di Simone CiapparelliCon lo scopo di consentire alle aziende che rappresenta di conoscere efficacemente i contenuti e le modalità di accesso ai bandi, ANIP-Confindustria (Associazione nazionale imprese di pulizia e servizi integrati) ha tenuto “PNRR e servizi industriali, imprese e opportunità”, una conferenza che si è svolta mercoledì 18 maggio 2022 presso la Sala Pininfarina di Confindustria, a Roma. Raccontiamone ora le parti salienti.
Imprese: perché il Pnrr è importante?
Il primo intervento, a cura di Carmine Di Nuzzo – Direttore Generale Servizio Centrale Pnrr Ministero Economia e Finanze – ha avuto lo scopo di presentare il Piano, i suoi meccanismi e obiettivi e lo stato di attuazione dello stesso: “Il Pnrr non è solo un piano di risorse finanziarie, il vero valore aggiunto sono le riforme, cui anche il mondo imprenditoriale deve fare attenzione. In Italia le risorse non mancano, ciò che manca sono piuttosto la capacità di utilizzarle in maniera proattiva ed efficace e un quadro di regole adeguato alle ambizioni di un Paese che vuole essere più competitivo. Il Pnrr è un veicolo per colmare queste mancanze e arrivare ad avere un piano sistematico attraverso il quale creare condizioni di sviluppo per il Paese”. Ma in che modo le imprese dei servizi possono beneficiare di tali provvedimenti? Di Nuzzo ha spiegato come queste aziende siano tutte coinvolte nel Piano: “Qualsiasi tipo di investimento è accompagnato dai servizi: ad esempio, un intervento infrastrutturale del Pnrr prevede la realizzazione di 264mila nuovi posti negli asili. Naturalmente, i nuovi asili andranno manutenuti, saranno necessarie imprese che eroghino servizi di mensa, di pulizia, insomma tutti quei servizi necessari al mantenimento dell'infrastruttura. Ogni intervento di fatto abilita l’erogazione del servizio che accompagna l’intervento principale”. La centralità dei servizi nell’ambito del Piano è confermata anche da Davide D’Arcangelo, responsabile sviluppo Fondazione Italia Digitale: “Il settore dei servizi è protagonista degli interventi previsti dal Pnrr, ma deve essere abilitato nella maniera giusta. Bisogna modificare le vecchie norme, come l’assegnazione delle gare al ribasso, e intraprendere nuove azioni, come ad esempio il maggiore utilizzo del Partenariato pubblico-privato, o l’istituzione di certificazioni che consentano di innalzare la qualità dei servizi attraverso tecnologie abilitanti. Qui si arriva a un tema fondamentale, quello della digitalizzazione. Attraverso la gestione e l’utilizzo dei dati, infatti, le aziende del facility possono diventare protagoniste di altri mercati adiacenti”. Giuseppe Mele, direttore Area politica per la coesione Territoriale e le infrastrutture di Confindustria, ha evidenziato la scarsa attenzione nei confronti dei servizi per quanto riguarda gli appalti pubblici: “Il momento attuale ne è la dimostrazione; i prezzi sono impazziti, anche le aziende dei servizi stanno affrontando numerose criticità, ma, nonostante le sollecitazioni, si continua ad intervenire solo sui Lavori. Bisognerebbe dare attenzione a tutta la domanda pubblica, e non solo ad una parte”.Il settore dei Servizi è forse meno mediatico di altri, ma è centrale nel dare risposta ai bisogni dei cittadini, che si parli di scuola, sanità o altra forma di servizio. “Il Pnrr è un attivatore di cambiamento - prosegue Mele - oltre che di capacità di produrre Servizi, cambiando e aumentando la capacità di dare risposte ai cittadini. Esso è uno strumento che determina la capacità di offrire dei servizi alla collettività, soprattutto attraverso interventi di natura fisica, e un'opportunità per dare alla spesa un obiettivo realizzativo ed un effetto. Il Piano è anche un'occasione di cambiamento per il pubblico e per le imprese nel dare risposte adeguate e più evolute”.A conclusione della conferenza, il pensiero di Lorenzo Mattioli, presidente di Anip-Confindustria: “Il Pnrr è un’occasione fondamentale per il Paese: facciamo in modo che questa occasione sia seria. Le gare di appalto continuano ad essere aggiudicate al massimo ribasso, e da questo punto di vista vorremmo che il Governo ci ascoltasse di più. Mi auguro che questo Piano possa finalmente essere un mezzo per dare al nostro settore l’importanza e la dignità che merita”.