di Maurizio PedriniDue interminabili anni di pandemia hanno messo a dura prova i sistemi organizzativi e gestionali di sicurezza delle aziende alimentari, tra i più delicati e sensibili, nella rigorosa applicazione di protocolli, procedure e controlli per prevenire la diffusione del virus SARS CoV 2. Abbiamo fatto visita alla nota azienda trentina Bauer, al vertice in Italia nella produzione di dadi e preparati per brodo, un marchio che ha saputo brillantemente fondere tradizione e innovazione per un prodotto di alta qualità, per raccogliere la testimonianza del dottor Mauro Tait, che in veste di Responsabile dello stabilimento, ha vissuto in prima linea questa fase così complessa e delicata.Ogni giorno i consumatori italiani acquistano con fiducia i prodotti marchiati Bauer, ma possiamo conoscere meglio questa importante industria alimentare italiana?“La storica Bauer nasce a Trento nel 1929 come importatrice, da Berlino, di dadi per brodo a base di pollo; negli anni Trenta, complice la crisi, le importazioni subiscono un brusco arresto facendo maturare la scelta di una nuova avventura tutta trentina, quella della prima fabbrica italiana specializzata nella produzione di dadi. Dagli anni Quaranta, e dopo le restrizioni imposte dal regime ad alcune produzioni, l’avvio della produzione allargata a preparati e alimenti tipici della cucina trentina, come gli aromi per carne alla griglia e pesci al cartoccio. Nel 1980 un incendio distrugge parte dello stabilimento e delle linee, portando a un rinnovo delle attrezzature (ma non delle ricette); nel 1986 nasce Vegetalbrodo: il primo dado granulare 100% vegetale che si scioglie all’istante in acqua bollente ed è senza glutammato monosodico aggiunto, anticipando una tendenza che sarebbe arrivato molto dopo sulle nostre tavole. Dalla seconda metà del decennio, la svolta da realtà fortemente territoriale a produttore di rilievo nazionale, con una proposta del tutto innovativa a livello di prodotto: un brodo granulare senza glutammato monosodico aggiunto e senza additivi. Nel 2009 abbiamo disdetto il contratto con lo storico “distributore unico nazionale” e ricostruito una strategia commerciale propria di una rete di vendita direttamente controllata da noi. Ha funzionato”. Le quote di mercato hanno iniziato a crescere, prima al Centro Nord e poi anche a Sud, con vendite nelle principali insegne della grande distribuzione e anche in negozi al dettaglio.Oggi Bauer è la terza azienda nazionale del settore (dopo Knorr e Star), ma la prima nel settore biologico, sempre più richiesto (fonte: Iri – a.t. giugno 2019), seguendo la stessa ricetta artigianale delle origini che non prevede utilizzo di aromi e additivi chimici, ed esclude anche lattosio, glutine e maltodestrine (allergeni), e con una quantità di sale – rigorosamente iodato, nella linea classica e marino in quella biologica, come da indicazioni del ministero della Salute – inferiori alla media della concorrenza”.Parliamo anzitutto di sicurezza e ricerca qualitativa nei processi di produzione della vostra azienda. Come vengono garantite per i vostri consumatori…“Negli anni abbiamo affinato ed esploso il concetto che abbina la Qualità e il Gusto e lo abbiamo trasformato in un'altra formula magica che ci guida da qualche anno: Bontà a 360 gradi. Bontà a 360 gradi non è solo bontà del prodotto. È un concetto di Sostenibilità olistico. Si rivolge al consumatore con l’offerta di prodotti gustosi, naturali e realizzati con cura artigianale ma tutti certificati (Iso 9001:2015 -IFS – BRC – Bio - Vegan – Senza glutine – senza lattosio – Valore Condiviso) e sostenuti da un potente piano di autocontrollo che impatta su 140 materie prime, 150 imballi, pulizia degli operatori/macchine attrezzature/ambiente e controllo delle acque. È legato alla sostenibilità ambientale (certificazione Leed e certificazione Pef – tecnologie avanzate per il risparmio delle risorse energetiche e idriche/micro-cogeneratori innovativi). È orientata alle risorse umane con un’attenzione che si esplicita in un avanzato sistema di conciliazione famiglia lavoro certificato (Family Audit). Per Bauer, in sostanza, la qualità è sinonimo di genuinità dei prodotti, grazie ad una scelta accurata degli ingredienti: scegliamo solo quelli migliori. Ci rivolgiamo a tutte le persone amanti di un alimentazione sana e corretta, ma anche a chi soffre di particolari intolleranze, come i celiaci, oppure a quanti seguono una dieta vegetariana.”Quello che forse ci siamo lasciati alle spalle è stato certamente un periodo assai impegnativo per la prevenzione e sicurezza sia all’interno dello stabilimento che nei processi di produzione. Come avete rafforzato le misure e le procedure a tutela del personale nei vari ambienti di lavoro, dagli uffici alle linee di produzione durante la pandemia da SARS CoV 2?“L’azienda ha da subito integrato il suo documento di Valutazione dei Rischi al fine di valutare e gestire il rischio Coronavirus. Questo ha poi portato alla nomina di un referente Covid. Il primo punto su cui abbiamo focalizzato l’attenzione è quella dell’informazione del personale e di chiunque entri in azienda circa le disposizioni delle autorità affiggendo depliant informativi sui comportamenti e le regole da adottare per accedere ai luoghi di lavoro. Per il contenimento del contagio abbiamo adottato una rigorosa organizzazione interna per quanto riguarda gli spazi comuni quali mense, spogliatoi con regole di accesso calmierato e soste contingentate nel tempo, oltre la ventilazione continua e il mantenimento delle distanze interpersonali e dove vanno garantite la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali e degli strumenti. Ove possibile come per alcune funzioni aziendali non inserite nei reparti di produzione è stato previsto lo smart working. Al personale è stato poi imposto l’obbligo della mascherina qualora il distanziamento sociale non fosse possibile. Inoltre, è stato imposto l’utilizzo delle piattaforme web o di programmi per lo svolgimento delle riunioni.”Come avete operato per quanto riguarda il distanziamento delle stazioni di lavoro? Avete compiuto scelte che hanno limitato il numero di lavoratori presenti contemporaneamente o organizzato il personale in gruppi di lavoro, anche correndo il rischio di rallentare la produzione?“Bauer sotto questo profilo è stata avvantaggiata dall’ampiezza dei locali di produzione e confezionamento che di fatto impedisce il contatto fra il personale. Su una linea di confezionamento, oltre a dotare il personale di mascherine chirurgiche o FFP2 e guanti è stata imposta un’alternanza della postazione di lavoro e una limitazione del numero personale in linea. Naturalmente tutti i nostri operatori sono dotati di guanti monouso, scarpe antinfortunistiche e antiscivolamento e indumenti lavati e sanificati da un’azienda specializzata esterna.”Avete introdotto misure più stringenti di igiene e sanificazione, promuovendo più frequenti ed efficaci lavaggi delle mani del personale? Vi sono stati anche interventi specifici di formazione dei dipendenti-lavoratori?“Nelle nostre procedure interne di autocontrollo erano già previste procedure su come eseguire il lavaggio delle mani e il successivo utilizzo di disinfettanti a base alcolica. Tutte le postazioni di lavoro sono dotate di erogatori a muro di prodotti antisettici. Il personale è stato poi formato e incentivato ad una maggiore frequenza del lavaggio delle mani come decritto nel documento OMS sulle buone pratiche igieniche.”Parliamo di pulizia e sanificazione: quale impegno avete dovuto sostenere per migliorare l’incisività degli interventi? “Bauer ha da subito intensificato la frequenza del lavaggio e della sanificazione degli ambienti di lavoro e degli spazi comuni come mensa, spogliatoi, area relax etc per garantire un ambiente di lavoro sicuro per la tutela di tutti i lavoratori praticando pulizie ordinare e anche straordinarie. Il personale interno ed esterno è stato formato per migliorare l’efficacia della pulizia e della disinfezione dei locali con particolare attenzione alle zone sensibili conoscendo la sopravvivenza del Virus SARS-COV-2 sulle varie superfici. Oltre alla frequenza si è poi agito sulla scelta dei prodotti di detersione e di sanificazione. Il sistema di Gestione della Qualità di Bauer aveva già dei rigorosi controlli sull’efficacia delle pulizie svolgendo numerosi tamponi sulle superfici o sulle mani degli operatori.”Come avete operato nella fase di impostazione e definizione delle nuove e più rigorose procedure da seguire nella sanificazione degli impianti e nella intensificazione degli interventi, in base alle indicazioni provenienti dai vari Dpcm?“Per l’azienda, avendo dei sistemi di gestione della qualità certificati (come BRC e IFS) la questione delle procedure di detersione e sanificazione “pre” e post-operativa non è un argomento nuovo, ma anzi ben strutturare e validate nel tempo. Sicuramente le varie procedure sono state implementate applicando una maggiore attenzione al dettaglio (come, ad esempio, sui pannelli di controllo o pulsantiere) e un aumento della frequenza. L’utilizzo di sanificanti a base alcolica era già previsto nelle metodiche di sanificazione.”In questi ultimi due anni, dunque, avete maturato esperienze che potenzialmente vi consentono di affrontare ancor meglio i rischi e gli imprevisti determinati da epidemie e pandemie, che speriamo non si ripetano?“Bauer sicuramente esce rafforzata sul piano delle procedure sulla tutela della sicurezza igienica delle produzioni e della garanzia della salute dei lavoratori. Possiamo affermare senz’altro che la pandemia ha messo a dura prova la nostra macchina organizzativa, ma siamo stati capaci di affrontare anche le problematiche igieniche emergenti in maniera tempestiva ed efficace, a garanzia della sicurezza del lavoro e dei prodotti offerti al mercato dei consumatori.”