Analisi, allestimento, azione: come funziona l’apertura del cantiere

A cura di Mauro MartiniArticolo tratto dallo Speciale Cantieri del numero di gennaio/febbraio 2019. Clicca qui per sfogliare online tutta la rivistaL’apertura di un cantiere interrompe la routine giornaliera degli appalti in corso e tutta la struttura aziendale si mobilita e si concentra sull’avvenimento con lo stesso pathos con cui un artista predispone la realizzazione di un’opera.L’artista siede davanti alla tela (ambiente di lavoro) e mentalmente passa in rassegna gli attrezzi di cui dispone e quelli che si dovrà procurare prima di iniziare l’opera, consapevole che il buon risultato dipende dalla scorrevolezza dell’azione e il rispetto delle precedenze operative. Infatti, l’esperienza ricorda che la mancanza di uno specifico attrezzo può interrompere il lavoro o imporre modifiche al percorso lineare.La valutazione tecnica sui componenti d’arredo delle strutture murarie che orienta la scelta delle attrezzature non è sufficiente per allestire correttamente un cantiere ma occorre esaminare la tipologia dell’attività che caratterizza l’oggetto sociale dell’utente. Valutazioni indispensabili per scegliere tra la forza lavoro le persone più adatte e, infine, non si potrà ignorare la possibilità che le condizioni climatiche e quelle operative possono mutare nel corso d’opera.Il contratto d’appalto per l’esecuzione di un intervento riporta spesso la frase “il lavoro deve essere eseguito a regola d’arte” per cui usiamo ancora questo parallelo per esaminare, oltre agli aspetti tecnologici, la profonda conoscenza delle diverse tipologie ambientali e quali sono le difficoltà e le criticità che si possono incontrare quando ci si confronterà con le proprie capacità:

  • La cultura dell’ospitalità
  • La cultura della sicurezza.
Utilizzeremo per l’apertura di un cantiere la tripla “A”: ANALISI, ALLESTIMENTO, AZIONE.

Prima di iniziare

Apriamo una parentesi per ripetere concetti già espressi, ma che risultano più che mai importanti in questi momenti in cui il fattore ‘prezzo’ sembra essere preponderante. Ogni imprenditore deve avere la consapevolezza del suo ruolo sociale, che non è solo quello di fare profitti ma quello di contribuire alla crescita culturale, morale e tecnica dei suoi collaboratori (e di conseguenza al sistema Paese). Ogni attività ha una sua ‘mission’ e quella del settore delle pulizie industriali è relativa alla prevenzione di patologie infettive attraverso l’applicazione di una corretta prassi igienica. Conservare lo stato d’uso naturale dell’habitat contribuendo all’immagine del proprio utente e, sempre in quest’ottica, gestire in maniera ottimale le risorse umane che con la loro professionalità riscattano un settore dalla sottostima per una corretta e giusta considerazione.L’impresa deve sviluppare il proprio bagaglio culturale e tecnico per confrontarsi – da professionista a professionista – con le utenze. Questo significa ‘interagire’ con l’utente, per creare le condizioni operative in grado di garantire il risultato sotto il profilo igienico, estetico e funzionale. Se un’impresa accetta passivamente le disposizioni dell’utente (che ignora l’articolazione e la complessità delle procedure industriali applicate al settore del cleaning professionale) non renderà possibile uscire da quella che è una gestione di rapporti in un ambito ‘domestico’. Fare cultura all’utente significa ricordargli le sue responsabilità nei confronti dell’ambiente, di chi lavora in quel luogo e di chi lo visita. Deve conoscere le norme di sicurezza e comprendere appieno l’importanza della prevenzione. E tutto questo va valutato quando si sceglie un appalto: la politica del ‘minor prezzo’, alla luce di queste considerazioni, si può rivelare un boomerang.

L’Analisi

In questa fase sono previsti tre punti da prendere in esame e da effettuare: l’Intervista, la Ricognizione, la Rilevazione. L’intervista è necessaria per capire le esigenze, le aspettative e la percezione della qualità dell’utente e dovrà essere un momento di confronto su come interagire per agevolare le operazioni: ad esempio, come isolare l’area di lavoro e quali sono le azioni che possono disturbare l’attività interna dell’utente. La ricognizione prevede la misurazione dell’area relativa l’intervento, quella dei percorsi e dove è ubicato lo spazio riservato alla collocazione e alla manutenzione dei materiali.La rilevazione traccia la mappa dei punti critici e segnala con quali fattori aggressivi occorrerà confrontarsi sul piano tecnico e comportamentale. I risultati del sopralluogo dovranno fornire le indicazioni relative alla scelta del set operativo, ai tempi di realizzazione, alla qualifica degli operatori.

L’Allestimento

Questo step prevede la nota di carico del set operativo (collocato in uno spazio riservato), che comprende:
  • Detergenti
  • Attrezzi agenti (panni)
  • Utensili
  • Attrezzi avvicinamento (scale)
  • Macchine e accessori
  • Protezioni ambientali
  • Protezioni operatori
  • Attestato della formazione
Gli operatori devono essere accompagnati in un giro di ricognizione per conoscere l’ambiente di lavoro e, in particolare, la posizione dei supporti operativi quali acqua e corrente elettrica. È anche necessario fare un’attenta valutazione dei possibili rischi in tema di sicurezza e conoscere quale deve essere il comportamento da tenere in ogni area.Prima di procedere dovrà essere realizzato un campione (sia si tratti di una superficie, sia di un intero locale) per evidenziare quale possa essere il risultato possibile e solo dopo averlo isolato e ricevuto il benestare dell’utente si deve procedere procedere all’esecuzione dei lavori.  

L’Azione

Con questa fase si intende il confronto con la qualità e la produttività, in modo tale da non trascurare la sicurezza; è necessario quindi un comportamento altamente professionale che prevede l’abbigliamento adeguato, l’uso delle protezioni, l’ordine del cantiere, le attrezzature pulite ed efficienti…Ogni partecipante deve avere la consapevolezza del suo ruolo, e l’impresa non deve accettare passivamente la disposizione dell’utente, che ignora l’articolazione e la complessità delle procedure applicate alla pulizia. Appare evidente che l’utente e l’impresa debbano rivedere l’impostazione tradizionale del loro rapporto, che dovrà comunque essere basato sulla fiducia e la consapevolezza che il proprio interlocutore sia persona seria e valido professionista.Riflessioni che appartengono al bagaglio culturale dell’impresario che, in relazione alle diverse tipologie di cantiere, deve predisporre tutte le operazioni compatibili con le esigenze dell’utente ma, essenzialmente, quelle che gli consentiranno di ottenere un risultato conforme alle attività che si svolgono al suo interno e i fattori aggressivi che le stesse generano.

La consapevolezza

È necessario conoscere le diverse tipologie del cantiere. Vi è quella che appartiene alla sfera degli interventi straordinari che si rendono necessari dopo una ristrutturazione dei locali o per eventi atmosferici particolarmente aggressivi o a causa di un incidente che provoca danni alle strutture e le superfici. Più frequentemente si verifica perché la pulizia quotidiana non ha saputo impedire che lo sporco superasse il limite critico.La tipologia del cantiere è completamente diversa se si tratta di un appalto che prevede il riassetto e pulizia giornaliera rispetto a un intervento isolato, e che prevede una pianificazione che stabilisca le precedenze operative, la ripartizione dei carichi di lavoro e la formazione delle squadre tenendo conto degli aspetti caratteriali degli operatori oltre che naturalmente le specializzazioni tecniche.Per concludere, non possiamo che ribadire che quest’attività ha due facce: la pulizia qualificata, eseguita seguendo criteri professionali, e quella che fa riferimento alla pulizia domestica, eseguita per compiacere l’utente, e che non consente un approccio tecnico per la pulizia delle superfici: che è poi il requisito e il risultato che un’impresa di servizi qualificata deve soddisfare.

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