Vediamo come pianificare un programma di lotta efficace.
Sulle numerose problematiche entomologiche che ci affliggono i lepidotteri rappresentano indubbiamente un peso importante. Principalmente in alcune filiere alimentari, in particolare le seguenti specie: Plodia interpunctella (tignola fasciata dei cereali e dei derivati);
A cui si debbono aggiungere le cosiddette tarme dei tessuti (anche perché sussistono delle analogie nelle tecniche di lotta).
Dovendomi interessare alla filiera alimentare per una valutazione di mercato è apparso evidente che essa è diventata, nel mondo della disinfestazione, il segmento di mercato di riferimento. In primo luogo perché è soggetta a un quadro normativo complesso da cui derivano non pochi controlli da parte delle Autorità Sanitarie; inoltre gli “incidenti” in quel settore, se arrivano alla stampa, costituiscono un grave nocumento per l’immagine dell’azienda oltre ai danni economici e ai rischi igienico-sanitari connessi.
Fra le molte telefonate fatte per i necessari approfondimenti una mi ha colpito in modo particolare. Si era appena concluso un programma di lotta ai lepidotteri delle derrate basato sulla “confusione sessuale”. In breve erano stati collocati più di 700 dispenser (CideTrack) il cui raggio di azione è valutato intorno ai 300 mc (in totale si sono trattati oltre 200.000 mc, non poca cosa quindi). Nei primi due anni si sono cambiati gli erogatori ogni 6 mesi mentre il terzo anno si è ritenuto sufficiente un’unica istallazione.
Ipotizzo per contenere i costi e anche perché il problema era stato praticamente risolto. Dalle 800-1000 catture che avevano indotto all’introduzione della tecnica della confusione sessuale alle 30 catture del terzo anno (non è facile fare dei monitoraggi con le normali trappole a feromoni in un ambiente “saturo” e anche le catture con le trappole ad acqua possono risultare inficiate da errore, ma i reclami erano passati da 50 a 2).
Prima di andare oltre mi preme sottolineare che la riduzione del problema porta quasi sempre a trascurarlo. Il che la dice lunga sull’approccio organizzativo-gestionale delle problematiche della disinfestazione.
Al programma di lotta descritto che potremmo definire “per saturazione” (i maschi di fatto hanno i recettori in tilt, prova ne è che li si vede immobili appoggiati ai muri) si affiancano tecniche in cui i diffusori, con i loro effluvi ormonali, si sostituiscono in buona parte alle piste naturali lasciate dalle femmine e creano una sorta di affaticamento dei maschi che perdono lo stimolo a cercare le femmine. Esiste un altro approccio di notevole efficacia basato su diffusori di ormoni in polvere caricata elettrostaticamente che in un primo tempo attrae i maschi i quali si imbrattano di tale polvere che oltre a disorientarli li trasforma in “false femmine”.
Appare chiaro che l’uso di feromoni tende ad impedire l’accoppiamento o a catturare gli insetti adulti se i feromoni sono abbinati alle trappole. A titolo informativo da poco tempo sono disponibili trappole che rilasciano del kairomone in grado di attirare anche le femmine.
Le ragioni del successo dell’uso dei feromoni è da ricercarsi nella loro utilità che si esplica su più livelli:
Quest’ultimo punto sottolinea l’importanza di ottimizzare tutte le risorse tecniche disponibili:
Infatti il mondo delle entità infestanti (nello specifico insetti) tende all’infinito per cui ritengo necessario prendere in esame ogni risorsa tecnica possibile (il che ci costringe ad attente analisi e ricerche) e dopo averle esaminate criticamente effettuare le scelte terapeutiche più adatte alla soluzione della specifi ca situazione (lotta guidata).
Le risorse tecniche indagate sono al top di gamma, le aziende che le promuovono forniscono adeguate informazioni frutto di attenti test sia di laboratorio sia di campo, ma esistono di punti critici (CP) oggettivamente diffi cili la superare (CCP).
Il primo è costituito dalla diffi coltà di porre in atto concretamente un Integrated Pest Management (IPM). Quando i problemi si attenuano l’attenzione cala. O per lo meno questa è la mia esperienza professionale. È indubbio che le competenze entomologiche sono ormai diventate bagaglio della maggior parte dei Controllori della Qualità, che c’è molta più attenzione ai fornitori, che le attrezzature e gli impianti di produzione sono realizzati in modo di ridurre i punti di accumulo degli sfridi e più facilmente ispezionabili. Anche il concetto che la pulizia è la prima fase della disinfestazione ormai è quasi universalmente accettato ma stanziare un investimento economico costante e adeguato alla disinfestazione è una prassi non così diffusa “nei piani alti” come dovrebbe (la gestione dell’emergenza è ancora molto praticata).
Nella ricerca di una soluzione ottimale mi trovo fra due tendenze entrambe “giuste” ma che fatico ad armonizzare. La prima è raccogliere, formalizzare ed elaborare i dati che mi sembrano indispensabili a razionalizzare i servizi e a mettermi dalla parte della ragione nel caso ci sia una ispezione. La seconda è ridurre il numero dei dati da raccogliere in modo da renderli facilmente comprensibili.
La lotta fra l’efficienza e l’efficacia è ancora molto viva in me. Inoltre devo constatare che se un certo servizio è gestito dal caposquadra Tecnicus Affidabilis le cose fi lano lisce e le annotazioni sono sintetiche e chiare, ma se costui è in ferie le annotazioni o non ci sono o sono inaffi dabili e alibistiche.
Devo convenire che l’affermazione del primo presidente dell’ANID, Sergio Urizio, è proprio vera: “Prima dei Numeri ci sono gli Uomini e dopo i Numeri ci sono ancora gli Uomini”.
Specie: Plodia interpunctella
Nome volgare: Plodia - tignola fasciata del grano o delle derrate
Classe: Insecta
Ordine: Lepidoptera
Famiglia: Phycitidae
Uovo: 0,5 - 0,6 mm
Larva: 7 - 21 mm
Crisalide: 7 - 10,5 mm
Adulto: 15 - 20 mm a.a.
Caratteristiche e diffusione
Ali anteriori per metà color crema (dalla parte dell’attaccatura) e per l’altra metà di color bruno-rossastro rigato di grigio scuro; ali posteriori biancastre. Specie di origine tropicale, cosmopolita ed estremamente diffusa.
Magazzini, industrie agro-alimentari, molini, ambienti domestici, ecc.
Larva: entro le derrate, nello strato superfi ciale
Adulto: nell’ambiente aereo e sulle derrate
Larva: estremamente polifaga, predilige cereali, farine, frutta secca, cibi secchi, prodotti fi niti; oltre attaccare cioccolato, cacao, dolciumi, pellicce, mele, pere, olive, erbari, insetti morti, ecc.
Uovo > larva > crisalide > adulto (vive 5 - 13 gg)
Durata del ciclo: da 23 gg a un massimo di 305 gg
N° generazioni/anno: 1 - 2 al Nord; 3 - 4 al Sud; fi no a 6 - 7
N° uova/femmina: 100 - 400
Svernamento: come larva matura
Temperatura minima: 8°C UR bassa ostacola lo sviluppo
Temperatura ottimale: 18°- 34°C
Temperatura massima: 37°C
Diretti alle derrate che vengono imbrattate con spoglie, escrementi e fili sericei.
Prevenzione
Uso di pratiche di esclusione: installazione di reti a maglie molto sottili alle fi nestre e di doppie porte con ritorno. Controllo delle derrate in arrivo. Immagazzinamento degli alimenti entro imballaggi protettivi e su bancali sollevati dal suolo e adeguatamente distanziati tra di loro. Pulizia dei locali e dei macchinari dai detriti alimentari. Impiego di basse temperature e bassa umidità negli ambienti. Uso di trappole attrattive (p. es. a feromoni e kairomoni), anche per il monitoraggio. Utilizzo di mezzi fi sici: calore secco (circa 50°- 60° C per 5 - 6 ore); atmosfere controllate (vuoto, anidride carbonica, azoto, ecc.); forza centrifuga (apparecchiature chiamate “Entoleter”).
Calendario dei trattamenti
Generalmente si interviene a calendario, con un intervallo di tempo proporzionale alla specifi ca esigenza; mediamente ogni 15 - 21 gg, ma in caso di necessità anche ogni 7 gg. Più razionali sono comunque i trattamenti effettuati in seguito al superamento della soglia di intervento determinata attraverso le catture con trappole (monitoraggio).
Prodotti (attenersi scrupolosamente a quanto riportato in etichetta)
Impiego di insetticidi a bassa persistenza e rapido effetto
Tecnica del trattamento
Eliminare dai locali o chiudere ermeticamente in contenitori qualsiasi alimento. Ripulire gli ambienti e lavare i macchinari. Fermare i macchinari stessi e rivestirli con adeguate coperture per evitare che rimangano contaminati da spoglie di insetti durante il trattamento. Distribuire i prodotti con irrorazioni perimetrali e nei siti infestati. Effettuare, ove necessario, trattamenti abbattenti nell’aria/ambiente. Rispettare i tempi di sicurezza del prodotto e quindi rilavare qualsiasi apparecchiatura destinata a venire a contatto con gli alimenti. Aerare i locali prima del riutilizzo.
http://www.ecobirds.com/confusione_sessuale_lotta_infestanti_industria_alimentare.asp
http://www.raptus.it/2012/12/il-metodo-della-confusione-sessuale-nellindustria-alimentare/
http://www.copyr.eu/adalia/files/AdaliaGennaio2013.pdf
https://www.unirc.it/documentazione/materiale_didattico/1462_2013_348_18713.pdf
http://www.gmdisinfestazioni.com/polopoly_fs/1.11984417.1362656021!/menu/standard/file/catalogo_HPC.pdf
http://www.geaitaly.it/geawp/wp-content/uploads/2012/12/gea_retail.pdf
www.colkim.it
http://www.indfumco.com/images/insect-traps-pheromones/Cidetrak-IMM%20Brochure%202012%20.pdf
http://www.geaitaly.it/geawp/blog/category/prodotti/linea-feromoni/
http://convegni.unicatt.it/meetings_4308.html
http://www.bleuline.it/
http://www.zapiexpert.it/expert/catalogPlusInsectsDetail.asp?IdMenu=3&IdSubMenu=32&IdCat=8&IdProd=27
http://www.cropscience.bayer.it/it-IT/Prodotti/Insetticidi/Alsystin.aspx
http://www.indiacare.it/specie-dettaglio.php?ids=10
http://www.ormatorino.it/