Un importante appuntamento si è tenuto a fine anno a Bruxelles, dove si sono riunite le organizzazioni europee dei settori delle pulizie industriali, della sicurezza privata e della ristorazione per confrontarsi sul tema: “Come migliorare gli appalti pubblici dell’Unione Europea”. Un’occasione rivelatasi preziosa per discutere lo stato attuale delle disposizioni in materia di appalti pubblici in ambito UE, l’impatto delle stesse sui rispettivi settori e le possibili strade da percorrere in vista di un futuro miglioramento. I tre settori considerati hanno infatti significative caratteristiche comuni: forniscono servizi fondamentali per la sicurezza, il benessere e la salute sia delle persone che delle imprese, secondo un modello ad alta intensità di lavoro; sono infine intimamente dipendenti dalla clientela pubblica. All’incontro sono intervenuti oltre una sessantina di partecipanti, provenienti da diversi Paesi e settori dell’UE, desiderosi di discutere, scambiarsi informazioni sulle specifiche caratteristiche dei rispettivi settori di appartenenza e riflettere sulle possibili strategie e soluzioni da adottare al fine di cambiare un sistema così rilevante per il loro lavoro.
Il ruolo degli appalti pubblici
L’atteso evento è stato aperto dall’intervento dell’eurodeputata Marie Pierre Vedrenne (Renew Europe), membro delle Commissioni Internazionale e Occupazione del Parlamento europeo, che ha sottolineato il ruolo degli appalti pubblici quale motore di crescita sostenibile, ispirato agli stessi principi che sono alla base dei modelli sociali ed economici europei. La rappresentante politica della massima istituzione rappresentativa dell’Unione Europea ha inoltre evidenziato la loro importanza strategica nel contesto del posizionamento internazionale dell’UE, rimarcando il valore e il peso specifico che gli appalti di servizi ad alta intensità di manodopera assumono nel contesto dell’acquisto di beni e nella costruzione di opere, contribuendo in maniera decisiva alla realizzazione di una società più equa e prospera. Per tutte queste ragioni, l’on. Vedrenne ha posto in risalto la necessità di affrontare rapidamente, senza timori e rinvii, le principali sfide associate all’attuazione della Direttiva, tra cui In primis, l’eccessiva dipendenza degli appalti pubblici dal prezzo più basso, quale principale criterio-guida di aggiudicazione, oltre alla cronica mancanza di meccanismi di monitoraggio da parte delle amministrazioni aggiudicatrici. A questa puntale introduzione hanno fatto seguito gli interventi di Valentina Caimi e Mathias Maucher, rispettivamente coordinatore scientifico della Fondazione Giacomo Brodolini e coordinatore del Progetto Social Services Europe, brillanti coautori dell’interessante studio-rapporto, presentato al Parlamento europeo, dedicato al tema dell’impatto sociale degli appalti pubblici.
Le criticità e le sfide
Lorenzo Mattioli, presidente dell’EFCI (European and Facility Services Industry), l’associazione europea che rappresenta circa 300mila imprese e oltre 4 milioni di lavoratori, ha evidenziato il ruolo fondamentale svolto in Europa dall’industria delle pulizie, per far uscire la società dalla pandemia. Ha quindi aggiunto come “il criterio del prezzo più basso rappresenti attualmente il principale ostacolo che impedisce alle imprese di continuare a fornire i più elevati standard di servizio e di condizioni di lavoro”. Terje Mikkelsen, vicepresidente di UNI Europa per i servizi di sicurezza privata ha presentato, in rapida carrellata, le principali e impegnative sfide che attendono il settore della sicurezza privata, concentrandosi in particolare sulle competenze, la vicinanza ad attività sensibili, le molteplici funzioni legate alla sicurezza, le condizioni di lavoro e l’attrattiva esercitata dallo stesso, specie sui giovani. Rocco Renaldi, segretario generale di FoodServiceEurope, ha preso in esame le criticità con le quali il settore della ristorazione collettiva si deve quotidianamente confrontare, a partire dai forti aumenti dei costi alimentari; ha inoltre sottolineato la dimensione centrale del servizio fornito, ovvero l’importanza della qualità nella nutrizione.
Costruire un futuro migliore
La seconda parte dell’evento ha visto susseguirsi due tavole rotonde. I rappresentanti dei vari settori hanno discusso di come le attuali disposizioni presenti nella Direttiva non riescano a garantire che la qualità sia preferita al prezzo. Si è parlato di quali iniziative siano state finora messe in atto dalle organizzazioni delle parti sociali nazionali e dall’UE per colmare le lacune, proprio al fine di garantire che gli appalti pubblici possano servire al meglio gli interessi delle imprese, dei lavoratori e degli utenti finali. Al centro della seconda tavola rotonda la riflessione sulle possibili strade da percorrere per migliorare la Direttiva, in vista dell’ormai vicina scadenza delle elezioni europee in programma l’anno prossimo, esaminando anche le eventuali iniziative che potrebbero essere concretamente adottate ai rispettivi livelli nazionali. Tutti i relatori hanno concordato sui principali driver per un riorientamento efficace e solido del sistema degli appalti pubblici dell’UE: investire sulla professionalizzazione delle agenzie e degli operatori del settore, ai vari livelli; enfatizzare il ruolo del dialogo sociale e delle parti sociali, salvaguardando la loro autonomia nel contesto della contrattazione collettiva, il cui coinvolgimento non deve in alcun modo essere visto come un ostacolo alla concorrenza; l’introduzione di meccanismi di aumento dei prezzi degli appalti già aggiudicati per consentire il recupero degli aumenti dei costi, anche sulla base di indici elaborati dal settore. Queste sono solo alcune delle conclusioni emerse nel corso della discussione, capaci senz’altro di offrire una prima base di considerazioni e spunti che saranno certamente sviluppati ulteriormente in un prossimo futuro in sede di confronto europeo.Maurizio Pedrini