Rifiuti speciali: il rapporto ISPRA

Nel 2019 i rifiuti speciali aumentano del 7,3% rispetto al 2018, pari ad oltre 10 milioni di tonnellate. Un aumento importante che viene dopo una crescita registrata anche fra il 2017 e 2018, e che è prevalentemente generato dai rifiuti da costruzione e demolizione (+14%). Crescono i rifiuti non pericolosi, da 133 a 144 mln di tonn., i pericolosi sono sostanzialmente stabili intorno ai 10 milioni.Oltre un quarto dei rifiuti speciali sono “rifiuti da rifiuti”, cioè scarti prodotti dalle attività di recupero e smaltimento e dalle attività di bonifica e risanamento ambientale. A questi vanno aggiunti i rifiuti del trattamento delle acque. Dopo quelli da costruzione e demolizione, i “rifiuti da rifiuti” sono il principale flusso di rifiuti nazionale. Dato su cui riflettere per impostare la nostra strategia di economia circolare.I dati confermano l'Italia un polo industriale europeo del riciclo, con oltre due terzi dei rifiuti speciali che vanno ad operazioni di recupero. Ci sono però segnali di fragilità del sistema; l’export registra un aumento del 13,4% rispetto al 2018 e circa il 25% è diretto verso recupero energetico e discariche.La produzione e gestione di rifiuti speciali si concentra nel Nord Italia, dove si genera il 57,6% del totale dei rifiuti delle attività economiche. Nella sola Lombardia viene smaltito il 26% del totale rifiuti speciali italiani, e questo dato seganla uno squilibrio territoriale nord-sud ancora molto forte.Rispetto al 2018, aumenta di circa 280.000 tonnellate la produzione di fanghi da depurazione civile, segno che i processi di depurazione si stanno diffondendo ancora. La maggior parte dei fanghi, però, viene ancora oggi avviata a smaltimento e non a recupero.

Se l’articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Nessun commento

Lascia un commento