In natura l’ossigeno [O] si presenta con una molecola biatomica: costituita da due atomi di ossigeno [O2]. In particolari condizioni avviene che l’ossigeno si presenti in natura con una molecola triatomica [O3]. Questo stato molecolare è abbastanza instabile e tende a disgregarsi, per cui la molecola di ozono si rompe formandone una di ossigeno biatomica (assai stabile) e un atomo di ossigeno (chiamato dagli esperti “ossigeno nascente”) che ha una fortissima azione ossidante che spiega le sue azioni disinfettanti, disinfestanti e deodorizzanti. Si pensi che quando si sottopone l’acqua [H2O] a idrolisi per ottenere idrogeno e ossigeno (nascente) l’elettrodo dove si produce (nasce) l’ossigeno deve essere fatto di platino, metallo praticamente inossidabile. Per fare un po’ di storia, prima del ‘700 non si conoscevano le proprietà chimiche e fisiche dell'aria. In quel secolo nasce la branca scientifica della 'pneumatica' che comincia a intuire l'aria come un miscuglio di gas e, nel 1782, Tiberio Cavallo scopre che se si sottopone l’aria a delle scariche elettriche l’ossigeno subisce delle trasformazioni. Dovrà passare mezzo secolo affinché queste “trasformazioni” vengano spiegate da Christian Friedrich Schönbein (chimico tedesco naturalizzato svizzero) che ne determinerà, nel 1840, la formula [O3].Classici ozonizzatori da laboratorio furono l’ozonogeni di Babo e di Berthelot mentre per la produzione industriale di questo gas si usano quelli di Siemens o di Halske. L’ozono è un gas di colore azzurro che diventa di un blu quasi nero quando, a –111,5°C, passa allo stato liquido e solidifica a –251,4°C. Oltre agli utilizzi nel nostro lavoro (già menzionati) l’O3 viene usato come deodorante degli oli e dei grassi, nell’imbiaccatura delle cere e delle paste di legno e, udite, udite nella stagionatura artificiale del vino. Inoltre trova un utile impiego nelle torri di ozonizzazione per la potabilizzazione delle acque perché elimina i germi ossidando il loro protoplasma, senza alterarne le caratteristiche organolettiche.A conferma di quanto nel 1500 affermò Paracelso che “tutto è veleno, dipende dalla dose” l’ozono se inalato a basse concentrazioni dopo un po’ di tempo produce nausee e sonnolenza mentre ad elevate concentrazioni provoca irritazione alle vie respiratorie, arrivando a compromettere gravemente le funzioni polmonari del soggetto fino a esiti mortali.Per quanto concerne i parametri di particolare interesse nel settore della disinfezione (anti-acaro)/disinfestazione/deodorizzazione sono: