Quattro amici al bar

L’invito è partito da un disinfestatore che gestisce questo tipo di servizi in un locale specializzato in cocktail analcolici e assaggini sfiziosi con birre a zero gradi e in più dispone di un piccolo laboratorio di pasticceria e gelateria. A tutto questo si aggiunge un’area con giochi per bambini in cui fa bella mostra un cartello che sottolinea che i bimbi devono essere accompagnati da un familiare che ne controlli la sicurezza, ma non è tutto. Vi è anche una zona piuttosto vasta riservata ai cani ove, nei giorni festivi, opera una giovane istruttrice cinofila che insegna ai padroni i rudimenti sul come “educare” i loro pelosi scodinzolanti (mi si dice con scarso successo in quanto la maggior parte dei frequentatori umani ama viziare il proprio amico a quattro zampe). La collocazione è posta ai bordi di un parco piuttosto vasto e non vi sono ospiti indesiderati grazie alla diligenza sia dei gestori e del personale sia del titolare dell’azienda di servizi e dei suoi tecnici con qualche eccezione: zanzare, vespe e zecche (di queste ultime in effetti più che averle riscontrate si teme il potenziale pericolo). Perché quattro amici al bar?Semplicemente perché alla “tavola rotonda”, che in effetti era un tavolino rotondo dal diametro abbondante per cui, dice il gestore, è in grado di ospitare fino a sei persone, eravamo in quattro: il primo amico, il disinfestatore, ha iniziato con un breve resoconto dei servizi a contratto che è chiamato a svolgere in quel “piccolo paradiso”. Il secondo amico, il responsabile generale, ha sottolineato la presenza di tutte le essenze erbacee, floreali e arbustive di cui la letteratura riporta le virtù repellenti nei confronti soprattutto delle zanzare. Il terzo, il gestore, ha sottolineato di essere contento dello stato generale ma si lamenta che, da qualche tempo, nota la presenza di vespe, un fatto che lo preoccupa non poco e per buona misura riporta che due clienti hanno segnalato la presenza di zecche sulla cute dei loro cani. Il quarto amico ero io, che avevo il compito di vagliare le possibili soluzioni.Ma andiamo con ordine:ZanzareProblema non grave, concentrato nelle ore serali. Le azioni messe in atto per contenere il problema hanno compreso, per quanto riguarda le aree esterne, zampironi e candele poste sui tavolini lasciando agli avventori la facoltà di accenderli, lotta larvicida, flussi d’aria prodotti da sei ventilatori a colonna (azione in fase sperimentale). Infine è stata prevista la piantumazione di aiuole e siepi di diverse specie di piante: citronelle di diverse varietà (la citronella è una pianta erbacea cespugliosa con foglie a forma di nastro ricadente e dal gradevole profumo agrumato); lavanda in abbondanza (è l’essenza maggiormente presente anche perché è molto apprezzata dalla clientela); monarda (fiore del bergamotto, che nonostante le cure non sembra adattarsi come ci si aspetterebbe); catambra (sono stati messi a dimora due alberelli, sembra essere una efficace essenza antizanzara); gerani (per ora in vasi ma si pensa anche a creare delle vere e proprie aiuole o mettendoli a dimora, ad esempio, in vecchie carriole o cose simili).I costi di manutenzione del giardino non sono di poco conto, ma il gestore li ritiene un buon investimento, non si pronuncia sull’effetto zanzarifugo, ma tenuto conto che non vi sono controindicazioni sarà una strada che continuerà a percorrere. Infatti, per la prossima stagione c’è l’intenzione di destinare una piccola area per una sorta di Giardino dei Semplici in cui predomineranno basilico e rosmarino. Solo se necessario, saranno effettuati interventi mirati di lotta adulticida, utilizzando irroratrici elettriche e prodotti a bassa tossicità e privi di effetti residuali. Per quanto riguarda le aree interne, sono state predisposte delle zanzariere alle finestre. Come possibili interventi futuri sono state prese in considerazioni delle zanzariere a frange per le porte rivolte all’esterno, il posizionamento di trappole ad aspirazione (al disinfestatore l’incarico di analizzare i vari modelli che il mercato offre). Con qualche riserva, si potrebbe esaminare la possibilità di realizzare un impianto di erogazione fissa, escludendo la concretizzazione nel 2024.VespeIl problema consiste in presenze sporadiche di Vespa crabro che però allarmano la clientela. Per contenere il problema, sono stati predisposti: il posizionamento di trappole/esca con attrattivo (la gestione e manutenzione è affidata al disinfestatore); la disponibilità di bombole a lunga gittata, soprattutto per eliminare i nidi (l’utilizzo è preferibilmente affidato al disinfestatore); l’utilizzo di racchette ad elettrocuzione. Come possibili interventi futuri sono state prese in considerazione le possibilità di munirsi di retine per la cattura “al volo” (particolarmente adatta per i lepidotteri, ma si ipotizza che possano essere utilizzate per i calabroni e mosconi) e l’anticipo del posizionamento delle trappole in modo da catturare le fondatrici.ZeccheAi monitoraggi non sono state riscontrate presenze, ma da alcune segnalazioni si ritiene che il rischio potenziale nell’area cani debba presupporre interventi preventivi.  Per prevenire il problema sono state eseguite delle ispezioni accurate (finora negative); effettuati sfalci in modo da contenere l’altezza del prato; avvio di un dialogo con i proprietari sullo stato dei loro animali suggerendo l’utilizzo di strumenti o applicazioni anti ectoparassiti da concordare con il veterinario (rispetto del piano vaccinale). Il dialogo si è concluso con la convinzione che i parassiti ne sappiano una più del diavolo, ma tutto sommato si è fatto un ripasso di entomologia applicata alla lotta antiparassitaria con un duplice obiettivo: indagare sulle strategie con il miglior rapporto costo-beneficio con un occhio all’ambiente. Nell’accomiatarmi mi è tornata alla mente una frase di un responsabile della disinfestazione di Abano Terme (PD) che alla fine degli anni settanta del secolo scorso disse: “una rondine non fa primavera, ma una zanzara fa infestazione” a cui aggiungerei: “e una vespa fa allarmismo”.Graziano Dassi

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