Hygenia: un mondo di idee per il mondo

Nata ufficialmente nel 2008, dopo l’acquisizione delle quote di Hagleitner, ma con trent’anni di esperienza alle spalle, Hygenia si è presentata a ISSA Interclean con l’entusiasmo del neofita (è la prima partecipazione a una fiera estera) unito alla determinazione di chi conosce bene il mercato e le sue problematiche perché «siamo noi stessi un prodotto del mercato – ci ha dichiarato Pasquale Fierro, CEO dell’azienda - , in quanto da trent’anni ascoltiamo la clientela e ne conosciamo le esigenze, cercando di risolvere i problemi che ci vengono rappresentati».[caption id="attachment_16194" align="alignleft" width="363"] Pasquale Fierro, CEO dell’azienda[/caption]Hygenia, produce dispenser e carta per il settore washroom, ha sede a Roma, nel quartiere EUR (presso la Nuvola di Fuksas). La squadra, tra commerciali e interni, è composta da cinquanta persone. Il suo è un progetto industriale molto efficiente e ambizioso, perché l’azienda crede fermamente nell’evoluzione ed esplora costantemente tutte le possibilità di innovazione, aprendosi alle più moderne tecnologie, perché interpreta il concetto di cleaning in tutta la sua valenza: tutela della salute, tutela dell’ambiente, qualità della vita, civiltà. In questo senso operano l’Ufficio Ricerca e Sviluppo, l’ufficio Software, che realizzano soluzioni apprezzate dal mercato.Un mercato che, peraltro, presenta delle turbolenze e che quindi ha necessità di trovare partner che li aiutino ad affrontare i problemi che la grande crisi mondiale ancora non ha del tutto superato.«La crisi ha costretto – spiega Pasquale Fierro – la clientela a ridurre i costi, perché l’utenza finale a sua volta ha dovuto confrontarsi con una diminuita possibilità di spesa. E noi ci siamo attivati, perché ritengo che un partner debba condividere e cercare di superare le difficoltà dei suoi collaboratori, per cercare di aiutare tutti gli attori della filiera ad abbattere i costi. E lo abbiamo fatto studiando tutte le possibili soluzioni, creando tecnologie che ci consentano di realizzare prodotti alla portata di tutti pur senza scadere di qualità». Finora Hygenia si è rivolta essenzialmente al mercato italiano, ma la qualità e l’efficienza dei suoi prodotti, che sono sviluppati con tecnologia tutta italiana, ha valicato, come fama, i confini nazionali. «Abbiamo ricevuto parecchie richieste di informazione dall’estero – conferma l’amministratore delegato - per cui abbiamo deciso di presentarci a ISSA Interclean, senza dubbio la vetrina più internazionale che ci sia. Abbiamo avuto un riscontro di interesse importante e questo ci riempie di orgoglio, perché la nostra politica di attenzione alle problematiche del mercato ne esce rafforzata».D’altra parte, Hygiena ha presentato a ISSA Interclean una serie di novità che testimoniano la mission aziendale.A partire dai nuovi dispenser per carta igienica no touch, forniti di sensori che evitano il contatto della carta con l’esterno, impedendone la contaminazione. Una linea pensata per il mondo ospedaliero, completata dalla gamma di dispenser per sapone, che consentono di monitorare la frequenza del lavaggio delle mani soprattutto da parte del personale, come quello della Grande Distribuzione o dei Fast Food, che deve garantire la massima igiene. Sono strumenti che permettono anche di tenere sotto controllo i consumi di sapone e disinfettante, dotati di un particolare software, abbinato a un’app che conduce l’operatore al dispenser più vicino. «Stiamo però adottando una nuova tecnologia che renderà le operazioni più veloci ed efficienti sfruttando al meglio il sistema WiFi».Un altro dei fiori all’occhiello di Hygiena presentati a Inteclean è la carta igienica realizzata dal bambù. Una scelta obbligata, sia dal costante rincaro della cellulosa, sia dalla necessità di tutelare l’ambiente, perché, afferma Pasquale Fierro «la nostra materia prima è una pianta infestante, per cui non distruggiamo l’ambiente, anzi lo preserviamo. Anche la sua lavorazione non richiede l’impiego di prodotti chimici. Noi utilizziamo bambù già pronto da trasformare in carta. Viene lavorato nei paesi asiatici, dove c’è una tradizione, e una coscienza, millenaria: lo utilizzano per costruzioni ecosostenibili e in questo senso inizia a essere impiegato anche in Europa. Noi, e siamo gli unici finora, lo abbiamo scelto per farne carta igienica e la nostra si è rivelata una mossa indovinata, perché abbiamo saputo coniugare qualità, tutela dell’ambiente, contenimento dei costi. Ritengo che in futuro l’utilizzo del bambù sarà la via maestra per la preservazione del territorio».La sensibilità ecologica di Hygiena non si ferma qui. «Ci stiamo interessando anche alla plastica. Stiamo riducendola nella nostra produzione e in laboratorio stiamo sviluppando nuove idee. Stiamo facendo dei test su materiali alternativi alla plastica, in un’ottica di Economia Circolare. Vorremmo realizzare un materiale per contenitori e packaging che possa tornare come nutriente all’ambiente. Ce lo chiedono i nostri mari e i nostri corsi d’acqua. Ed è ora di dare una risposta convincente».www.hygenia.it

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