Un’innovativa carrozzina automatica, ovvero la soluzione ideale per tutti gli utenti che necessitano di un sistema di seduta autonomo, sicuro, ergonomico, indipendente e in grado di garantire una postura ottimale in ogni occasione, al servizio delle persone anziane con difficoltà di mobilità. Questa soluzione è stata realizzata da Dussmann Service in partnership con la Startup Alba robot. La nota azienda, leader nel settore delle pulizie e del Facility Management, confermando la sua vocazione a favore della sostenibilità e dei principi di responsabilità sociale d'Impresa che la portano a promuovere il rispetto delle persone e di ogni questione di natura etica, sta positivamente testando nelle Case di riposo del Consorzio Kursana - Gruppo Dussmann - il nuovo mezzo, che sarà molto utile anche nell’ambito della logistica ospedaliera. Abbiamo chiesto ad Andrea Bertaia, Ceo e cofondatore di Alba Robot Srl, di illustrarci le caratteristiche dell’interessante realizzazione. “La collaborazione con Dussmann è nata all'interno di un progetto cofinanziato della Regione Piemonte per lo sviluppo di un servizio innovativo di nuova mobilità. Gli elementi principali che ci hanno fatto propendere nella scelta di questa prestigiosa azienda sono stati senz’altro la propensione all'innovazione e la sua dimensione internazionale. Il lavoro in cantiere”, prosegue Bertaia, “è stato svolto seguendo il cronoprogramma definito per il progetto e identificando interfacce operative per la gestione ed esecuzione dei task”. Quali criticità erano presenti prima dell'avvio della partnership e come sono state affrontate e risolte? “In primis”, risponde Bertaia, “la conoscenza dettagliata delle esigenze dei clienti: Dussmann si è posto come operatore del servizio di nuova mobilità, definendo gli use case di progetto e le proposte commerciali”. Sono molteplici i risvolti positivi di questa esperienza di partnership, tuttora in itinere, maggiormente apprezzati dall’interlocutore di Dussmann. “Abbiamo valutato assai positivamente”, evidenzia Bertaia, “il rapporto con Dussmann, in particolare l'approccio da partner del progetto anziché da cliente, condizione necessaria per l'implementazione di una nuova mobilità che ancora non esiste al mondo. Il progetto cofinanziato è ancora in corso, ma la collaborazione ha già dato esiti assai positivi, considerando che ha portato alla presentazione di offerte per il servizio commerciale”. La pandemia da SARS Cov 2 ha certamente frenato il corso della sperimentazione che però, negli ultimi mesi, ha ripreso energia e vigore. “Essendo il servizio in fase di sviluppo”, commenta Bertaia, “il Covid 19 ha portato da una parte a rallentare le attività di progetto, evidenziando dall'altra la necessità del servizio innovativo a supporto del personale delle strutture servite da Dussmann, ma ora il cammino appare segnato e guardiamo con fiducia agli sviluppi futuri. A partire dal servizio sperimentale innovativo”, conclude Bertaia, “andremo senz’altro a sviluppare la fase commerciale in segmenti differenti, principalmente (servizi socio-assistenziali, sanità, musei, aeroporti) in ambito sia nazionale che internazionale”.
Un vasto potenziale di utilizzo
Gli fa eco Renato Santinon, Direttore Pianificazione, Controllo e Innovazione di Dussmann Service. “Il campo di potenziale uso di questa innovativa carrozzina”, commenta, “è assai vasto e coinvolge vari ambiti: dalle Case di riposo, agli ospedali, ai musei e altri contesti civili. Senza contare gli aeroporti, dove, come ben sappiamo, opera il servizio Prm (Persone con mobilità ridotta). Infatti Alba robot ha iniziato una fattiva collaborazione anche con l’aeroporto di Malpensa. Abbiamo sviluppato questa esperienza”, precisa, “nell’ambito del nostro impegno nel Facility Management, che ci vede sicuramente protagonisti in Italia. Si è deciso di investire su questa giovane e dinamica azienda”, prosegue, “che ci è stata presentata quando la start up era ancora agli albori. L’idea progettuale ci è piaciuta subito perciò l’abbiamo supportata con entusiasmo per indirizzarla sul mercato, cercando di condividere dei dati e facendo in modo che sia il modello di carrozzina, sia il business ad essa collegato potessero funzionare al meglio. Grazie ad un progetto pilota finanziato dalla Regione Piemonte, abbiamo avuto inoltre la possibilità di sperimentare il modello sperimentale di carrozzina presso le Case di Riposo del Consorzio Kursana, che fa sempre parte del Gruppo Dussmann, testandone l’uso sui nostri anziani ospiti. L’aspetto maggiormente innovativo di questa esperienza”, sottolinea Santinon, “è quello di poter utilizzare un ausilio che rende l’anziano indipendente, a condizione – ovviamente – che non soffra di gravi patologie, come la malattia di Alzheimer. Insomma, per soggetti che hanno solo difficoltà di deambulazione, essendo sane sotto l’aspetto cognitivo, si tratta – a mio avviso – di una soluzione davvero ottimale che li rende più liberi, in completa autonomia, senza dover necessariamente ricorrere al supporto di personale per potersi spostare da un luogo all’altro della struttura che li accoglie. L’altro elemento da valorizzare”, evidenzia Santinon, “è quello della logistica: a fronte della riduzione degli operatori socio sanitari nelle Case di Riposo ed Rsa, questa carrozzina offre la possibilità di effettuare trasporti multipli con tre-quattro carrozzine, seguite e tenute sotto controllo anche da un solo infermiere. mentre prima il rapporto di spinta di ogni singola carrozzina era uno a uno. Non da ultimo, va considerato anche l’aspetto ergonomico, a completo beneficio del personale, alleviato dallo sforzo di dover spingere la classica carrozzina. In definitiva”, afferma convinto Santinon, “questo progetto conferma l’impegno di Dussmann Service finalizzato a migliorare le condizioni di vita dell’anziano all’interno delle strutture socio-assistenziali, rendendolo più libero e indipendente dalle gravose incombenze quotidiane. Per noi, il futuro campo di applicazione dell’intelligenza artificiale andrà progettato in funzione di ausilio alla persona: la macchina dovrà sempre essere governata dall’uomo. Siamo fiduciosi che questa sia la strada giusta da seguire: pensiamo, solo per fare un esempio, che la Regione Lombardia ha già emesso dei bandi per favorire lo spostamento autonomo dei degenti all’interno dell’ospedale quindi, in prospettiva, anche le direzioni sanitarie e quelle delle Rsa/Case di riposo saranno sempre più attente e sensibili su questo tema per vari aspetti, primo fra tutti la carenza di personale. Gli infermieri, purtroppo, sono sempre meno e non possiamo pensare di impiegarli per spostare le persone, anche se questo sarebbe un loro compito, sicuramente a basso valore aggiunto rispetto a quello di dare assistenza o medicare il degente. Senza contare, infine, l’importanza di garantire un trasporto più efficiente, sicuro e diverso all’interno degli edifici preposti, rispetto a quello attuale”.Maurizio Pedrini