FIDEN per le imprese di pulizia e facility management

Incontriamo Hans Ziegle, presidente di FIDEN, piattaforma europea delle imprese operanti nel settore della pulizia industriale nel prestigioso contesto dell’Hilton Molino Stuky di Venezia, al termine della riunione del Consiglio Direttivo che ha affrontato i temi che investono il settore in un momento di difficoltà e grande cambiamento.Innanzitutto, cos’è FIDEN e quali tipologie di associati rappresenta in Europa?“Dal 1956, anno di fondazione, la nostra Associazione offre una piattaforma di formazione professionale e crescita culturale finalizzata alla cultura del pulito a tutte le piccole e medie imprese e imprenditori che operano in ambito continentale nel settore della pulizia industriale e del Facility Management. La nostra proposta di aggregazione, durante gli anni si è allargata a favore dell’intero comparto. In sostanza, attualmente FIDEN rappresenta un importante punto di riferimento europeo non solo per le imprese di pulizia, ma anche per la filiera costituita da tutte le realtà impegnate a far sì che esse possano offrire i migliori prodotti a prezzi competitivi, rispondendo al meglio alle esigenze di pulizia, igiene e sanificazione. Possono aderire a FIDEN anche produttori di macchinari ed apparecchiature per la pulizia; produttori di detersivi; imprese di consulenza orientate al settore della pulizia, fornitori di software speciali per il comparto della pulizia industriale; associazioni interessate alla pulizia industriale operanti in ambito regionale e nazionale”.Quali obiettivi generali perseguite?“La nostra Associazione, che conta ormai sessantasei anni di vita, è sorta grazie al rapporto di condivisione e amicizia instauratosi tra i soci fondatori: tedeschi, spagnoli, italiani e francesi, desiderosi di creare un fattivo rapporto di collaborazione e amicizia per lo scambio di esperienze e la conoscenza reciproca. Siamo una realtà nata dal basso, che ha sempre mantenuto questa identità, occupandosi nel tempo di tanti temi che ci stanno a cuore: dalle tendenze emergenti del mercato alla formazione professionale. Supportiamo costantemente gli iscritti nella ricerca di partner di cooperazione, ad esempio ai fini della formazione di comunità di fornitori operanti a livello internazionale. Consigliamo e indirizziamo i nostri soci in caso di trasferimento o acquisizione di azienda, occupandoci con attenzione del passaggio generazionale d’impresa. Favoriamo le relazioni tra le imprese che si occupano di pulizia industriale e i produttori di innovazioni tecnologiche, e non solo, che possono dare impulso concreto ai fini del miglioramento dell’efficienza e della qualità delle prestazioni nel campo dei macchinari, delle attrezzature e dei prodotti per la pulizia professionale”.Come siete organizzati nell’ambito della rappresentanza in ambito europeo?“FIDEN ha una rappresentanza presso l'Unione Europea, a Bruxelles, e un segretariato permanente a Monaco di Baviera. La nostra rappresentanza ufficiale nella capitale del Belgio presso la sede di UEAPME (Unione europea dell'artigianato e delle piccole e medie imprese) mantiene i contatti con le istituzioni dell'Unione europea e assicura un flusso costante di informazioni per quanto riguarda gli ultimi sviluppi, tra il Segretariato di Monaco di Baviera e i membri, in particolare in relazione a questioni specifiche di interpretazione e di attuazione dei regolamenti e dei progetti europei e nella ricerca di partner di cooperazione. Non dimentichiamo, però, che la nostra non è un’associazione sindacale o politica: questo compito è delegato alle singole associazioni dei Paesi membri che, a loro volta, fanno capo in Europa alla FENI”.Quando si parla di piccole e medie imprese, ci si riferisce a un panorama assai variegato, a livello europeo?“Certamente, in Germania e Francia l’aggettivo ‘piccolo’ è riferito ad imprese che possono contare tranquillamente su un numero di dipendenti variabile da 1500 a 4000. In Italia, come ben sappiamo, la realtà è assai frammentata e parcellizzata. Le nostre sono imprese d’origine familiare; non possono aderire a FIDEN le società di capitale. Vorremmo che in prospettiva crescesse il numero di adesioni da parte delle imprese italiane, che rappresentano una fascia sempre più importante del macro settore dei servizi e dell’economia nel vostro Paese. Abbiamo a cuore che cresca la grande famiglia europea della pulizia professionale, in grado di perseguire a tutto tondo la crescita dell’igiene, arricchendo sempre di più la rete degli scambi culturali”.In effetti, ai vostri congressi si respira sempre una gradevole atmosfera di amicizia che comunicate a quanti sono vostri ospiti: è così che si costruisce la cultura europea del pulito?“Abbiamo solo l’ambizione di apportare il nostro contributo che va in questa direzione: possiamo essere amici, darci una mano, fare rete per affrontare insieme i grandi problemi che ci riguardano: la formazione del personale, la concorrenza sui mercati, il reperimento delle risorse economiche ed umane, la sostenibilità, l’innovazione digitale e tanti altri ancora. Cerchiamo di unire l’utile al dilettevole organizzando i nostri congressi nelle città più belle e suggestive dei paesi di provenienza dei nostri associati: l’anno scorso, per esempio, siamo stati ospiti in Croazia, l’anno prossimo torneremo in Italia, per la precisione in Sardegna. Aggiungo solo che quest’anno il nostro tradizionale incontro si svolgerà a Lisbona, capitale del Portogallo”.Quali temi vi stanno a cuore e rappresentano delle priorità, tra i molti al centro della vostra attenzione?“Stiamo mettendo a punto un’innovativa piattaforma digitale per la formazione del personale in cui, oltre alla leva on line e alla teoria, trovi posto anche un adeguato percorso di tirocinio pratico e mirato per gli addetti alle pulizie. Sappiamo bene che in Francia e Germania esistono esperienze di formazione che partono dai livelli base di addestramento professionale per giungere a percorsi universitari assai elevati, come la preparazione per diventare imprenditori del settore”.Quali sono le principali problematiche e le esigenze scaturite dal Covid da affrontare oggi nel post pandemia da parte vostra?“Vi è una grande carenza di personale qualificato; le nostre imprese sono sempre alla disperata ricerca di addetti specializzati. Il problema è serio perché questo elemento, da solo, è in grado di fare la differenza, infatti sul mercato non c’è più la concorrenza basata sul prezzo, ma sul servizio svolto dal personale meglio preparato ed efficiente. Insomma, questa è la voce dell’offerta che rappresenta un vero e proprio valore aggiunto. Questo, tra l’altro, sarà proprio uno dei temi centrali che affronteremo a Lisbona. Poi parleremo anche dell’offerta e di come, in misura sempre maggiore, avranno successo le imprese di pulizia che sapranno svolgere meglio l’incarico assegnato, non quelle in grado di offrire alla committenza il prezzo più basso, apparentemente più conveniente. Un’ultima importante riflessione la dedicheremo senz’altro all’immediato futuro, consapevoli che - in prospettiva - per effetto dello smart working con la possibilità di svolgere il lavoro a casa, e alle emergenti esigenze di conciliare il lavoro con la vita privata, vi saranno meno superfici di uffici da pulire. La grande sfida, per le nostre imprese ormai orientate anche al Facility, sarà quella di inventare nuovi servizi, esplorando opportunità un tempo sconosciute”.Le rivolgo un’ultima domanda: lei è un imprenditore tedesco, CEO di Ziegle Gruppe Ludwigshafen: ci può dire se anche in Germania dovete affrontare i problemi della concorrenza sleale, specialmente nel campo della sanificazione, e nell’aggiudicazione degli appalti al massimo ribasso da parte della Pubblica Amministrazione?“Guardi, credo che la nostra sia una situazione profondamente diversa dalla vostra, perché il mercato è orientato da norme precise severe, applicate anche grazie a controlli piuttosto rigidi. Per esempio, durante la pandemia da SARS CoV-2 le attività di sanificazione erano assolutamente interdette alle imprese improvvisate. Tale compito era riservato solo ad imprese qualificate, in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge e di apposita certificazione per operare in contesti delicati come hotel, fiere, scuole ecc. Per quanto riguarda invece l’aggiudicazione degli appalti di pulizia da parte della PA, posso solo dirle che nel mio Paese viene eseguito alla lettera il Regolamento Europeo, per cui l’assegnazione premia chi offre le condizioni economiche più vantaggiose per lo svolgimento del servizio di pulizia. Il computo deve sostenere l’adeguato compenso alla manodopera perché in Germania il personale addetto alle pulizie è valorizzato e ben retribuito”.Maurizio Pedrini

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