di Maurizio PedriniLa necessità di respirare aria salubre nei luoghi di vita e di lavoro, posta al centro dell’attenzione dalla diffusione della malattia da coronavirus SARS CoV-2, purtroppo, è ancora troppo sottovalutata, così come la cultura di quanto sia rilevante la corretta igiene dei sistemi di trattamento dell’aria in locali al chiuso nei quali tutti noi trascorriamo ogni giorno tante ore della nostra vita. Abbiamo incontrato Andrea Casa, uno dei massimi esperti italiani in materia di igiene aeraulica, autore del libro “Respirare Aria Pulita” per approfondire alcuni aspetti di questo interessante e stimolante volume che si fa leggere tutto d’un fiato.La pandemia da SARS CoV 2 ha richiamato l’attenzione di opinione pubblica e istituzioni sulla problematica dell’igiene, compresa quella delle condotte aerauliche: ritiene che vi siano le condizioni per un cambiamento di mentalità e una maggiore e più diffusa consapevolezza?“Durante la pandemia ho sentito dire di tutto sull’aria indoor, soprattutto nei primi mesi. C’è stata una richiesta enorme del mercato per le sanificazioni, ma anche una grande confusione. Scrivendo il libro Respirare aria pulita ho colto questa occasione per fare chiarezza su argomenti che, troppo spesso, sono stati trattati con superficialità. La pandemia ha posto maggiore attenzione sull’importanza dell’aria, infatti oggi c’è molta più consapevolezza sul tema, ma c’è ancora tanto lavoro da fare”.Nel suo libro lei fornisce dei dati assai preoccupanti sugli effetti dell’inquinamento indoor: gli inquinanti di un ambiente “al chiuso”, possono essere addirittura da 2 a 5 volte superiori rispetto ad un luogo aperto. Quali conseguenze derivano da questo fenomeno?“Numerosi studi hanno evidenziato come la contaminazione microbiologica dell’aria sia riconducibile alle scarse condizioni igieniche degli impianti, oppure a errori nella progettazione e installazione, che non ne consentono un’adeguata manutenzione. L’accumulo di polveri e la presenza di detriti e incrostazioni all’interno dei vari componenti favoriscono la colonizzazione delle superfici da parte degli agenti microbiologici. Tre le conseguenze più importanti figura la Sick Building Syndrome (SBS – Sindrome dell’edificio malato), cronologicamente associata all’attività lavorativa, poiché, spesso, l’allontanamento dall’ambiente malsano è sufficiente per la sua attenuazione. Le Building Related Illness (BRI - Malattie correlate agli edifici), invece, sono caratterizzate da un quadro clinico generalmente uniforme e un’eziologia ben identificata: batteri, miceti, virus e contaminanti chimici. I sintomi si presentano in una bassa percentuale degli occupanti dell’edificio, ma per la guarigione del paziente è necessario un tempo prolungato e un’adeguata terapia farmacologica”.Quali scopi si propone di raggiungere con la pubblicazione del suo libro?“Respirare Aria Pulita ha, anzitutto, l’obiettivo di diffondere la cultura di una corretta igiene dei sistemi di trattamento aria, offrendo una visione d’insieme comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Il libro analizza le caratteristiche dell’inquinamento dell’aria indoor, il funzionamento degli impianti di trattamento aria, i sistemi di valutazione e gestione del rischio aeraulico e le problematiche derivanti da una scorretta gestione degli impianti di trattamento aria. L’idea di fondo è quella di contribuire alla diffusione di una maggiore consapevolezza dei benefici che può apportare un’adeguata igiene dei sistemi HVAC che, per loro stessa struttura e funzione, incorrono in fisiologici fenomeni di contaminazione”.Possiamo addentrarci brevemente sulla struttura del volume, elencando le varie parti in cui si articola e sviluppa?“L’edizione offre una visione d’insieme sull’igiene aeraulica, in una chiave di lettura chiara e semplice, che permette anche ai ‘non addetti ai lavori’ di entrare nel merito della materia. In dettaglio, i diversi capitoli spiegano il rapporto tra inquinamento outdoor e indoor con un focus sulle implicazioni per la salute; descrivono i principi di funzionamento dei sistemi di trattamento aria e forniscono una panoramica della situazione legislativa italiana. Inoltre, analizzano le operazioni di valutazione del rischio, ispezione e sanificazione degli impianti e propongono un metodo versatile per effettuare una corretta verifica dell’impianto, attuabile mediante protocolli standardizzati, che tengano conto delle specificità dell’ambiente e delle condizioni di interazione. Infine, a seguito di un approfondimento su temi legati all’efficienza energetica, vengono esposti gli ultimi sviluppi per il monitoraggio in continuo, da remoto, dello stato igienico degli impianti dell’aria”.Quali riscontri ha ottenuto finora questa importante pubblicazione? È soddisfatto?“La soddisfazione è tanta, così come lo è stata la fatica di scrivere un testo che per la prima volta si è posto lo scopo di una rigorosa divulgazione scientifica che fosse però a portata di tutti. Il libro è stato presentato in anteprima nel corso di ANAM13 (AIISA NADCA Annual Meeting), che si è svolto a Padova dal 6 all’8 luglio. La manifestazione più importante di settore, durante la quale ho avuto modo di condividere alcuni degli argomenti contenuti. Certamente, il percorso divulgativo da compiere è ancora lungo: ritengo infatti che vi sia molto da lavorare per promuovere una completa formazione e informazione sulla qualità dell’aria indoor. Spero, comunque, che Respirare aria pulita rappresenti un punto di partenza per stimolare un approccio multidisciplinare e favorire lo sviluppo di nuovi contributi scientifici, che possano efficacemente arricchire le competenze e conoscenze in materia di igiene aeraulica”.Esaminiamo brevemente alcuni aspetti davvero essenziali da lei affrontati: cos’è la sanificazione aeraulica?“Per sanificazione aeraulica si intendono tutte quelle azioni correttive che si rendono necessarie qualora le evidenze raccolte in sede di ispezione indichino la presenza di contaminazioni di natura chimica o microbiologica. Essa consiste di due fasi distinte, ma inscindibili, ovvero dipendenti l’una dall’altra: la fase di pulizia e/o detersione e quella successiva di disinfezione o sterilizzazione”.Per quanto concerne i nuovi sistemi di monitoraggio, cosa può dirci? Possiamo immaginare l’avvento di nuove tecnologie?“Dal 2017 stiamo lavorando a un nuovo sistema di controllo da remoto, Remotair, che si serve dell’intelligenza artificiale per garantire la salubrità dell’aria 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. La tecnologia è un importante alleato che consente un controllo oggettivo dello stato igienico degli impianti e delle condizioni dell’aria. Remotair, oltre a essere utile ai fini del risparmio di tempo e denaro, fornisce tutta una serie di dati in tempo reale. Il monitoraggio continuo è la vera rivoluzione nel campo dell’igiene aeraulica, perché in caso di anomalie, permette di intervenire con estrema efficacia e rapidità, fungendo altresì da imprescindibile strumento di prevenzione rispetto all’insorgere di pericoli”.