“ll ricorso massiccio a pratiche di smart working e di formazione scolastica e universitaria telematica ha avuto un rilevante impatto sulla qualità dell’aria in una delle aree più inquinate d’Europa” – ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde. “Lo smog può essere una delle cause della più veloce diffusione del virus nelle aree con aria più inquinata della Cina e in quella con più smog d’Europa, che è purtroppo la pianura padana. A queste conclusioni è arrivata la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) che insieme alle Università di Bari e di Bologna, ha esaminato i dati pubblicati sui siti delle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale e li hanno incrociati con i casi di contagio riportati dalla Protezione Civile.”Aggiunge il prof. Livio de Santoli, prorettore del comitato scientifico della Fondazione: “Dallo studio risulta che le polveri sottili possono essere vettori del Coronavirus. Occorre riflettere sulla necessità di superare la circolazione di auto con motore a scoppio”.Non si sbilancia sull'argomento Arpa Lombardia, essendo la situazione in evoluzione. Sottolinea inoltre come la qualità dell'aria sia determinata da un insieme di fattori e solo una valutazione completa e organica degli stessi consente di portare a conclusioni tecnicamente sostenibili. Un'analisi seria, che è nelle modalità abituali di operare di Arpa Lombardia, richiede dati quantitativi, come per esempio i flussi di traffico o la produzione industriale, oltre che analisi di laboratorio sul materiale particolato raccolto, effettuando così la ricerca di traccianti delle diverse sorgenti. Inoltre, è necessario considerare la meteorologia, elemento che varia di giorno in giorno.Arpa Lombardia smentisce quindi categoricamente qualunque affermazione attribuita all'Agenzia sulla diretta correlazione tra le azioni di contenimento della diffusione del Covid-19 e il miglioramento della qualità dell'aria.