Dai dati Afidamp alle impressioni delle imprese del settore emerge un mercato fra luci e ombre che richiede innovazione tecnologica e più export.
Gli ultimi dati Afi damp disponibili sulle spazzatrici sono riferiti al 2012, anno in cui le crescite erano concentrate sulle spazzatrici stradali, mentre per le macchine più piccole il segmento era in contrazione in misura più marcata rispetto all’anno precedente, comunque in rallentamento rispetto al 2010. In termini assoluti, le spazzatrici non stradali valevano poco più di 50 milioni di Euro nel 2010, circa 48,4 nel 2011 con una contrazione del -3,5% e 43,5 milioni a fi ne 2012, in discesa per circa il 10% rispetto a un anno già avaro di soddisfazioni come il 2011. L’andamento delle spazzatrici stradali è stato, invece, più variabile: il punto di riferimento è pari a circa 82 milioni di Euro, valore che, a grandi linee, si è registrato sia nel 2010 (82,1); sia nel 2012 (82,5). Nel 2011 il segmento ha subito una contrazione del -6%, facendo registrare un valore di 77,2 milioni, mentre lo sviluppo 2012/2011 è stato del +6,8%, riportando, appunto, le vendite di spazzatrici stradali a 82 milioni e mezzo di Euro.
SPAZZATRICI INDUSTRIALI IN CONTRAZIONE
Le spazzatrici di dimensioni più contenute, di fatto, subiscono in maniera diretta gli effetti della crisi, che insiste sul comparto della trasformazione industriale e della manifattura, con una notevole spinta verso la delocalizzazione delle attività e la contestuale chiusura di stabilimenti e unità produttive nel nostro Paese. Tale fenomeno, in ultima analisi, comporta anche una domanda più contenuta per le spazzatrici industriali, che, a loro volta, saranno collocate nei Paesi in cui si sta via via localizzando la produzione industriale. Gli ambiti in sviluppo, pochi, in Italia, sono quelli di una nazione in trasformazione, dalla produzione industriale ai servizi, quindi logistica e ambiti commerciali, in primo luogo, e sempre meno necessità di pulizie di fondo per ambienti chiusi. La domanda risulta elevata anche per le pulizie delle pubbliche strade e piazze, anche se, in questo caso, è ancora la crisi a guidare, con bandi di gara sempre più rari e condizioni di partecipazione via via più stringenti per i fornitori di macchine. “Emerge una nicchia che in precedenza era coperta dalle spazzatrici tradizionali - ci ha detto Daniele Bonini, direttore commerciale di Isal - in particolare l’ambito degli spazi esterni degli Shopping Centre e delle grandi aree di parcheggio”. È solo nell’ultimo periodo, a parere del manager, che si percepisce la necessità di spazzatrici stradali anche per questa tipologia di servizio, con maggiore effi cacia e più comfort per il manovratore. I prezzi delle spazzatrici sono più contenuti rispetto alle stradali, ovviamente e la domanda odierna è per forniture anche rilevanti, con decine di macchine stradali e contratti full service, a fronte di pagamenti dilazionati nel tempo e necessità finanziarie piuttosto importanti. Nell’ultimo biennio i bandi sono comunque meno frequenti che in precedenza, si fanno sempre più complessi e, appunto, notevolmente più onerosi in termini fi nanziari. In questa fase, inoltre, è più complicato l’accesso al credito per le imprese produttrici, che hanno maggiori diffi coltà per farsi fi nanziare le vendite e le attività di supporto per la manutenzione. L’accesso al credito e la disponibilità di fondi, come è ovvio, sono più diffi cili per le imprese di minori dimensioni, così come l’offerta verso Paesi di esportazione più distanti.
KÄRCHER ACQUISTA ISAL
In quest’ottica si colloca l’acquisizione, da parte di Kärcher, del 100% delle quote di Isal, impresa di minori dimensioni specializzata nel settore delle spazzatrici. Si rafforza così la posizione della multinazionale tedesca nel nostro settore di riferimento, crescendo nelle quote di mercato delle spazzatrici. “Il nostro obiettivo - spiega Giovanni Probo, amministratore delegato della fi liale commerciale italiana di Kärcher - è quello di rafforzare la nostra presenza soprattutto nell’Est Europa, a partire dalla Russia, dove assistiamo a crescite a due cifre”. La continua trasformazione della nostra economia da Paese di produzione a economia di servizio, nell’ambito delle spazzatrici, comporta l’utilizzo di macchine in ambienti meno impegnativi, in termini di pulizia. La vita media delle spazzatrici tende quindi ad aumentare, deprimendo ulteriormente le vendite nazionali rispetto a paesi di più fresca industrializzazione. In Italia, in alcuni casi, le spazzatrici vengono sostituite dalle lavasciugapavimenti, macchine più versatili ma di norma utilizzate in ambienti meno sporchi, rispetto all’industria pesante o alle acciaierie. “La crescita delle vendite all’estero è ormai consolidata da almeno sette anni” ci ha detto Daniele Bonini, di Isal - e non è più diretta verso l’Europa, ma più al Medio Oriente, verso l’Asia o l’Australia, con diffi coltà di gestione crescenti all’aumentare delle distanze. Compito decisamente più pesante per le imprese di piccole dimensioni, come era il caso della nostra realtà prima dell’acquisizione”.
SPAZZATRICI IN CRESCITA NEI PAESI LONTANI
Tutto ciò premesso, ci viene da dire, le crescite nell’ambito delle spazzatrici sono ormai prevalentemente nelle esportazioni, come appare evidente anche dai numeri rilevati da Afi damp. Calano di quasi l’11% le vendite nazionali, da più di 69 milioni di Euro a meno di 62; mentre crescono del +14,3% le esportazioni, con 56,3 milioni nel 2011 che diventano 64,4 nel 2012. Questo è il risultato della somma delle spazzatrici industriali con le stradali, ambiti che comprendiamo debbano essere tenuti separati, ma che abbiamo voluto accorpare per avere una visione d’insieme dell’ambito delle spazzatrici. Emerge così più chiaramente che la crescita è prossima allo zero (+0,4%); ma anche che lo sviluppo delle esportazioni è molto più “impetuoso” della contrazione delle vendite nazionali, con circa otto milioni di Euro in più all’estero e una cifra equivalente in meno in Italia. “Che Italia ed Europa siano mercati in fase di saturazione è ormai assodato” è l’esordio di Vincenzo Poli, AD di Poli Motoscope, che prosegue: “È necessario individuare nuovi ambiti in Paesi più distanti e di più recente industrializzazione, come la Russia o l’Estremo Oriente”. Compito difficile per imprese di piccole dimensioni, che devono riuscire “a individuare i giusti professionisti, ben introdotti nei mercati d’interesse, in grado di sviluppare le vendite anche indipendentemente dal livello dei prezzi, con macchine di buona qualità”. Nell’esperienza del responsabile aziendale, l’introduzione tramite il “giusto” professionista vale più di qualsiasi partecipazione a fi ere anche molto specifi che e ben indirizzate. Il livello dei fatturati cresce soprattutto in base alla professionalità e alla capacità di dialogo dei distributori coinvolti, in grado anche di sviluppare la rete di assistenza necessaria per mantenere la soddisfazione dei clienti in aree così distanti.
PRONTA CONSEGNA
A differenza del 2013, quest’anno il mercato appare in netto peggioramento; le previsioni sono poco realistiche e l’eccesso di offerta di macchine sul mercato rende necessario realizzare “a sbalzo”: investire nella produzione e tenere spazzatrici pronte a magazzino per le necessità emergenti e urgenti della clientela. “Bisogna soddisfare la richiesta della clientela nel più breve tempo possibile - puntualizza Vincenzo Poli, di Poli Motoscope - Se non si risponde alla domanda rapidamente, l’affare sfuma, perché è oggi sempre possibile ricorrere a un fornitore alternativo”. Tuttavia, a dispetto della scarsa capacità di pianificazione, va detto che, per il momento, le vendite di spazzatrici vanno piuttosto bene anche nel 2014. Del medesimo parere anche Anita Ziliotto, responsabile marketing di Nilfi sk-Advance, azienda concentrata sul mercato nazionale, che ci offre un dettaglio per macrosegmenti: “In generale il mercato ha registrato una sofferenza costante, che ha alternato fasi di contrazione a picchi. Questo è stato tipico di tutti i settori, dalla manifattura alla Grande Distribuzione”.
GREEN CLEANING
Cercando di portare il nostro sguardo oltre le considerazioni sui prodotti più “verdi”, quindi più attenti all’ambiente e parsimoniosi in termini di consumi di acqua, energia e detergenti, abbiamo rivolto ai principali produttori una domanda che riguardasse anche i propri processi produttivi, intendendo la sostenibilità dello sviluppo come un concetto onnicomprensivo che, oltre alle macchine, andasse a verificare le metodologie di produzione e distribuzione, chiedendoci anche se il modello avesse un ritorno economico, anche in tempi futuri. Ecco cosa ci hanno detto i principali produttori. Riportiamo innanzitutto il commento di Mauro Liffredo, product manager professional di Kärcher: “Per Kärcher la sostenibilità non è una moda, né una leva di business, ma un valore, lo dimostra il ruolo da assoluta protagonista che l’Azienda ha ricoperto nell’assegnazione degli ultimi Clean Green Award; tutti i processi aziendali, dalla progettazione alla costruzione al trasporto dei prodotti fino alla possibilità del loro riciclo, sono impostati sulla base della massima eco-sostenibilità”. ”L’approccio ‘green’ è già da tempo uno dei pilastri della politica di Nilfisk-Advance, a livello globale; questa politica si traduce in un impegno costante che va dai materiali con cui sono realizzate le nostre spazzatrici (materiali riciclati/riciclabili), fino a dispositivi che permettono ai nostri Clienti di essere “green” e che si basano su un utilizzo molto oculato di detergenti per pulire. Da sempre crediamo che questa politica sia un dovere da parte di tutti gli operatori del settore Cleaning e nel nostro caso l’abbiamo adottata perché crediamo anche nel ritorno economico positivo che è possibile trarne”. Questo il commento di Anita Ziliotto, di Nilfisk-Advance.
ITALIA: POCHE / NULLE SODDISFAZIONI
Dulevo, in una fase come quella attuale, è sempre più orientata allo sviluppo dei mercati con livelli di domanda crescente e minori difficoltà per riscuotere i pagamenti rispetto a quello interno ed europeo. Ecco il commento di Marco Bardini, product manager di Dulevo: “La composizione del fatturato di Dulevo è cambiata notevolmente negli ultimi anni: da 70% Italia e 30% esportazione verso l’Europa, siamo ormai al 70% verso l’estero di cui l’Europa non è che una parte trascurabile”. Le difficoltà sono quindi sia nella domanda, che è sempre più contenuta, sia in termini di esigibilità dei crediti, che nel nostro Paese è un brutto nodo da sciogliere. I bandi di gara per le spazzatrici stradali sono sempre meno frequenti e spesso, anche se previsti, non si verificano per mancanza di fondi. La buona notizia è che, come abbiamo già avuto modo di scrivere, la qualità italiana ed europea è riconosciuta a livello mondiale, fornendo ai nostri produttori una “marcia in più” rispetto alla leva prezzo, che non sarebbe competitiva con i produttori dell’estremo oriente. Anche Alessandro Fiorentini, direttore commerciale di Fiorentini, ci racconta della elevata percezione di qualità dei prodotti nazionali ed europei, rispetto alle offerte più economiche. Fiorentini sta seguendo una politica di sviluppo basata su accordi commerciali con operatori mondiali. Tramite tali accordi l’azienda si assicura elevate penetrazioni anche in Paesi distanti, tuttavia deve essere in grado di offrire macchine di elevato livello qualitativo con livelli di personalizzazione crescenti, oltre, ovviamente, al coinvolgimento e alla formazione della rete di assistenza dei partner nelle attività necessarie per le spazzatrici. Il modello è più solido quanto più le macchine sono realizzate con componenti made in Italy/ Europe, percepiti appunto come qualitativamente migliori rispetto alla produzione estera.
PRESENZA ARTICOLATA
Le soluzioni alle attuali condizioni di mercato sono differenziate, ovviamente, a seconda delle aziende e delle modalità di sviluppo. Come abbiamo visto, Kärcher amplia le proprie attività tramite l’acquisizione di un operatore di minori dimensioni, come Isal. La multinazionale, inoltre, investe in un modello centrato sulla realizzazione dei Kärcher Center, Centri di accesso diretto al mercato in affiancamento alla rete di dealer specializzati, allo scopo di operare sul territorio con maggiore efficacia. Nello specifico del segmento delle spazzatrici, ci ha detto Mauro Liffredo, di Kärcher: “Il settore delle spazzatrici vedrà un’importante fase di sviluppo tecnologico volto a fornire al mercato macchine sempre più maneggevoli, pronte per essere utilizzate in diverse applicazioni dando così la possibilità al cliente finale di fare un investimento che possa soddisfarlo in diversi tipi di interventi. Siamo certi che per i prossimi anni i principali fattori di successo saranno costituiti da un alto livello di consulenza e assistenza per la clientela, unitamente a prodotti affidabili e performanti. Un concetto “aumentato” di vendita che punta a realizzare la massima prossimità al cliente finale”. Tra i servizi offerti da Kärcher ci sono: contratti service e manutenzione programmata; pacchetti di consulenza oltre a garanzia, disponibilità di ricambi e accessori tipica di Kärcher.
PRODUZIONE SOSTENIBILE
Giancarlo Ruffo, AD di Comac e presidente del Gruppo Ruffo afferma: “Comac ha investito consistenti risorse in questo comparto, convinta della sua rilevante importanza nell’ambito della filiera del Cleaning professionale. La nostra principale motivazione è stata quella di poter completare la gamma, per mantenere elevata la soddisfazione dei clienti. Sia nel comparto delle spazzatrici industriali, sia in quello delle spazzatrici stradali abbiamo creato macchine innovative, robuste, versatili, assai competitive e che funzionano sempre al meglio”. L’AD di Comac si dichiara soddisfatto del lavoro effettuato, anche se ha una chiara visione delle difficoltà del percorso intrapreso: “Produrre in questo settore è assai complesso, specialmente di questi tempi”.