Dalla culla alla culla, ossia “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”
Nell’ambito delle politiche ambientali che stanno sviluppando il concetto di “end of Waste”, in linea con il perseguimento, auspicato dall’Unione Europea, di un rapido passaggio da un’economica lineare, che sviluppa il percorso progettazione, produzione, uso, smaltimento a fine vita dei prodotti, a un’economia circolare, che tende a eliminare la produzione di rifiuti, si inserisce la nuova eco-etichetta Cradle to Cradle®(dalla culla alla culla), che si basa sull’idea, risalente al 1995, del chimico tedesco Michael Braungart e dell’architetto americano William McDonought, che ragionavano in termini di design rigenerativo. Cradle to Cradle® introduce il principio di eco-efficacia, che si pone l’obiettivo di eliminare all’origine il concetto di rifiuto: chi crea e sviluppa un prodotto deve programmare fin dall’origine quale sarà l’impatto sull’ambiente e come dovrà essere smaltito. Si può anche parlare di “design e progettazione sostenibile” perché questa certificazione fa partire l’idea del prodotto dalla possibilità del suo riutilizzo a fine vita, in modo che non vada a impattare né sull’ambiente né sulla salute degli individui. Lo standard Cradle to Cradle Certified product è patrimonio dell’Istituto Cradle to Cradle Product Innovation, un’organizzazione senza scopo di lucro che ha sede a San Francisco, in California, ed è stata creata con lo scopo di contribuire alla nascita di una nuova filosofia di disegno industriale che possa trasformare la produzione di beni in una forza positiva per la società, l’economia e il pianeta. 5 livelli per 5 categorie Questa certificazione ha 5 livelli: • base, • bronzo, • argento, • oro, • platino che vengono rilasciati dopo un’analisi specifica su materie prime e sistemi di produzione. Esiste anche una tabella di materiali che non devono essere impiegati nella produzione. I prodotti vengono valutati in base a 5 categorie: • purezza del materiale: I materiali dei componenti del prodotto vengono classificati lungo tutta la catena di distribuzione e valutati in base al loro impatto sull’ambiente e sulla salute umana. I criteri di ogni livello sono sempre più tesi a eliminare ogni elemento di tossicità, tanto che all’ultimo livello, platino, si prevede l’assenza totale del concetto di elemento tossico, cosicché il materiale diventa elemento nutriente di un ciclo puro e non dannoso. • riutilizzo del materiale: I prodotti vengono progettati per essere integralmente biodegradabili come nutrienti “biologici” o per essere riciclati in nuovi prodotti come nutrienti “tecnici”; a ogni livello è necessario perfezionare il riutilizzo del materiale e mantenerlo in cicli di continua evoluzione. In pratica i prodotti non devono generare rifiuti, secondo il principio che “i rifiuti sono cibo” • energie rinnovabili: i siti produttivi devono essere al 100% non inquinanti, utilizzare energia rinnovabile che sostituisca interamente quella di origine fossile, compensare al 100% la CO2 emessa. • tutela delle risorse idriche: l’utilizzo di acqua nei processi produttivi è un bene prezioso per tutti gli organismi viventi, perciò ogni livello prevede la purificazione degli effluenti fino a raggiungere lo stato di acqua potabile. • equità sociale e biodiversità: Le attività produttive sono concepite in armonia con l’ambiente e il progresso viene raggiunto attraverso un complessivo impatto positivo sulle persone e sull’intero pianeta. Per ogni categoria è possibile avere una valutazione secondo i 5 livelli della certificazione C2C. COME FARE Rivolgendosi a uno degli istituti europei accreditati per il rilascio della certificazione C2C (presenti in Germania, Olanda, Svizzera, Gran Bretagna, Belgio, Danimarca e Spagna - per informazioni consultare il sito www.c2ccertified.org) è possibile entrare nel programma che permette una pianificazione (con tanto di analisi, costi – che partono dai 2000 euro – e tempi). L’Istituto lavorerà a fianco dell’azienda per stendere una ‘Carta dei materiali’, visiterà il sito produttivo, compilerà un rapporto, elaborerà un contratto di licenza (che deve essere rinnovato annualmente a uno specifico costo) al fine di permettere di utilizzare il marchio, far comparire il prodotto nel registro online dei prodotti certificati C2C, entrare a far parte del network delle imprese certificate e promuovere il nuovo valore aggiunto nei confronti del mercato e delle Istituzioni. I 5 criteri del Cradle to cradle Per garantire prodotti sostenibili lo standard Cradle to Cradle Certified product prende in considerazione • Purezza del materiale nelle sue forme uniche o miscelate con livelli da sicuro a rosso (pericoloso) • Riutilizzo del materiale a fine vita nei cicli biologici o tecnici • Energie rinnovabili fino a un impiego che escluda totalmente carbon fossile e petrolio • Tutela delle risorse idriche che ne garantiscono la qualità (fino alla potabilità) nel momento in cui vengono scaricate nell’ambiente • Equità sociale e biodiversità a tutela di condizioni di lavoro correte e tutela delle diversità biologiche del pianeta