri materiali, quali i dpi. Inoltre siamo del tutto inconsapevoli se l’aumento della domanda registrato si comporterà allo stesso modo anche per il futuro, pertanto allo stato attuale, aziende come le nostre sono incapaci di dimensionare puntualmente la propria struttura alla reale domanda di servizi.”Guardando al futuro, quali sono le grandi sfide che la vostra società sta affrontando nel dopo pandemia?“Siamo convinti che lo sviluppo sostenibile e la digitalizzazione saranno le leve del successo in tutti i settori dell’economia, soprattutto nel nostro. L’innovazione è il risultato di un’adeguata attività di ricerca e sviluppo.”