di Maurizio PedriniFin dalla sua comparsa, agli inizi del ‘900, la lavasciuga pavimenti si è imposta all’attenzione come indiscussa “regina” della pulizia meccanizzata. A dire il vero, agli inizi questi macchinari erano complessi e anche assai ingombranti, mentre oggi l’evoluzione tecnologica ha fatto in modo di trovare sul mercato diversi prodotti e varie tipologie. Si parte dai modelli miniaturizzati per appartamenti, di medie dimensioni per ambienti commerciali, passando per tipologie più grandi adatte ad ambienti industriali e terminando con le grandi macchine per il settore stradale urbano. Peraltro, l’uso di queste modernissime macchine per la pulizia nei lavori più impegnativi di rimozione dello sporco e lavaggio delle superfici dell’industria pesante, sta prendendo sempre più piede. Ne è una testimonianza l’esperienza maturata da ASSMO, Assistenza Motoscope, la società creata dall’ azienda produttrice modenese RCM. Abbiamo incontrato Renzo Raimondi, che ne è responsabile, oltre che direttore tecnico del noto marchio del settore, per raccogliere la sua testimonianza. “ASSMO - esordisce Raimondi - è nata nel 1985 dall'esigenza di RCM Motoscope di avere un partner di assoluta fiducia al quale affidare la manutenzione delle macchine che uscivano dallo stabilimento di produzione. Anche se il nome può trarre in inganno, ASSMO fin dall'inizio si è occupata anche di lavasciuga e aspiratori e non soltanto delle macchine prodotte da RCM, ma anche di numerosi altri marchi. Nel tempo il servizio si è fortemente ampliato, dimostrando l'indiscutibile serietà, professionalità e organizzazione messa a disposizione dei clienti. Oggi l’azienda può contare su una quindicina di persone che si dedicano totalmente a questo lavoro, con ben otto furgoni attrezzati. Quando ci viene segnalato un problema, inviamo in loco i nostri esperti che effettuano una valutazione mirata circa l’intervento da mettere in atto, specificando tutto ciò che è necessario per agire, anche in termini di costi. Alla fine viene steso un preventivo mirato, a garanzia di massima serietà verso il cliente. Già da diversi anni all'attività di manutenzione e riparazione di macchine per la pulizia industriale si è affiancata quella del noleggio, nella quale l'azienda ha fortemente creduto ed investito, precorrendo i tempi, quando nel settore del cleaning il noleggio non era né conosciuto né utilizzato. Oggi possiamo vantare anche un’efficiente organizzazione al servizio del rent. Dal noleggio poi si crea una grande disponibilità di lavasciuga e aspiratori usati, per ogni esigenza del cliente”.La vostra, dunque, è un’attività ampiamente e positivamente collaudata?“Certamente. In questi anni abbiamo puntato soprattutto sul noleggio di lavasciuga pavimenti e motospazzatrici, ora decisamente apprezzato nel settore produttivo della ceramica. Molte aziende si sono rese conto che questa formula è particolarmente conveniente e consente loro di cambiare spesso la macchina, a seconda delle esigenze di pulizia. Il nostro è un noleggio full service, che comprende anche il servizio di manutenzione, il che significa che ogni modello fornito al cliente è curato con un’assistenza scrupolosa e professionale. In media, ogni due mesi interveniamo sulla macchina eseguendo la manutenzione generale, quella del motore, cambiando le spazzole, i filtri dell’olio. Pratichiamo, insomma, un servizio di assistenza a trecentosessanta gradi, sia sulle lavapavimenti che sulle motospazzatrici, a prescindere che si tratti di modelli elettrici, con motore a scoppio, o diesel”.Può confermarci che l’impiego della lavasciuga pavimenti, negli ultimi anni, si è diffuso anche nell’industria pesante, grazie ad una gamma di prestazioni sempre più mirate ed elevate? “Certamente, ne sono testimone. In primis, per quanto ci riguarda, nel campo produttivo della ceramica, ma va precisato che tra i nostri clienti che le utilizzano regolarmente nei loro stabilimenti, annoveriamo anche aziende assai note, come la FIAT, la Ferrari e la Maserati. Soffermandosi sul settore ceramico, va detto che la pulizia meccanizzata ha iniziato a diffondersi negli anni Settanta, perché prima le superfici venivano trattate a mano. Con l’ampliarsi dei capannoni e delle linee produttive, l’esigenza di servirsi di nuovi, potenti mezzi per la pulizia meccanizzata è diventata sempre più impellente. Fino a qualche anno fa in questi contesti industriali venivano adoperate solo le motoscope, soprattutto per far fronte agli enormi quantitativi di polvere che scaturivano dalle lavorazioni. Successivamente, un po’ alla volta, si è imposto l’uso della lavasciuga pavimenti, in grado di fornire ottimi risultati finali, ovvero, pavimentazioni più lucide, esteticamente belle e con meno polvere. Del resto, le macchine che movimentano internamente, in automatico, le piastrelle necessitano di assoluta pulizia, perché anche la minima polvere depositata nelle delicatissime parti elettroniche rischia seriamente di comprometterne il regolare funzionamento”.Quali caratteristiche devono possedere le macchine lavasciuga pavimenti impiegate in questo difficile comparto?“Normalmente si tratta di modelli con operatore a bordo, di grandi dimensioni, in grado di operare mediamente dalle sei alle otto ore al giorno, dotate di serbatoi che contengono dai 250 ai 300 litri d’acqua, capaci perciò di funzionare per più di un'ora, un’ora e mezza senza dover fare rifornimento. Funzionano al meglio in stabilimenti con superfici da pulire che vanno dai 10mila ai 20mila metri quadri. Il loro compito, come dicevo in precedenza, è quello di eliminare completamente la polvere. Noi, come RCM, produciamo dei modelli combinati, in possesso di una duplice funzione: la prima è quella di motoscopa, la seconda è lavante. Si tratta di macchine che ottimizzano i tempi di pulizia, riducendo notevolmente quelli richiesti per gli interventi, proprio perché assolvono egregiamente a questa duplice funzione in un solo passaggio. Le altre macchine lavasciuga, da noi fabbricate e proposte al comparto, sono invece utilizzate per rimuovere una tipologia di polvere abbastanza fine, che va perciò abbattuta con l’acqua, perché la sola motoscopa ne solleverebbe troppa”.E per quanto concerne l’industria meccanica?“Anche in questo ambito, la lavasciuga pavimenti sta riscuotendo sempre più consensi. La situazione, ovviamente è diversa, perché spesso la macchina è chiamata ad agire con ruoli ancor più delicati, interagendo con l’uso di prodotti chimici ad hoc, in grado di rimuovere specifiche tipologie di sporco. Per terra, infatti, rimangono spesso residui di lavorazioni costituiti da oli e grassi decisamente ostici, segni tracciati dalle rotelle di carrelli elevatori: in tutti questi casi, oltre a lavare bene, è necessario sgrassare con efficacia per togliere ogni traccia dalla pavimentazione”.Quindi, si può ragionevolmente ritenere che l’impiego della lavasciuga pavimenti in questi settori è destinato ad espandersi, integrando quello della motospazzatrice e sostituendo la tradizionale pulizia manuale. Con quali vantaggi?“È evidente che quando si pulivano queste vaste superfici con la sola forza delle braccia, tramite la scopa, lo straccio e il mocio, il risultato in termini di efficienza era alquanto approssimativo. In particolare, la polvere raccolta con la paletta o col badile era inevitabilmente destinata, in una quantità pari almeno al 30%, a volare e disperdersi nell’aria, con effetti negativi sia per l’igiene dell’ambiente che per la salute dei lavoratori. Anche il famoso mocio non faceva altro che spalmare la macchia di polvere per terra, che solo in minima parte veniva raccolta strizzando lo straccio. La macchina lavasciuga pavimenti garantisce, viceversa, la soluzione piena del problema”.Tornando all’impiego della lavasciuga pavimenti nel mondo della ceramica e dell’industria pesante, possiamo esaminare quanto è accaduto durante la fase più acuta della Pandemia da COVID 19. Il loro impiego, con gli opportuni adattamenti, si è rivelato davvero utile?“Come altre aziende del professional cleaning, anche RCM, nel momento in cui è scoppiata la pandemia, ha colto tempestivamente la domanda proveniente dalle aziende industriali, che chiedevano macchine capaci di sanificare al massimo le superfici. Si trattava di intervenire efficacemente in grandi ambienti, quali capannoni, magazzini con scaffalature, stabilimenti con linee di produzione. Ci siamo messi prontamente al lavoro puntando ad applicare alle nostre macchine lavasciuga pavimenti delle apposite attrezzature per sanificare le pavimentazioni, spruzzando del liquido efficace in funzione anti-virus. Quindi, abbiamo dotato le macchine di questi serbatoi supplementari che ad ogni passaggio sulla superficie trattata, oltre a pulire e lavare, spruzzavano questa potente soluzione vaporosa”.Guardando al futuro, come vede l’uso della lavasciuga nel comparto dell’industria pesante? Quali plus dovranno avere le macchine per essere ancora più tecnologicamente avanzate e maggiormente competitive?“Qui le rispondo volentieri, non tanto come rappresentante dell’ASSMO, ma quale responsabile tecnico di RCM, impegnato costantemente con la mia equipe a progettare nuove macchine per rispondere ai bisogni della clientela. Credo senz’altro che, a fronte di una necessità di evoluzione tecnologica continua, anche le lavasciuga pavimenti dovranno trovare accorgimenti sempre più puntuali ed efficienti. Ritengo fondamentale un passaggio su tutti: quello della trazione. Infatti, se fino a qualche anno fa le macchine con propulsione interna a benzina e diesel rappresentavano il 60-70% del totale, attualmente la percentuale si è capovolta a favore di quelle elettriche. Il futuro va senz’altro in questa direzione, quindi avremo sempre più lavasciuga pavimenti elettriche e con batterie al litio assai potenti che consentiranno un’autonomia di lavoro di almeno sette-otto ore senza necessità di ricarica”.