Per chi rifiuta un pagamento con il Pos è prevista una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione; questo è il provvedimento che fa parte del decreto sull’attuazione del Pnrr, che prevede quindi non più solo l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici, ma anche l’applicazione di sanzioni in caso di mancato adeguamento alla normativa.
Previsti bonus per chi non ha ancora il Pos
Chi deve mettersi in regola con il Pos può usufruire di un credito d'imposta:
- sulle commissioni relative a pagamenti con POS;
- per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di POS collegati ai registratori di cassa;
- per l’acquisto di sistemi evoluti di incasso, che contestualmente al pagamento consentono anche la memorizzazione e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi.
Mentre fino al 30 giugno 2022 il credito d’imposta era pari al 100% per le somme addebitate sulle transazioni con carte o bancomat mediante strumenti collegati a registratori di cassa, dal 1° luglio si è tornati al 30% per il credito, come previsto dall’articolo 22 del decreto legge n. 124/2019. Ad averne diritto sono gli esercenti attività di impresa, arte o professioni con ricavi e compensi relativi all’anno precedente di importo fino a 400.000 euro. Il bonus spetterà esclusivamente in caso di acquisto di POS collegati ai registratori di cassa telematici, per un importo massimo di 160 euro.
Le eccezioni
Se sono in corso guasti o disservizi che costringano professionisti, artigiani e imprenditori a non accettare, per impossibilità tecnica, il pagamento elettronico, non si rischiano sanzioni. Tale impossibilità tecnica dovrà però essere provata. Tra le eccezioni figura anche l’impossibilità di elaborare una transazione su un circuito non supportato dal servizio Pos.