Viene lanciato un allarme dal Centro Antiveleni dell'Ospedale Niguarda di Milano: in questi giorni di emergenza l’uso dei disinfettanti per proteggerci dall’infezione da coronavirus è cresciuto vertiginosamente, e il panico generato dall'epidemia ha indotto, in alcuni casi, dei comportamenti pericolosi.«C’è chi seguendo tutorial online e “ricette fai da te”, prepara miscele di sostanze chimiche non compatibili tra loro - spiega Franca Davanzo, Direttore del Centro Antiveleni di Niguarda - "Chi imbeve le mascherine con quantità eccessive e poi le indossa, inalando un elevato dosaggio di sostanze chimiche. C’è anche chi riempie la casa di bottiglie di disinfettanti commerciali o preparati artigianalmente, e li lascia, magari in bottigliette non etichettate, alla portata dei bambini".Proprio i bambini sono i più esposti al pericolo generato da queste pratiche sbagliate: si registra infatti un incremento del 135% delle intossicazioni pediatriche.In Arizona, un uomo è morto dopo aver ingerito fosfato di clorochina, credendo che la sostanza lo avrebbe protetto dal contagio. Anche la moglie dell’uomo l'ha ingerita ed è stata sottoposta a cure mediche. L’ingrediente tossico utilizzato dalla coppia non era la forma terapeutica della clorochina, ma un ingrediente elencato in un trattamento antiparassitario per i pesci.