Efficienza energetica negli ospedali

Fabio ChiavieriPartendo dal presupposto che negli ospedali ridurre i consumi energetici è alquanto complesso visto il gran numero di macchinari e attrezzature attive 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, cosa è necessario fare per limitare il consumo energetico di un ospedale piuttosto che di una clinica o di una RSA sia in fase di ristrutturazione sia di nuova costruzione? Stabilire politiche energetiche che guardino al futuro grazie all’impiego di fonti alternative ma anche adeguare i modelli architettonici nell’edilizia sono necessità improrogabili. Peraltro, le leggi sull’efficienza energetica ci sono. Il D.Lgs 102/2014, attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, “obbliga le grandi imprese e le imprese energivore a eseguire una diagnosi energetica dei propri siti… che preveda una strategia di monitoraggio e una misura dei consumi”. Gli ospedali, in quanto aziende energivore e gasivore, rientrano tra questi soggetti. L’Agenzia Nazionale Efficienza Energetica ha costituito un tavolo tecnico con l’obiettivo di aiutare le strutture sanitarie a elaborare il rapporto di diagnosi energetica con ottimi risultati.L’Università Campus Bio-Medico di Roma, per esempio, ha investito in un sistema di monitoraggio energetico che interessa 80 contatori installati negli impianti più energivori. In prossimità della struttura è stato installato un trigeneratore con motore endotermico a combustione interna da 1,56MWh elettrici che garantisce una produzione di 12,5GWh all’anno di cui 2,1 ceduti alla rete. L’IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio del Gruppo San Donato, per citare un altro esempio virtuoso, prevede un risparmio a regime superiore del 30% rispetto all’impiego di impianti tradizionali grazie a una politica energetica green che prevede l’utilizzo di fonti energetiche alternative, con l’impianto fotovoltaico, il sistema di pompe geotermiche, il teleriscaldamento generato dall’utilizzo di rifiuti urbani e l’impianto di cogenerazione che fornisce 2MW di energia elettrica. Da qui si evince l’importanza e il supporto dell’ingegneria e dell’architettura nel settore ospedaliero e sanitario. Un altro caso che vale la pena menzionare è quello dell’ospedale Versilia che, sfruttando gli Energy Performance Contract, ha utilizzato dei contratti a rendimento energetico puntando al risparmio energetico attraverso un progetto di riqualificazione a bassa intensità di capitale investito. Il Meyer di Firenze è stata, invece, la prima struttura in Italia a introdurre sistemi avanzati di ventilazione, climatizzazione e illuminazione per ridurre al minimo i consumi energetici e creare un migliore equilibrio termico all'interno. Inoltre, numerose strutture sanitarie italiane partecipano al progetto europeo RES - Renovable Energy Sources, il cui obiettivo è quello di ridurre le emissioni di anidride carbonica degli oltre 15.000 ospedali esistenti in tutta Europa: l'Istituto Europeo di Oncologia, l'istituto Humanitas Rozzano, gli ospedali di Ravenna, Rimini, Forlì, Cesena, Genova e Torino, l'ospedale San Matteo di Padova. La palma per il numero di ospedali ecosostenibili va comunque agli Stati Uniti, seguiti da Regno Unito, Canada e Singapore.Ingegneri e architetti sono concordi nell’affermare che è necessario puntare su un progetto che sia complessivamente sostenibile che, oltre alla parte tecnica – efficienza energetica, vulnerabilità sismica, l’erogazione di gas medicinali ecc. – consideri la sicurezza di pazienti e operatori. Attualmente si sono visti buoni risultati proprio nel campo del risparmio energetico e dell’uso ottimizzato dell’energia, anche alternativa, ma ancora molto da fare rimane sotto l’aspetto del comfort di pazienti e operatori. Gli eventi inaspettati, che sia un virus piuttosto che crisi climatiche o politiche con implicazioni economiche, vanno preventivamente studiati e previsti per dare vita a strutture ospedaliere maggiormente resilienti. La costruzione di nuovi ospedali o la riqualificazione di quelli già in funzione devono essere caratterizzati da un’impronta ecologica delle attività a partire dalle prestazioni energetiche.

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