Eppure Arco Chimica esce da un triennio a dir poco “difficile”, come ha ricordato Luca Cocconi, amministratore delegato e direttore generale dell’azienda capofila di Arco Chemical Group, che comprende anche H&B e Intuitive Solutions, softerhouse la cui acquisizione da parte di Arco è stata una delle carte vincenti della scommessa a suo tempo lanciata e affrontata proprio da Luca Cocconi.
Dal fatidico 29 maggio 2012, quando il terribile sisma che ha devastato l’Emilia Romagna, si abbattè anche sull’azienda medollese, mettendola letteralmente in ginocchio, al 5 dicembre 2014, data non a caso vicina al Natale, che sancisce, appunto, la rinascita di un sito produttivo che oggi guarda al domani con tanta fiducia e ottimismo, sono trascorsi solo trenta mesi: un arco di tempo brevissimo per un miracolo tutto italiano, anzi tutto romagnolo, anzi ancora, perché no?, tutto “cocconiano”.
Un racconto esemplare
Perché Luca Cocconi, con la volontà, la tenacia, la pervicacia sua e di tutti i suoi collaboratori ha saputo scorgere e cogliere il positivo che anche una simile tragedia poteva offrire: «A distanza di tre giorni dal sisma, con la produzione obbligatoriamente ferma, mezzo capannone crollato, smarriti come non mai, i miei dipendenti si sono ritrovati a casa mia e mi hanno chiesto, semplicemente, ricominciamo? Abbiamo de localizzato la produzione per sei mesi, abbiamo confezionato i prodotti sotto una tenda allestita nel cortile, siamo riusciti, tutti insieme, stringendoci gli uni agli altri, in un comune desiderio di esserci, prima di tutto umanamente, a rispettare tutti gli impegni commerciali, lavorando giorno e notte, sfidando anche alcuni “sciacalli”. E l’8 giugno 2012, abbiamo anche rispettato l’appuntamento programmato da tempo di una convention nazionale, con 150 clienti che si sono stretti a noi, nei locali che ci sono stati messi a disposizione dalla catena Star Hotel, anch’essa nostra cliente. E siamo ripartiti».
E l’Open Day è appunto il racconto di un cammino coraggioso, è il rispetto di una promessa fatta a suo tempo, quando Cocconi si impegnò a guidare la stampa, che aveva descrito l’apocalisse, nella nuova realtà, risorta più vitale che mai dalle proprie macerie.
«Oggi formalmente apriamo le porte dell’azienda, ma, in realtà, chiudiamo le porte su un passato che vogliamo, non dimenticare, ma lasciarci alle spalle definitivamente. Fa parte della nostra storia, ma, appunto, è storia. Oggi guardiamo al futuro. Un futuro che è iniziato un attimo dopo la catastrofe».
Scelte coraggiose
Quando, ripresa la produzione, è parso evidente che non fosse sufficiente gestire solo l’emergenza, ma fosse quello il momento giusto per osare, anche perché il terremoto si era sovrapposto a una situazione di mercato già di per sé difficile e che, pertanto, richiedeva, allora più che mai, un’analisi attenta e una interpretazione delle nuove esigenze.
Perciò ARCO Chimica ha compiuto un ulteriore passo in avanti, che peraltro fu solo una conferma del coraggio e dell’originalità con cui si era sempre proposta al mercato, anche a rischio di essere considerata visionaria ed eccessiva.
Sono, perciò, stati ripresi alcuni progetti che avrebbero potuto fare la differenza. Due progetti legati, da una parte, alla convinzione che occorresse assegnare alla chimica un ruolo fondamentale nella tutela dell’ambiente e, dall’altra, allo sviluppo della piattaforma tecnologica che da nove anni Arco viene sviluppando, con il contributo di Intutitive Solutions, e che, da Gynius a Infinity App, ha veramente rivoluzionato il modo di praticare il cleaning, a tutti i livelli, da quello operativo, al distributivo, al produttivo.
Il premio più ambito
L’ultimo importante successo è costituito da Infinity App, l’applicazione che, unica nel settore del cleaning, è stata premiata in occasione degli Smau Mob App Award 2014, al salone SMAU di Milano, suscitando l’ammirazione di tutti gli operatori informatici, che non sospettavano che un settore come quello delle pulizie professionali potesse essere interessato, e con un prodotto di tale valore, dal mondo delle App.
Per il settore del cleaning si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana. Per ora, siccome vale ancora il detto “nemo propheta in patria”, ha trovato riscontro soprattutto presso clienti stranieri di grande rilevanza, in tutti i paesi del mondo. E sta attirando l’attenzione di grossi operatori italiani.
«Abbiamo realizzato – ha spiegato Loris Castellani, che di Intuitive Solutions è la mente - un procedimento completamente integrato,che permette di disporre di una App per tutti i principali sistemi operativi mobili, installati sulla maggior parte dei tablet e smartphone in commercio, con le diversefunzionalità di Infyniti.In particolare, abbiamo messo a punto un’applicazione web,a disposizione del dealer, per la gestione del proprio catalogo prodotti.Con questa App è possibile – tra l’altro – calcolare preventivamente il costo in uso della detergenza nei cantieri e controllarne i consumi, computare il miglioramento ambientale ottenuto in un piano di pulizia dall’impiego dei prodotti della linea monodose Infyniti rispetto alla detergenza tradizionale, avendo sempre aggiornate le schede tecniche e di sicurezza. Tale App rappresenta, inoltre,un vero e proprio catalogo elettronico per la definizione di una nuova figura di dealer: non a caso abbiamo chiamato il progetto “IFuture Dealer”, perché postula un’inedita e tecnologicamente avanzataprofessionalità del rivenditore. Gli viene data infatti la possibilitàdi disporre d’un sistema mobile per la gestione degli agenti e delle imprese servite, con un proprio catalogo merceologico. Il tuttopotendo contare su uno strumento assai flessibile di raccolta ordini, perfettamente integrabile sia con il sistema gestionale interno, sia con l’offerta di altri prodotti e macchine per il cleaning professionale».
Infinty App, ideata per acquisire e fare acquisire marginalità prescindendo dalla logica quantità/sconti, coinvolge tutti gli attori della filiera, perché definisce i costi in uso dei cantieri, definendo, in base al grado di qualità che si vuole raggiungere, il fabbisogno reale, trasformando i costi variabili in costi certi, stabilendo le date di consegna,le quantità eccetera, conferendo valore aggiunto al ruolo del distributore, che può inserire i prodotti del suo catalogo, attrezzature e macchine comprese, usando, in poche parole, l’app come piattaforma di cantiere.
Centosessantacinque le app già attivate, un incremento di fatturato, nel 2014, dell’8%, una presenza capillare in Italiae un posizionamento interessante all’estero, sianei paesi tradizionali sia in quelli emergenti, con un 25% della produzione destinata all’export.
Nuove sfide
L’esportazione è la nuova grande sfida di ARCO, che, grazie all’innovazione tecnologica, può competere a tutto tondo con multinazionali e colossi finora monopolizzatori del mercato.
Pertanto, come ha affermato Luca Cocconi, il 2015 si presenta come un anno da vivere all’insegna di un ragionevole ottimismo.
Doverose e sentite le congratulazioni del presidente di Confindustria Modena, Valter Cuimi, che ha voluto creare un parallelo tra il passato e il futuro: l’Emilia è stata in passato il crocevia di importanti strade commerciali, aperte dai Romani, e oggi, in Arco, azienda emiliana doc, si intersecano le strade della chimica con quelle digitali, che rappresentano le uniche vere vie di successo per il nostro paese. Dal terremoto sono nati nuovi stimoli, che Arco ha saputo coltivare con attenzione, intelligenza e successo.
Ai complimenti del presidente Cuimi si sono aggiunte le espressioni di considerazione di Lorenzo Di Vita, di AfdiampFAB, l’associazione che riunisce gli imprenditori del cleaning, che ha riconosciuto ad Arco la tenacia nell’avere saputo affrontare gli eventi e la capacità di avere osato, ponendosi come azienda all’avanguardia per quanto riguarda l’innovazione.
Un’azienda che dovrebbe essere presa a esempio.