La lotta alle blatte non subisce certamente momenti di rallentamento: oltre che all’istintiva repulsione che questi insetti suscitano in molti, la possibilità che siano veicoli per microrganismi patogeni (enterobatteri, stafilococchi, micobatteri, Pseudomonas aeruginosa) e parassiti come nematodi e cestodi li rendono invisi anche a chi ha ampie e comprensive vedute sul mondo animale. L’iter da seguire, per un controllo e una lotta mirata ed efficace, dovrebbe prevedere una fase di prevenzione, l’intervento di disinfestazione e la fase di mantenimento e controllo (monitoraggio).L’interventoUn locale assai grande su due piani, un soppalco e un’area esterna ha incrementato la ristorazione riuscendo a servire poco meno di un centinaio di pasti al giorno e nell’area semi-interrata organizza sovente incontri conviviali per compleanni e piccoli incontri aziendali.La ristorazione è quindi un capitolo economicamente importante dell’attività e si sta sviluppando su menù vegetariani affiancati da piatti tipici, ma leggeri, della cucina lombarda.Il locale è ben curato, il servizio diligente e la clientela di ottimo livello. I servizi di pulizia sono autogestiti tranne alcuni interventi affidati ogni sei mesi ad una ditta di pulizie specializzata che opera in loco, soprattutto presso banche.In tutto questo c’è un neo che preoccupa molto il gestore: la presenza una tantum della Blatta orientalis nel semi-interrato dove sono collocati anche i servizi igienici. “È un punto critico perché se ci sono eventi particolari” dice il titolare “ho imparato a intervenire e non ho mai avuto lamentele, ma i servizi igienici sono sempre utilizzati dai miei clienti e in alcune occasioni ci sono state delle segnalazioni”.L’origine, accertata senza ombra di dubbio, è la rete fognaria del centro storico. La situazione è endemica perché quasi tutti i locali del quartiere si lamentano di tale infestazione.La ditta di servizi interviene con perizia, ha anche installato delle reti ai pozzetti, tanto che le segnalazioni sono diminuite, ma ogni tanto il problema si ripresenta.In estrema sintesi gli interventi di monitoraggio sono effettuati ogni tre mesi con trappole collanti ad attrattivi ormonali. In caso di segnalazioni si effettuano trattamenti con micro-incapsulati limitatamente ai servizi. Inoltre nell’area semi-interrata e nei servizi le pulizie sono effettuate con detergenti profumati al pino che sembrano avere una certa azione repellente.Risorse tecnicheL’attenzione al problema da parte del gestore si riscontra nel volere esplorare nuove possibili tecniche a cui facciamo cenno riservandoci di darne notizie più circostanziate in un prossimo futuro. In primo luogo, su suggerimento di un fornitore, saranno fatte applicazioni di una miscela di Bicarbonato di Sodio (al 45%), Silice amorfa (