Costruito a metà del XV secolo nel cuore di Firenze per Giovanni Tornabuoni, su disegno dell’architetto e scultore italiano Michelozzo.
L’imponente palazzo fu edificato con l’accorpamento di molti edifici fiorentini che si fusero in un’unica dimora, maestosa ed elegantissima. Famiglia influente, quella dei Tornabuoni, imparentata con i Medici (la madre di Lorenzo il Magnifico era una Tornabuoni, Lucrezia) e, come loro, mecenate di artisti – come Domenico Ghirlandaio – e appassionati collezionisti di oggetti di valore, arredi, sculture, opere pittoriche e libri rari.
CON IL PASSARE DEL TEMPO…
Nei secoli, il palazzo divenne proprietà delle più grandi famiglie fi orentine: da Alessandro de’ Medici, arcivescovo di Firenze e futuro Papa, alla famiglia Corsi che vi riunì la prima Accademia di Musica di Firenze e fece nascere proprio qui il melodramma italiano con la prima rappresentazione de ‘La favola di Dafne’ (musicata da Jacopo Peri e su libretto di Ottavio Rinuccini) alla fi ne del XVI secolo. Un palazzo, quindi, situato in una delle più aristocratiche strade del centro della città del Giglio, all’interno – oggi – del quadrilatero della moda, con un blasone che richiedeva di essere lucidato e rimesso a nuovo, per ritornare allo splendore che meritava. Dopo un lungo restauro, eccolo riprendere nuova vita e diventare la sede di trentotto residenze eleganti ed esclusive.
IL TRATTAMENTO D’INTERNI
Non solo l’esterno aveva necessità di nuovo lustro: all’interno, le finiture di pregio, i bagni e le parti comuni in pietra naturale avevano perso la loro originaria bellezza. Gli interventi però dovevano essere accuratamente preparati, con attenzione e professionalità: prima di mettersi all’opera, infatti, tenuto conto del compito delicato affi dato agli operatori, sono stati effettuati i dovuti sopralluoghi e i mock up (v. box) e quindi si è proceduto al ripristino. La Pietra Serena presente nel lounge bar e nei corridoi è stata lavata con un detersolvente decerante per eliminare sporco e macchie di varia natura: successivamente è stata trattata con un protettivo antimacchia a base acqua idro-oleorepellente per interni ed esterni per superfici non lucide e quindi finita a cera. Anche i bagni delle suite, in Marmo Calacatta e in Marmo Marrone Venato, sono stati lavati con un detergente neutro universale e poi protetti. I vanity top dei bagni, in Ardesia Nera Italiana levigata, sono stati puliti con un detergente decerante che pulisce e sgrassa e quindi trattati con un apposito prodotto antimacchia in grado anche di esaltare il colore naturale del materiale. Infine, sui pavimenti in seminato alla Veneziana, è stato utilizzato un protettivo antimacchia base solvente e quindi applicata una cera di finitura (eco-cera liquida) in grado di donare al materiale un piacevole effetto lucido. Proteggere, conservare, mantenere nel loro splendore quanto di sontuoso – sia per l’architettura, sia per la loro stessa storia – ci è stato consegnato dal tempo dovrebbe essere un dovere per chi vive nel Bel Paese: se l’abate Stoppani ne decantava le bellezze fisiche e geografiche, quelle artistiche completano il quadro di una nazione che, forse, non si merita ciò che ha. Alcuni dei prodotti FILA utilizzati:
- FILAPS87 detergente decerante,
- FILAMAX detersolvente,
- FILACLEANER detergente neutro,
- FILAW68 antimacchia base acqua idro-oleorepellente,
- FILASTONEPLUS protettivo antimacchia ravvivante,
- FILAFOB protettivo antimacchia,
- FILACLASSIC: eco-cera liquida.
MOCK UP
Il mock-up è l’attività di riprodurre un oggetto o un modello in scala. Questa tecnica viene utilizzata quando è necessario avere a disposizione una copia per vari motivi: dimensioni diverse; materiale diversi dall’originale; che non debba rispettare le funzioni dell’oggetto originale… per questo il mock-up si differenzia dal modello in scala. Il DMU (Digital mockup) per la prototipizzazione in 3D, è uno sviluppo tecnologico del mock-up utilizzata dagli ingegneri per disegnare e confi gurare prodotti complessi, senza dover costruire prototipi fisici.