Il soffitto ritrovato

Anche in questo settore, come in quasi tutti gli altri, vi sono varianti e trucchi del mestiere che si imparano strada facendo.
In questo caso, parliamo della pulitura criogenica utilizzata per la pulitura di un soffitto in legno verniciato, di una sala ristorante.Si è pensato a questo sistema perché particolarmente indicato per la ripulitura delle superfici lignee o di parti lapidee, muri in mattone a vista, parti in pietra a vista e in quei casi dove vi sia da rimuovere sporco vecchio, vecchi strati di muffe o di depositi di cantiere, velature di intonaco o intonaco di vecchio tipo a calce, vecchi impregnanti ormai degradati o scoloriti, vecchie vernici non compatte. Il sistema si avvale di utilizzo di ghiaccio secco ricavato da anidride carbonica compressa che raggiunge la temperatura di meno 78°C. E’ simile ad una sabbiatura, per cui necessitano un compressore volumetrico, uno stadio intermedio per l’abbassamento della temperatura del compressore e la macchina che miscela - secondo un regolatore da noi programmato - la quantità di ghiaccio secco che si vuole spruzzare con un apposito ugello, contro le superfi ci da pulire o ripristinare. Questo sistema di pulitura sfrutta lo shoc termico dell’impatto del ghiaccio secco sulle parti distaccando l’eventuale sporco o materiale per il forte ritiro causato dall’abbassamento improvviso della temperatura e conseguente distacco dal supporto su cui era precedentemente ancorato. Durante il sopralluogo, è comunque importante valutarne con attenzione la fattibilità, eseguendo possibilmente una prova manuale su una piccola porzione di superficie. Nel caso specifico del ristorante, la vecchia vernice da rimuovere era probabilmente il primo strato protettivo originale delle strutture lignee. Non è stato quindi di difficile la rimozione con la tecnica standard della ripulitura criogenica.

I VANTAGGI

Il notevole vantaggio di questo sistema è che alla fine, l’unico “sporco” provocato nell’ambiente di lavoro è il residuo di impregnante o vernice rimossa che, una volta raccolta non riempie nemmeno un secchio per il suo volume. Se dovessimo utilizzare la “sabbiatura” avremmo una nuvola continua di polveri e un notevole residuo di sabbia sui pavimenti e negli interstizi del legno da dover rimuovere, con conseguente allungamento dei tempi di lavorazione. Inoltre, il sistema di pulitura criogenica è il più idoneo in situazioni in ambienti con poco scambio di aria, a volte è sufficiente un buon ventilatore per poter operare senza doversi interrompere per capire quello che si sta facendo! Durante le fasi operative, è necessario adottare tutte quelle protezioni necessarie alle strutture e opere interne non interessate alle lavorazioni. Naturalmente importanti sono le precauzioni per evitare infortuni e contaminazioni degli operatori con i prodotti asportati dalla pulitura. Non è retorica: le cronache riportano ogni giorno infortuni sul lavoro - non bisogna sottovalutare i rischi.

LA SECONDA FASE

Terminate le fasi di ripulitura, si è proceduto al trattamento con oli naturali sbiancati. La nuova protezione doveva essere in sintonia con una linea più moderna delle nuove finiture e arredi; proprio per questo l’aggiunta all’olio di lino di uno specifico pigmento bianco ha fatto sì che i soffitti risultassero più chiari, riportando il legno al suo tono naturale, come fosse appena lavorato, senza andare a coprire la naturale venatura del legno.

DOPO UN ANNO

Sono passato a rivisitare i locali a distanza di un anno e posso affermare con soddisfazione, che il soffitto ha acquisito maggior bellezza: la naturale ossidazione del legno e degli oli sbiancati hanno portato a un aspetto più personalizzato e un po’ più imbiondito. Con il sistema di impregnazione a olio abbiamo un trattamento più semplice e non sarà più necessario tornare ogni volta al legno nudo per poter applicare un nuovo trattamento. Sarà sufficiente spolverare o pulire le superfici con un sistema adeguato e riapplicare una nuova mano di oli della stessa tonalità o anche, a volte, solamente ripassando delle cere cremose facilmente lavorabili. Proprio per questi motivi, è preferibile un sistema di trattamento di protezione che sia facilmente ripristinabile, perché non comporta interventi di recupero distruttivi per i materiali da lavorare e, aspetto da non trascurare, si avrà il minor disagio possibile, con minori costi, per il cliente finale.

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