Fileni: visionari con i piedi piantati a terra

Francesca De Vecchi, Tecnologa alimentare OTALL e divulgatrice scientificaFra le aziende che stanno mettendo in pratica azioni di sostenibilità il Gruppo Fileni racconta se stesso, visionario con i piedi piantati a terra: un elemento protagonista, competitivo e leader di mercato in un una congiuntura economica tutt’altro che favorevole. Fondata nel 1965 da Giovanni Fileni, l’azienda chiude il 2019 con 1834 dipendenti, un fatturato di filiera pari a 452 milioni di euro (+6% vs. 2018), 7 stabilimenti produttivi, 918.439 m2 di superficie destinati all’allevamento, di cui il 30% dedicati all’agricoltura biologica, e investimenti per 90 milioni di euro programmati nei prossimi anni.Il Bilancio di Sostenibilità 2019 parla quindi di pratiche ispirate all’economia circolare, di benessere degli animali e di rispetto per l’ambiente e il territorio. Dice Massimo Fileni, Vicepresidente di Fileni Alimentare SpA: “Oggi più che mai siamo convinti che le aziende come la nostra debbano essere un punto di riferimento nel promuovere comportamenti e iniziative di responsabilità sociale non solo nei confronti dei dipendenti e delle loro famiglie, ma anche del territorio in cui si opera.” Un’interpretazione del concetto di responsabilità sociale esaustivo, dunque, con scelte di fondo nette e tassative: no a carni separate meccanicamente, OGM, conservanti, olio di palma e poi l’orientamento verso prodotti a basso contenuto di grassi. L’attenzione al benessere animale guarda a pratiche di allevamento:  i polli sono allevati a terra, alimentati con solo mangime di origine vegetale e ospitati in strutture con aerazione e illuminazione controllate, dotate di strumentazioni che consentono un costante monitoraggio dei parametri di benessere degli animali.E poi il packaging: Fileni ha presentato un eco-vassoio capace di abbattere del 90% l’utilizzo della plastica in favore della carta, perché realizzato in cartoncino ottenuto da foreste “sostenibili” secondo i parametri FSC e certificato ATICELCA per la riciclabilità. A questo si è aggiunto un packaging completamente compostabile da conferire direttamente nella raccolta domestica dell’umido dato che la confezione è composta da un vassoio e da un film protettivo realizzato in bioplastica. Infine Fileni si impegna anche verso l’ambienta, il territorio circostante e le persone. Performance positive hanno riguardato l’indice di intensità energetica delle attività produttive, che è diminuito del 3,2% a parità di perimetro. Dal giugno 2020 un digestore anaerobico presso l’impianto di Castelplanio (AN) ricava biogas da fanghi di acque reflue, che alimenta un impianto di cogenerazione con energia elettrica e termica per le linee di lavorazione.Forte è il legame con il territorio marchigiano circostante che si rivela anche in progetti di rigenerazione dei suoli mediante l’utilizzo di concime organico da fonte animale per estendersi alla costruzione di filiere agroalimentari innovative, solide e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico (progetto ARCA). E infine le persone: attenzione alla presenza femminile (il 40% dei dipendenti); oltre 7.600 ore di formazione professionale, di cui il 59% rivolte agli operai a cui si aggiungono iniziative di welfare aziendale: dalle convenzioni per prestazioni sanitarie, alle borse di studio per i figli dei dipendenti. “Stiamo vivendo un momento che ci chiama ad affrontare sfide e incertezze inimmaginabili solo un anno fa – commenta Fileni. Siamo profondamente grati per l’encomiabile senso di responsabilità dimostrato dalla nostra gente, un gruppo coeso e affiatato che in questi mesi complicati e drammatici per il Paese non si è mai tirato indietro”.

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