Arriva il primo corso per Addetti alle Pulizie e Sanificazione

Nasce finalmente, anche in Italia, il “pulitore”, ovvero un operatore addestrato e ufficialmente riconosciuto per lavorare nell’ambito della pulizia professionale. A novembre, al CAPAC - Politecnico del Commercio e del Turismo di Milano, prenderà infatti il via il primo corso professionale per “Addetto alle Pulizie e Sanificazione”, istituito grazie al riconoscimento di questa nuova importante figura riconosciuta lo scorso 23 marzo da Regione Lombardia su iniziativa di ALIS, Associazione milanese imprese di pulizia, servizi integrati, multiservizi di Confcommercio, ISSA Pulire Network, e Service Key Spa, nota azienda padovana specializzata nel Facility Management. Il riconoscimento di questa prima iniziativa congiunta, tra pubblico e privato, rappresenta una sorta di “svolta”, che induce a legittime speranze per il futuro perché questo riconoscimento innesta la possibilità di accedere al Programma Regionale del Fondo Sociale Europeo e all’assegnazione di voucher aziendali per interventi di formazione continua. Più che giustificata, dunque, la soddisfazione che traspare dalle parole di Gabriele Cartasegna, Direttore generale del CAPAC, nell’intervista che ci ha concesso. Dopo una lunga attesa la nuova figura professionale dell’addetto alle pulizie sta prendendo finalmente corpo. Com’è maturata questa iniziativa e che ruolo avrà il CAPAC in questo importante progetto?L’idea è nata su impulso di alcune importanti aziende del settore e del network ISSA, che si sono rivolti a CAPAC per progettare un nuovo standard professionale di riferimento per il mondo del cleaning che fosse finalmente riconosciuto a livello formale, così come già avviene spesso all’estero. I corsi di formazione che partiranno sono la conseguenza pratica di questo lavoro e CAPAC sarà l’ente formativo di riferimento a Milano e in Lombardia per questo progetto.Sotto il profilo organizzativo, come sarà strutturato il Corso (numero allievi, requisiti di ammissione, modalità svolgimento lezioni, monte ore, programmi, ecc.)?Il corso, della durata di 40 ore, sarà rivolto sia a persone prive di esperienza che intendono qualificarsi per intraprendere un’attività lavorativa nel mondo del cleaning professionale, sia ad operatori che già svolgono mansioni di questo tipo ma desiderosi di ricevere una “spinta” maggiormente professionalizzante o di vedersi riconosciuto - a livello formale - anche un titolo che attesti le loro competenze. Voglio infatti sottolineare che questo sarà il primo corso, in Italia, che consentirà di ricevere un attestato di competenza di Regione Lombardia valido in tutti gli Stati UE. Un bel biglietto da visita da spendere anche sul mercato del lavoro internazionale. Il programma del corso toccherà tutti gli aspetti previsti dalla nuova disciplina regionale: fondamenti della pulizia profonda, logistica, detergenti, pulizia meccanizzata, gestione rifiuti e aree esterne, organizzazione del lavoro e aspetti normativi.Quali obiettivi si pone il CAPAC ospitando questa pregevole iniziativa che si configura quale esperienza pilota in Italia?CAPAC condivide con i partners dell’iniziativa un obiettivo chiave: alzare l’asticella – sul piano qualitativo – della preparazione professionale da dare agli addetti del settore. Il fattore “qualità” è oggi sempre più un elemento di competitività sul mercato per le aziende del settore, e la pandemia ha ulteriormente dimostrato (se mai ce ne fosse stato bisogno) l’importanza del cleaning anche per le implicazioni di natura igienico-sanitaria. Diventa dunque fondamentale garantire che di queste attività si occupino lavoratori adeguatamente preparati e con abilità e conoscenze riconosciute ufficialmente da tutti. I voucher per la formazione continua finanziati dal Fondo Sociale Europeo, per il tramite delle Regioni, possono rappresentare un ulteriore stimolo - per lavoratori e imprese - per investire su questi percorsi formativi. Evidenzio anche il ruolo dei fondi interprofessionali, che sono una risorsa che le aziende devono imparare a sfruttare meglio. Moltissime imprese, dalle PMI alle multinazionali, versano contributi mensili ai fondi per la formazione previsti dalla legge e spesso - pur avendone diritto - non ‘riutilizzano’ poi queste risorse per la crescita professionale del proprio capitale umano. CAPAC, da questo punto di vista, è a disposizione di tutte le imprese lombarde per formare a costo zero i loro dipendenti, anche sui contenuti previsti da questo nuovo corso.Abbiamo poi chiesto a Toni D’Andrea Ceo ISSA PULIRE Network di spiegarci il senso della mission e gli obiettivi che si sono posti gli organizzatori. “È assurdo realizzare che fino ad oggi - risponde D’Andrea - una delle funzioni più importanti, una figura professionale cardine della nostra convivenza civile e della nostra salute, non fosse né riconosciuta, né rappresentata come soggetto autonomo e formalmente inquadrato. Pensi che le figure professionali riconosciute spaziavano dal coadiutore dell’asino, all’assistente bagnante, ma non c’era l’addetto alle pulizie. Abbiamo fatto quello che in Italia non trova molte applicazioni e che si chiama un lavoro di squadra. Una volta compiuto il primo passo, ovvero l’aver creato il soggetto con una sua precisa identità, abbiamo lavorato sullo sviluppo di un percorso didattico che ne determinasse la qualità professionale: la definizione di un perimetro di competenze e di responsabilità che ne contenesse il ruolo e le azioni.”La possibilità di accedere alla Programmazione Regionale del Fondo Sociale Europeo può rappresentare una possibilità di replicare ed estendere questi corsi in ambito nazionale?Quello di cui ho contezza è il fatto che in Italia il tema della formazione fatica a decollare. In molti Paesi nel mondo, lontani come può essere l’India o Singapore o vicinissimi come lo sono la Francia e la Svizzera, il processo di formazione rappresenta la condizione primaria e necessaria per accedere al mondo del lavoro. Un investimento necessario e non un costo. Serve, innanzitutto, a dare dignità al lavoratore. Nessuno può mettere in dubbio la sua capacità ad eseguire un determinato lavoro, quello per il quale si è formato appunto. In Italia sul tema della formazione professionale, ancor più quando questa è riferita all’addetto alle pulizie, si celebrano e si determinano alcuni assurdi pregiudizi. Circostanze improprie e inspiegabili che hanno reso fino ad oggi difficilissima e rarissima l’attuazione di una pratica formativa diffusa e qualificata.I voucher aziendali per interventi di formazione continua sono un mezzo di finanziamento efficace di iniziative come questa?In questi anni sono stati previsti dei sussidi e dei fondi a cui attingere, anche in tema di formazione professionale. Ci sono circostanze per le quali le regioni pagano fino al 100% del valore della formazione. Le attività che riguardano il reinserimento nel mondo del lavoro di soggetti appartenenti ad alcune categorie svantaggiate godono certamente di questi benefici; alcuni programmi riferiti all’inclusione sociale si orientano proprio sulla formazione professionale. Anche l’attuale governo si sta muovendo in quella direzione. Bisogna superare tuttavia il pregiudizio che ancora insiste sul lavoro del ‘fare le pulizie’. Quell’onta ignorante che ancora oggi allontana molti ragazzi in cerca di un’occupazione. Un lavoro per il quale si registra un’offerta sconfinata. La nostra volontà è ferma ed è quella di andare avanti. Dare un senso e un valore a questo lavoro. Un valore che può arrivare solo dal riconoscimento delle competenze.All’estero esperienze come questa esistono da ormai tanti anni, potremmo attingere al know-how maturato in altri Paesi e vi è la necessità di sviluppare un modello formativo per la figura del pulitore professionale tutto italiano?Non mancano esempi a cui attingere. Il programma di formazione che abbiamo richiamato puntualmente in questa chiacchierata arriva da lontano. Il suo contenuto è stato elaborato negli Stati Uniti, all’interno di ISSA, ed è stato adattato efficacemente, in tutti i luoghi in cui è stato applicato, alle caratteristiche del luogo e alle sue regole. Non è mai stato un problema di know-how. L’Italia ha capacità di accelerazione e di recupero uniche. Non ha concorrenti. Oggi potremmo essere i primi al mondo anche nei modelli di formazione perché lo siamo stati in passato. Pensi al metodo Montessori applicato ancora oggi a distanza di oltre un secolo in molte tra le più prestigiose scuole del mondo. Era un modello che si basava sulla fiducia verso i bambini, un metodo che si costruiva sulla progressività dei gesti quotidiani, dall’apparecchiare la tavola al rifare il letto. E poi l’esperienza rivoluzionaria di Loris Malaguzzi all’inizio degli anni 70 con l’esperienza straordinaria sviluppata negli asili nido e nelle scuole per l’infanzia a Reggio Emilia. L’Italia è stata all’avanguardia anche nel modo di fare formazione, Malaguzzi diceva: ‘L’educazione è un’opportunità di crescita e di emancipazione della persona e della collettività, è una risorsa per il sapere e per il convivere, è un terreno di incontro dove si praticano la libertà, la democrazia, la solidarietà e si promuove il valore della pace.’ E ancora, tra i tanti esperimenti Italiani riusciti quello straordinario di Adriano Olivetti di concepire la fabbrica come un luogo di formazione permanente. Parole amarissime riassumono invece il presente: ‘Nessun confronto è possibile con la realtà d’oggi, dove la formazione è scomparsa dalla maggior parte delle aziende e dove la riqualificazione interna è di fatto esclusa, preferendo dismettere attività produttive e spostare impianti manifatturieri, pur di non affrontare riconversioni o riqualificazioni delle strutture e del personale’.Infine abbiamo raccolto le parole di Nicola Burlin, titolare della società Service Key Spa, un’azienda che ha maturato nel tempo un avanzato e innovativo know how nel campo dei servizi di pulizia e Facility Management.Con quale mission è maturato l'impegno di SK Servizi nella promozione e organizzazione del corso? Quale valore aggiunto potrà apportare all'iniziativa la vostra importante realtà aziendale?Service Key ha sempre posto una grande attenzione sul tema della valorizzazione delle risorse e il riconoscimento di una figura professionale che garantisca la salubrità degli ambienti con metodologie e competenze sviluppate è il primo step per dare il giusto valore e attrarre più risorse nel settore. Come azienda, soprattutto nel periodo post pandemia, abbiamo riconosciuto la crescente domanda di servizi di pulizia di alta qualità. Abbiamo deciso di sfruttare la grande esperienza che contraddistingue Service Key per contribuire alla formazione e allo sviluppo professionale, con l’obiettivo di migliorare gli standard di pulizia e garantire che gli operatori e le operatrici del settore siano informati sulle migliori pratiche. La formazione è necessaria per offrire al mercato competenze tecniche specifiche che rendano la figura professionale autonoma e qualificata all’interno di ogni tipologia di ambiente in cui opera e riconoscere la professionalità della figura di “Addetto/a alle pulizie” ha rappresentato una svolta epocale per dare valore e rilevanza al lavoro nelle pulizie professionali. Il valore aggiunto che possiamo apportare come azienda è sensibilizzare il settore dal punto di vista dell’importanza di queste attività: non si tratta solo di un percorso che assicura un livello minimo di conoscenze di base, ma avrà un risvolto anche in termini di sicurezza: un operatore/un’operatrice formato/a, consapevole dei rischi, è preparato/a per prevenire infortuni e situazioni di pericolo.Questo primo Corso risponde concretamente a una necessità di addestramento e formazione particolarmente sentita dalle aziende del settore. Cosa pensa al riguardo?Il corso dà la possibilità alle imprese di dare evidenza del livello di competenza degli operatori/operatrici con cui collabora. La professionalità viene certificata da un ente terzo e questo dà valore all’impegno dell’azienda di formare personale specializzato attraverso un corso riconosciuto e qualificato. Sappiamo per certo che, per Service Key e per gli altri partner di questo progetto, questo è solo l’inizio di un percorso di qualifica delle figure di cui il mercato ha bisogno per acquisire competenze e professionalità. Per esempio, in futuro ci piacerebbe proporre l’avvio di altri corsi professionalizzanti per responsabili di cantiere e addetti/e all’attività di controllo e monitoraggio.Come vede il futuro della formazione nel settore delle pulizie in Italia: pensa si possa arrivare ad una proficua collaborazione tra pubblico e privato per promuoverla, al pari della positiva esperienza in atto con la Regione Lombardia?Questo progetto è nato con il supporto fondamentale della Regione Lombardia, che per prima ha saputo cogliere l’importanza di un riconoscimento professionale di cui il mercato aveva bisogno. Si tratta di un progetto che auspichiamo possa essere adottato da altre regioni e apre la strada a un iter di numerosi percorsi da attivare. Siamo certi che si possa arrivare a una collaborazione tra pubblico e privato perché, a livello di appalto, risulterà sempre più importante evidenziare il livello di professionalità rispetto alle competenze degli operatori e delle operatrici.INFO E  ISCRIZIONI: https://capac.it/corsi/corso-per-addetto-alle-pulizie-e-sanificazione/Maurizio Pedrini

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2 Commenti

Anonimo 1 anno fa

Una ottima iniziativa. Ci sono tanti imprese di pulizia che non sono specializzati è questa Vs Corso sarebbe molto interessante. I miei complimenti. Con l’occasione i miei cordiali saluti Luca Dardo

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Simone Ciapparelli 1 anno fa

Buongiorno, per precisione il corso è stato organizzato in seguito al riconoscimento da parte di Regione Lombardia della figura di Addetto a Pulizie e Sanificazione su iniziativa di ALIS, ISSA Pulire Network e Service Key Spa. Le iniziative di Dimensione Pulito in termini di formazione le trova qui: https://www.cleaningpiu.it/schedule/

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