di Graziano DassiNel mondo della chimica-fine le formulazioni diventano sempre più raffinate e le concentrazioni dei p.a. sono tali da attenuare i rischi ambientali. Mentre è nel contesto dei monitoraggi (che preferirei definire fase diagnostica) che si vanno affrancando le tecnologie più raffinate. Ad esempio l’uso delle fotocamere sta rendendo sempre più oggettiva la documentazione di quanto accade sul territorio e nel chiuso dei nostri edifici e parimenti la gestione in remoto delle informazioni è in aumento esponenziale.I vantaggi non sono di poco conto perché avere la prova provata di una infestazione in atto con tutti i dettagli connessi consentirà di attuare programmi di lotta mirati e adeguati allo stato dell’arte, e di misurare in modo certo i risultati ottenuti dai nostri trattamenti.Naturalmente c’è il rovescio della medaglia, in particolare l’organizzazione e la gestione dei dati trasmessi. Non è nella tecnologia la soluzione del problema, ma nel giusto modo della sua utilizzazione. Come il posizionamento errato della miglior trappola/lampada ci induce all’errore così le nostre foto-trappole dovranno essere collocate con perizia pena documentare il nulla. Una applicazione parallela nell’ambito del monitoraggio murino è rappresentato dall’integrazione dei punti esca con un sistema che segnali in remoto la presenza degli indesiderati ospiti. Una volta comprovata in modo strumentale la loro presenza non manca che scegliere la o le soluzioni più idonee alla realtà in cui si ravvisa la necessità di intervenire. L’analogia con la clinica medica è evidente e pertinente: [A] analisi dello storico (anamnesi), [B] ispezioni e monitoraggi per valutare la gravità del problema (diagnosi e se i monitoraggi sono effettuati con trappole si potrebbe prendere in prestito la terminologia in uso nei frutteti i Trap test, per arrivare, come detto, al foto-trappolaggio), [C] interventi veri e propri che possono spaziare dalla manutenzione, alla pulizia “entomologica”, ai trattamenti classici per arrivare al posizionamento di un numero di trappole atte a tenere sotto controllo l’infestazione (Mas trap), [D] pianificazione nel tempo degli interventi ritenuti necessari (prognosi). Quest’ultimo aspetto è spesso trascurato nella contrattualistica anche se è ben rimarcato nel sistema HACCP.Quanto detto si presta bene alle linee guida dell’IPM, obiettivo che peraltro richiede un confronto costruttivo fra l’ufficio acquisti/provveditorato/assessorati e direzione/controllo qualità e i commerciali delle ditte di servizio a cui è dedicato il sempre più difficile compito di far quadrare i conti. Nelle attrezzature distributive si vede potenziarsi la sicurezza operativa degli atomizzatori/nebulizzatori diventando essi “elettrici”. I vantaggi “ecologici” dei trattamenti all’interno delle strutture o anche in spazi esterni provvisti di prese di corrente o raggiungibili con prolunghe sono evidenti sia per l’assenza di gas di scarico sia per la quasi assenza di rumore. È gioco forza prendere ad esempio una attrezzatura con tali caratteristiche riportandone i dati salienti sia ingegneristici sia applicativi.Dati tecnici atti a definirne i campi di applicazione