Elio Morini dirige attualmente la Casa dell’Accoglienza Baldo Sprea di Illasi e il Pio Ricovero Dr Paolo Segattini di Pastrengo; entrambe le strutture si trovano in provincia di Verona. Ci siamo recati a fargli visita per rivolgergli alcune domande per conoscere da vicino queste due realtà e sapere come sono organizzati i servizi di pulizia.Quali sono i principali problemi di pulizia, igiene e sanificazione che ha dovuto affrontare all’interno delle due strutture?“Le problematiche di igiene nelle strutture residenziali per anziani sono state sino ad ora considerate abbastanza comuni ed ordinarie. Non siamo strutture ospedaliere e, di conseguenza, le questioni legate alle malattie infettive erano poco sentite. Ultimamente l’infezione da Sars Cov 2 ci ha insegnato parecchie cose e molto ci ha fatto cambiare nel nostro operato, anche perché - specie nelle prime fasi della pandemia - le conoscenze di questo virus erano talmente limitate che si doveva gestire tutta la struttura come una potenziale fonte di contagio. Per affrontare il problema, grazie anche alla valida collaborazione dell’impresa incaricata, Markas, si era deciso di aumentare le frequenze di pulizia, ponendo particolare attenzione ai punti di contatto: corrimano, maniglie, interruttori, ecc. ed utilizzando igienizzanti specifici. Credo che il Covid ci abbia fatto aprire maggiormente gli occhi su problemi, magari già conosciuti, ma un po’ sottovalutati.”Quali specifiche esigenze di pulizia e sanificazione le vengono poste da parte degli anziani, dall’utenza, dalle famiglie e dal personale?“Quando si entra in una struttura come la nostra, dedicata all’accoglienza di persone fragili e anziane, il primo dato che si percepisce è proprio lo stato di pulizia e sanificazione dei locali, aspetto questo molto importante anche per i famigliari che cercano e pretendono giustamente per i loro cari sempre il meglio. Le esigenze, seppur apparentemente diverse, si possono ricondurre sostanzialmente ai seguenti due elementi, che poi sono gli stessi che cerchiamo nelle nostre abitazioni o in tutti gli ambienti che frequentiamo: un ambiente accogliente e sicuro. Questi due fattori nel mondo delle pulizie si traducono in ambienti puliti, ma per tradurli in concreto ci devono essere frequenze di passaggio, prodotti detergenti o igienizzanti e tecniche di pulizia adeguati all’uso che si fa dei locali.”A suo parere, quali specifiche competenze sono richieste al personale delle imprese di pulizia che operano all’interno delle vostre così delicate realtà socio-assistenziali?“Mi riallaccio alla domanda precedente, nel far presente che a mio parere uno degli elementi essenziali per avere una pulizia adeguata è la competenza. Il personale impiegato nel servizio di pulizia deve essere in grado di applicare le corrette tecniche di pulizia in base ai vari ambienti e materiali costruttivi. Inoltre deve ben conoscere i prodotti che va ad utilizzare consentendo così di sfruttare al meglio le caratteristiche specifiche di ogni prodotto, facendolo così lavorare al meglio. Spesso, purtroppo, si sottovalutano questi aspetti davvero essenziali. Pensi, per esempio, che in una procedura di appalto che avevamo predisposto in passato, volendo valutare al meglio le procedure applicate dalle ditte in fase di esecuzione d’appalto, avevamo chiesto, oltre al dettaglio del capitolato d’appalto, un video nel quale le varie imprese evidenziassero operativamente quanto esplicato in capitolato. Sembra quasi incredibile, ma alcune imprese, nell’esecuzione del video, mettevano in evidenza banali errori tecnici di contaminazione incrociata o di uso di prodotti assolutamente inadeguati allo scopo. Insomma, anche in quella circostanza abbiamo dovuto amaramente rilevare quanto il problema delle competenze sia abbastanza diffuso.”In quale modo si è sviluppato il rapporto di collaborazione per la scelta e la fornitura dei prodotti, il controllo e la “certificazione dei risultati” delle operazioni e degli interventi di pulizia effettuati?“Nell’affidamento del servizio di pulizia si è entrati nel merito dell’offerta dei prodotti utilizzati per accertarne il rispetto dei criteri ambientali minimi definiti, e di conseguenza si sono valutate le schede tecniche e le relative certificazioni presentate. In seguito si è valutato il progetto definito, studiando specificamente per l’ente - con le relative procedure - le tecniche utilizzate. Spesso i capitolati di gara sono molto dettagliati e, di conseguenza, una delle valutazioni fatte è se viene o meno rispettato quanto richiesto. Per quanto riguarda le verifiche, la stessa Markas ha messo a disposizione modalità e strumenti per controllare il buon andamento dell’appalto e se tutti i servizi in esso contemplati siano o meno eseguiti. Ritengo che un servizio ben progettato necessiti obbligatoriamente di specifici punti da verificare. Ad esempio controlli base delle ore erogate, la formazione degli operatori, oppure le manutenzioni delle attrezzature. In passato, solo per farle un esempio, ci è capitato che un dipendente si infortunasse a causa di un trafilamento d’acqua provocato da una lavapavimenti mal mantenuta. Un’altra forma di controllo molto specifica e regolarmente attuata, è la verifica sul campo: un incaricato dell’ente verifica una stanza o un locale appena igienizzato in presenza di un rappresentante dell’operatore economico.”Esistono, al vostro interno, specifiche figure incaricate del monitoraggio degli interventi e del controllo di risultato?“Si, ci sono: di solito sono i Coordinatori Socio Sanitari o Coordinatori di Struttura che periodicamente, o su richiesta, effettuano controlli in contraddittorio con l’impresa, verificando così il buon andamento del servizio. Le periodicità sono le più svariate: vanno da un monitoraggio quotidiano ad un controllo che segue le necessità. Spesso i controlli si rendono un po' più necessari quanto vi è una rotazione del personale dell’impresa, dovendo la nuova risorsa apprendere procedure e tecniche inedite.”Maurizio Pedrini